mercoledì 2 aprile 2008

Il commento dell'Associazione Docenti Italiani (ADi)

(Dal sito dell'ADi: http://ospitiweb.indire.it/adi/index.html#new)
La lettera, pregevolmente stringata, si apre con un'affermazione assolutamente condivisibile "Sia le riforme, sia il governo e la vita della scuola a tutti i livelli dovranno ispirarsi ai criteri di merito e di responsabilità” . Dopo aver sentito, però, alcuni dei firmatari esplicitare il loro pensiero, la lettera, già meno condivisibile nelle parti successive, ha assunto tutt'altro tono. Ascoltare l'ineffabile Mario Pirani tuonare contro “un presunto inesistente diritto al successo formativo”, causa di tanti guai, sinceramente preoccupa.
Se è pur vero che tante critiche al permissivismo, alla mancanza di impegno e di responsabilizzazione, all'ignoranza preoccupante, colgono un sentire comune e diffuso fra tanti insegnanti e non solo, la mancanza di un'analisi seria di questa situazione e dei rimedi che non siano un semplice ritorno al passato, fa apparire gli autori di questo appello poco più che dei semplici laudatores temporis acti. Il problema vero da porsi è quello di una scuola che, diventata di massa, è stata incapace di riorganizzarsi, ha continuato ad essere impostata per una classe media borghese, è stata sorda nei confronti dell'esigenza di nuovi modelli e contenuti educativi, esattamente come oggi è cieca davanti ai nuovi modi di apprendere dei giovani.
No, non è di questi appelli che abbiamo bisogno, ma di saldare rigore e responsabilità alla capacità di interpretare i nuovi scenari che si sono già aperti di fronte a noi e di ricercare strumenti adeguati per governarli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)