martedì 1 aprile 2008

PURE FIORONI HA SVENDUTO LA SCUOLA AI SINDACATI! di Gaetano Quagliarello

Un appello di dodici professori tra cui Ernesto Galli della Loggia, Giorgio Israel, Aldo Schiavone, Remo Bodei, alcuni forse di destra, altri certamente di sinistra, tutti accomunati dall'aver trascorso una vita nel campo dell'istruzione, avanzava alcune semplici richieste, che tra l'altro il Ministro Fioroni non pareva aver disatteso: ritorno al merito, fine del panpedagogismo, un ruolo più equilibrato e meno invasivo del sindacato nella scuola. Nulla di rivoluzionario, insomma, e soprattutto nulla di infamante.
La risposta da parte di chi evidentemente si è sentito chiamato in causa non si è fatta attendere. Alla presenza del Ministro Fioroni, che a quanto pare non ha battuto ciglio, il segretario della Cisl Scuola Francesco Scrima, con spirito conciliante ed effettiva apertura al dibattito, ha chiesto a quella sporca dozzina come si fosse permessa. Non solo: frugando nelle loro tasche ha rimproverato loro di percepire il compenso di 800 euro ad articolo (si tratta forse di una tariffa sindacale? perché in tal caso avrei da dire qualcosa all'amministrazione dell'Occidentale...!), e - quel che più conta - li ha invitati a esibire le loro credenziali. In sostanza, in termini crudi, a dire come abbiano fatto a vincere un concorso...
Linguaggio padronale, insomma, di chi si sente indiscusso detentore della legittimità in ambito scolastico. Linguaggio che assai meglio del pur condivisibile appello dei dodici fa capire qual è il problema della scuola in Italia. E' inutile sforzarsi a elaborare progetti sulla scuola, come pure il centrodestra non ha mancato di fare. Per quanto non degnata di attenzione da commentatori e quotidiani, la Fondazione Magna Carta ha dedicato al tema studi e proposte, nei loro termini generali (e per forza di cose generici) recepiti nel programma del PdL. Quel che è assai più importante, soprattutto dopo quanto accaduto, è chiedere a schieramenti, partiti e candidati la disponibilità esplicita a non mostrarsi supini nei confronti dello strapotere sindacale.
A tal riguardo, il silenzio di Fioroni di fronte a un attacco così virulento e ingiusto è eloquente. Ci era parso, in coscienza, che con il suo operato il Ministro avesse in qualche modo voluto prendere distacco dalla sub-cultura che da trent'anni condanna la scuola italiana a un declino che sembra inarrestabile. E, se non andiamo errati, ci risulta che il professor Israel è stato anche un suo collaboratore, da lui designato quale membro di una importante commissione ministeriale.
Se non per dovere istituzionale, quantomeno per spirito cristiano - del quale Fioroni parla spesso, e spesso a sproposito - di fronte a tanta aggressività ci saremmo aspettati se non una difesa d'ufficio, almeno un cenno di disappunto. Ma evidentemente in campagna elettorale, quando il padrone chiama, anche Fioroni risponde. Seppure con il silenzio.
31 Marzo 2008 - http://www.loccidentale.it/node/15415

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

Ci mancava solo la scuola in mano ai sindcati.