lunedì 29 marzo 2010

ALBERONI:RICOSTRUIAMO UNA PEDAGOGIA DELLE REGOLE

Nella sua rubrica "Pubblico&Privato", il sociologo torna ancora una volta sui danni delle parole d'ordine antiautoritarie e antinozionistiche, seguendo le quali "in cinquant'anni siamo passati dall'autoritarismo più cieco all'anarchia più totale, dalla società più rigida a quella più sbriciolata, liquefatta".
Nelle pagine interne del "Corriere della Sera", un servizio riferisce dei positivi risultati nel profitto e nel comportamento ottenuti da una scuola di Manchester che ha adottato la didattica montessoriana (La ricetta antibullismo per i ragazzi delle scuole: riscoprire la Montessori).
Resta il fatto che in Italia, specialmente in tema di scuola, imperano le opinioni apodittiche e scarseggiano gli studi seri su cosa funziona veramente in tema di apprendimento e di acquisizione dell'autodisciplina e delle regole morali. E alla condotta non ci risulta che sia mai stato dedicato, almeno per impulso istituzionale, un solo corso di aggiornamento. Ma forse c'è un qualche collegamento tra la deprecata illegalità diffusa a tutti i livelli e la perdurante crisi dei ruoli educativi... (GR)

sabato 27 marzo 2010

GENITORI, FIGLI, PUNIZIONI

Un articolo sul "Messaggero" illustra una ricerca di Save the Children sui sistemi educativi dei genitori italiani e riporta in realtà pareri diversi sulle punizioni fisiche come schiaffi e scapaccioni. Perché una cosa è sostenere che andrebbero proibiti per legge, un'altra dire "uno schiaffo ha un valore, dieci non valgono nulla" e aggiungere che l'eccessiva indulgenza fa diventare i figli "prepotenti e strafottenti" (curioso il fatto che i due intervistati si chiamino uno Neri e l'altro Bianchi). Comunque circa il 60% dei genitori interpellati è contrario a una legge che proibisca gli schiaffi.
Articolo sul "Messaggero" - Ricerca di Save the Children

NUOVI PROGRAMMI DELLE SCUOLE SUPERIORI

Giorgio Bolondi e Giorgio Israel, i due estensori dei nuovi programmi (o "indicazioni nazionali") di matematica, ne illustrano le caratteristiche (il secondo partendo da valutazioni che riguardano anche le altre discipline).
Israel dal "Messaggero" del 21 marzo - Bolondi da "ilsussidiario.net" del 25 marzo.

IN SETTE ANNI DA 900 A 46.000 GLI ISCRITTI AI CORSI PROFESSIONALI IN LOMBARDIA

Dalle professionalità necessarie al funzionamento di Malpensa all'artigianato e alla riparazione di macchine industriali, i Cfp formano ormai un numero di ragazzi non troppo distante da quello degli istituti professionali statali (60.000). Leggi.


martedì 23 marzo 2010

RIFLESSIONI E UNA RISPOSTA SULLA LETTERA APERTA DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

Dopo la presentazione al Liceo Michelangiolo della Lettera aperta ai partiti e ai candidati alle prossime elezioni regionali (a oggi sottoscritta da 81 prèsidi toscani), abbiamo avuto notizia di una seconda lettera firmata da alcuni altri dirigenti, che, pur dando atto ai colleghi di partire da problemi reali, si esprime in senso negativo sulla possibilità di assolvere l'obbligo scolastico anche in percorsi di formazione professionale.
Riteniamo utile pubblicarla su questo blog, insieme a una nostra risposta. (GdF)

Riflessioni sulla lettera aperta dei 61 dirigenti scolastici della toscana.

Risposta ai firmatari delle "Riflessioni".

venerdì 19 marzo 2010

NAPOLI: FORMAZIONE PROFESSIONALE A 14 ANNI CONTRO IL MAL DI SCUOLA

Dal “Giornale di Napoli” un servizio su un seminario in cui si è fatto il bilancio dei primi tre anni dei “Percorsi Alternativi Sperimentali”, realizzati dalla Regione Campania (governata da una giunta di sinistra come la Toscana). Si tratta di corsi destinati ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni, che non risultano iscritti ad alcun percorso scolastico o formativo. Leggi.

giovedì 18 marzo 2010

LETTERA DEI PRÈSIDI: LE ADESIONI SALITE A 77

Continuano ad arrivare nuovi consensi di dirigenti scolastici toscani alla lettera-appello, presentata alla stampa venerdì scorso, che chiede a chi si è candidato al governo della Regione di consentire in futuro l’assolvimento dell’obbligo anche in percorsi di formazione professionale. A oggi le adesioni sono passate da 61 a 77. Intanto sono in corso i contatti con i partiti e i candidati per consegnare direttamente il documento e illustrare più approfonditamente il problema e la proposta.

Segnaliamo poi che sabato prossimo 20 marzo su Rai 3, alle 12.25, andrà in onda un servizio di approfondimento sulla lettera aperta dei dirigenti.

Questo, infine, l'elenco delle adesioni successive alla conferenza stampa di presentazione:
Anna Oragano, Scuola media unificata di Sansepolcro (Ar)
Anna Rugani, Scuola media “Del Prete-De Nobili-Massei” (Lucca)
Maria Beatrice Capecchi, Scuola media “Giovanni Pascoli” di Montepulciano (Si)
Sandro Orsi, Istituto comprensivo di Pietrasanta 1 (Lu)
Simonetta Ferrini, Istituto comprensivo di Certaldo (Fi)
Vito Pace, Scuola media “Giusti- Gramsci” di Monsummano Terme (Pt)
Fabrizio Martinolli, Istituto superiore “Einaudi-Ceccherelli” di Piombino*
Ave Marchi, Istituto tecnico commerciale “Francesco Carrara” di Lucca
Rosa Celardo, Istituto comprensivo “Francesco Petrarca” di Montevarchi (Ar)
Giovanni Parente, Scuola media “Leonardo da Vinci” di Figline Valdarno”
Cinzia Machetti, Istituto comprensivo di Civitella Paganico (Gr)
Milvia Gugnali, Istituto comprensivo “John Lennon” di Sinalunga (Si)
Maria Cristina Tundo, Scuola media “Masaccio-Calvino-Don Milani” di Firenze
Marco Coretti, Istituto comprensivo “O. Vannini” di Casteldelpiano (Gr)
Sonia Cirri, Scuola media “Botticelli-Puccini” di Firenze
Stefano Pagni Fedi, 2° Circolo didattico di Firenze

mercoledì 17 marzo 2010

LICEI: I NUOVI PROGRAMMI SONO SCRITTI IN ITALIANO

È questa la prima e non marginale novità sottolineata nel commento ai nuovi programmi per i Licei che Paolo Ferratini (membro della "cabina di regia" che ha lavorato su questi testi) firma oggi sul "Corriere della Sera". Speriamo che sia un decisivo primo passo verso l'uscita dal tunnel dell'illeggibile neolingua che ha afflitto per molti lustri quasi ogni scritto sulla scuola. Peraltro, come sottolinea Ferratini, non è solo una "questione di stile". Si tratta di una radicale semplificazione delle Indicazioni nazionali rispetto alla struttura trinitaria codificata nella Riforma Moratti: un profilo generale con poche e chiare competenze finali e le conoscenze ritenute fondamentali. Il "rasoio di Occam", che il Consigliere Bruschi aveva detto di voler utilizzare per la scrittura dei nuovi programmi (vedi post del 5 gennaio), ha funzionato.

sabato 13 marzo 2010

LA LETTERA DEI 61 PRESIDI NEI RESOCONTI DEI MEZZI D'INFORMAZIONE

"Il Corriere fiorentino", "La Nazione", "L'Unità", "Il nuovo Corriere di Firenze" hanno dedicato un servizio alla conferenza stampa di presentazione della lettera aperta (vedi nota di ieri), mentre "La Repubblica", che giovedì già aveva pubblicato un pezzo sull'argomento (sia pure con un titolo sbagliato), ne ha parlato all'interno di un altro articolo sulla scuola. Oggi poi il TGR della Toscana delle 14 ha trasmesso un ottimo servizio in proposito e ne farà oggetto di un approfondimento sabato 20, mentre un' altra televisione, TVR TeleItalia, ne ha riferito nel Tg di ieri pomeriggio.
Lunedì prossimo, nel Tg delle 20 su RTV 38, Valerio Vagnoli, primo firmatario dell'appello, sarà ospite in studio.
Siamo in grado di farvi leggere solo alcuni dei servizi usciti: quelli sulla "Repubblica" di giovedì e di oggi, quello della "Nazione" e quello del "Nuovo Corriere" (con l'avvertenza che quest'ultimo lo dovete sfogliare on line (sulla destra) e andare a pagina 19 (Troppi bocciati alle professionali).

venerdì 12 marzo 2010

PRESENTATA LA LETTERA APERTA DI 61 PRÈSIDI TOSCANI: "ASSOLVERE L'OBBLIGO ANCHE NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE"

Nell'Aula magna del Liceo Michelangelo si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione della lettera aperta di sessantuno dirigenti scolastici a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali, promossa dal Gruppo di Firenze. Molte le testate giornalistiche e televisive intervenute. Una rappresentanza di nove firmatari ne ha illustrato contenuti e scopi.
Ecco il testo e i firmatari:

Lettera aperta ai partiti e ai candidati alle prossime elezioni regionali

I dati sulle ripetenze e sull’abbandono scolastico indicano il grado di difficoltà che tanti ragazzi incontrano nel passaggio dalle medie alle superiori. Il fenomeno è grave specialmente negli istituti professionali: soltanto nel primo anno tre studenti su dieci vengono bocciati o si ritirano. Il loro insuccesso dipende in molti casi da una scuola non adatta alle loro attitudini; e la frustrazione delle loro aspettative, già dannosa in sé, è a sua volta una causa importante del gran numero di classi difficili, a volte ingovernabili.
Ma è soprattutto l’esperienza sul campo ad averci convinto che la scuola deve offrire ai ragazzi che escono dalla scuola media un ventaglio di scelte ben più ampio di quello attuale, in modo che ciascuno possa imboccare la strada più confacente ai propri talenti. A questo scopo, riteniamo essenziale una rivalutazione della formazione professionale, che in altre regioni, e specialmente nelle province di Trento e di Bolzano, sta dando da anni risultati molto positivi. In Toscana, invece, attualmente l’obbligo si può assolvere solo nel canale dell’istruzione. Per i ragazzi in grave difficoltà è previsto un certo numero di ore di orientamento e di laboratori e, solo al termine del biennio, un anno “professionalizzante”, a cui può accedere un numero limitato di ragazzi. Bisogna fare molto di più.
Il fatto è che, nonostante le tante esperienze di alto livello in Italia e in Europa, ancora oggi molti pensano a questo canale formativo come puro addestramento al lavoro privo di contenuti culturali: insomma una scuola di serie B. Non abbiamo invece dubbi che essa sia scuola a tutti gli effetti e costituisca, se adeguatamente supportata e finanziata, una risorsa strategica per lo sviluppo e una preziosa possibilità di autorealizzazione per molti giovani.
Siamo consapevoli che si tratta di cambiamenti non realizzabili da un giorno all’altro, ma riteniamo indispensabile e urgente cominciare a muoversi in questa direzione. Proponiamo quindi che la Regione Toscana, in collaborazione con le amministrazioni provinciali, avvii quanto prima in tutte le province toscane, all’interno di un consistente numero di istituti professionali, la sperimentazione di percorsi triennali di formazione professionale a cui si possa accedere direttamente dopo l’esame di terza media - preservando comunque la possibilità di chiedere il passaggio all’istruzione superiore sia nel corso del triennio che dopo aver conseguito la qualifica.

I dirigenti scolastici (in ordine di adesione):

Valerio Vagnoli, Istituto superiore “Giorgio Vasari” di Figline Valdarno*
Anna Maria, Addabbo
, Istituto d’Arte di Sesto Fiorentino e Montemurlo*
Anna Rita Borelli
, Istituto superiore “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto*
Ivan Gottlieb, Istituto superiore “Alessandro Volta” di Bagno a Ripoli
Fiorenza Giovannini, Scuola media “Giovanni della Casa” di Borgo San Lorenzo
Mario Sladojevich, Istituto tecnico Agrario e professionale per l’Agricoltura di Firenze*
Daniela Nuti, Istituto comprensivo di Reggello
Andrea Marchetti, Istituto superiore “Virgilio” di Empoli
Eda Bruni, Scuola media “Di Cambio-Angelico” di Firenze e I.C. di Calenzano
Tiziana Torri, Circolo didattico di Pontassieve
Giuliana Cinni, Istituto superiore “Enrico Fermi” di Empoli
Anna Maria Barbi, Liceo scientifico “Antonio Gramsci” di Firenze
Paola Mencarelli, Istituto superiore “Salvemini- D’Aosta” di Firenze
Giulio Mannucci, Istituto superiore “Ernesto Balducci “ di Pontassieve
Arnolfo Gengaroli, Istituto comprensivo “Ernesto Balducci” di Fiesole.
Massimo Primerano, Liceo classico “Michelangiolo” di Firenze
Giancarlo Fegatelli, Istituto superiore “Giuseppe Peano” di Firenze
Paolo Collini, Istituto superiore “Elsa Morante-Ginori Conti” di Firenze*
Anna Pezzati
, Circolo didattico di Rignano sull’Arno
Barbara Zari, Scuola media “Bacci-Ridolfi” di Castelfiorentino
Valeria Bertusi, Istituto superiore “Giovanni Caselli” di Siena**
Maria Giovanna Lucchesi, Scuola media “Maria Maltoni” di Pontassieve
Andrea Menchetti, Istituto superiore “Matteo Civitali” di Lucca*
Giovanni Marrucchi, Istituto professionale “Luigi Einaudi” di Pistoia*
Aldo Piras, Istituto professionale “Antonio Pacinotti” di Pistoia*
Daniela Giovannini, Istituto Superiore “L. Da Vinci” Arcidosso, Grosseto
Michele Totaro, Circolo didattico 12 di Firenze
Marco Mori, Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Firenze
Maria Delle Rose, Istituto professionale “Cellini-Tornabuoni-De Medici” *
Alessandro Marinelli, Istituto superiore “Arturo Checchi” di Fucecchio*
Gino Artuso, Istituto superiore “Del Rosso-Alighieri” di Orbetello
Clara Pistolesi, Liceo scientifico “Piero Gobetti” di Firenze
Marco Parri, Istituto superiore “San Giovanni Bosco” di Colle Val d’Elsa
Barbara Figliolìa, Istituto comprensivo 2 di Bagno a Ripoli
Fiorella Fambrini, Istituti superiori “Barsanti” di Massa e “Pacinotti” di Bagnone (MS)*
Oliviero Appolloni, Istituto comprensivo “Cecco Angiolieri” di Siena
Fabrizio Poli, Istituto Superiore “ Guglielmo Marconi” San Giovanni Valdarno*
Santi Marroncini, Istituto tecnico commerciale “Aldo Capitini” di Agliana (PT)
Sandro Marsibilio, Istituto comprensivo "Lorenzetti" di Sovicille (SI)
Lucia Capizzi, Istituto tecnico e scientifico “Galilei” di Viareggio
Cristina Grieco, Istituto tecnico commerciale “Amerigo Vespucci” di Livorno
Diana Marchini, Istituto comprensivo “Fossola-Gentili” di Carrara
Marta Paoli, Istituto tecnico commerciale “Sallustio Bandini” di Siena
Concetta Battaglia, Istituto comprensivo “Vincenzo Galilei” di Pisa
Andrea Simonetti,Istituto comprensivo “Leonardo Da Vinci” di Avenza Carrara (MS)
Massimo Dal Poggetto,Istituto comprensivo “"Centro Migliarina Motto" di Viareggio
Loretta Borri, Istituto comprensivo di Roccastrada (GR)
Marco Panti, Istituto comprensivo “Piero della Francesca” di Firenze
Enio Lucherini, Scuola media “Guido Cavalcanti” di Sesto Fiorentino
Luciano Tagliaferri, Istituto superiore “Giovagnoli” di Sansepolcro e Anghiari*
Gianna Valente,
2° Circolo didattico “Antonio Benci” di Livorno
Lida Sacconi, Ist. compr. “Gereschi” di Pontasserchio e San Giuliano Terme (PI)
Eva Bianconi, Circolo Didattico di Cerreto Guidi (FI)
Ruggiero Dipace, Istituto tecnico commerciale e per geometri “Toniolo” di Massa
Aldo Pampaloni, Ist. compr. “F. Mochi” di Levane-Montevarchi e ITI “Ferraris” di S. Giovanni Valdarno* (AR)
Daniela Travi, Istituto comprensivo “Gandhi” di Pontedera (PI)
Gino Cappè, Istituto superiore “Artemisia Gentileschi” di Carrara
Maria Cristina Calamai, Istituto comprensivo di Pelago (FI)
Donatella Frilli, Istituto comprensivo “Manzoni- Baracca” di Firenze
Maria Josè Manfré, Istituto tecnico commerciale “Dagomari” di Prato
Maria Pina Cirillo, 3° Circolo didattico di Carrara

* Istituti professionali o comprendenti indirizzi professionali

martedì 9 marzo 2010

COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO DI FIRENZE

Venerdì 12 marzo alle 11.30, nell’Aula magna del Liceo Classico Michelangelo
di Firenze, via della Colonna 9r, si terrà la Conferenza stampa di presentazione della Lettera aperta di 61 Dirigenti scolastici della Toscana a tutti i partiti e ai candidati alle prossime elezioni regionali, promossa dal Gruppo di Firenze. Saranno presenti alcuni dei firmatari.
Nella lettera-appello i presidi toscani partono dal grande numero di ripetenze e di abbandoni scolastici che si verificano soprattutto nei primi anni degli istituti professionali: soltanto nel primo anno tre studenti su dieci vengono bocciati o si ritirano. A questi ragazzi gli istituti professionali statali (anche quelli previsti dalla Riforma Gelmini) non offrono, con il limitatissimo numero di ore di laboratorio, dei percorsi adeguati alle loro aspettative e ai loro talenti.
A differenza di altre regioni la Toscana non consente di assolvere l’obbligo scolastico con percorsi di formazione professionale. Dove questo è possibile (ad esempio le province di Trento e Bolzano) la percentuale degli insuccessi è molto più ridotta.
Per questo i presidi toscani chiedono ai partiti e ai candidati governatori di ripensare la politica regionale in materia di istruzione e formazione professionale e avanzano delle proposte per offrire agli studenti la possibilità di scelte più adeguate alle loro necessità e aspirazioni.

Firenze, 9 marzo 2010

venerdì 5 marzo 2010

QUARANT’ANNI SENZA MERITO

La norma transitoria che fino al 2012 obbliga gli insegnanti con quarant’anni di contributi a andare in pensione è tra l’altro un piccolo capolavoro di indifferenza al merito. Fino all’anno scorso ci sono stati docenti che hanno potuto insegnare fino a sessantacinque anni o addirittura chiedere la deroga fino sessantasette. Si tratta nella maggior parte dei casi di persone appassionate e di valore, che potrebbero dare ancora molto a una scuola in cui purtroppo molti insegnanti sono demotivati. Proprio mentre tanti colleghi vorrebbero andare in pensione e non possono (essendosi visti per tre o quattro volte spostare in avanti l’età pensionabile), altri vorrebbero invece restare, ma gli viene impedito (è il caso tra gli altri di un docente del Berchet di Milano), per un calcolo di cui neppure si è avuto il garbo di illustrare l’utilità in termini economici. Chi contava di prolungare di altri quattro o cinque anni la propria vita professionale si è visto chiudere la porta in faccia. Come se si trattasse di una semplice pratica burocratica e non di un delicato passaggio esistenziale. E a conferma che attualmente la scuola non valorizza in nessun modo i migliori.

martedì 2 marzo 2010

IL 5 IN CONDOTTA SERVE A EDUCARE

Due interventi positivi sulla funzione del voto di condotta: l’intervista allo psicanalista Luigi Ballerini pubblicata oggi su “ilsussidiario.net” e un commento di Francesco Agnoli su “Avvenire”. Da notare che il “quotidiano approfondito” sintetizza il pensiero di Ballerini con un titolo semi-benaltrista, che ne forza in senso riduttivo il significato (che è di netto, seppur pacato, favore al ripristino di questa sanzione): Il 5 in condotta può essere efficace, ma non basta a formare degli uomini.
D’altra parte è lapalissiano che in fatto di educazione nessun fattore da solo può bastare. Non basta un buon corpo insegnante se la famiglia diseduca, né una famiglia a posto se hai pessimi insegnanti; così come non basta da solo un preside in gamba, e via dicendo. Agli equilibristi del "sì, ma" andrebbe però ricordato che la conquista del rispetto per gli altri è essenziale per diventare uomini, oltre che per consentire “la possibilità stessa di fare scuola”, come ricorda Agnoli nel suo articolo. (GR)

lunedì 1 marzo 2010

PRINCIPIO DI AUTORITÀ E SCUOLA ACCATTIVANTE

Sulla scuola come dovrebbe essere e sulla scarsa validità di alcune analisi e proposte metodologiche torna a intervenire Giorgio Israel con un articolo sul "Giornale", il cui titolo lo collega - piuttosto arbitrariamente - a una delle notizie predominanti di oggi: la "pioggia" di cinque in condotta. Israel parte invece da Don Giussani e dalla demolizione del principio di autorità; non inteso come accettazione acritica di qualsiasi assurdità, ma come affidamento fiducioso ai propri maestri (necessaria base dell'apprendimento).
Quanto ai cinque in condotta, è indubbio che una fase di aumento delle sanzioni e delle valutazioni negative del comportamento fosse del tutto prevedibile, se era giusta (e lo era) la diagnosi che si fosse lasciato correre quasi tutto negli anni passati. Ma c'è naturalmente chi ne trae la conclusione che la colpa è dei docenti incapaci. "Il rigore è altro", dice il professor Gaetano Domenici. Ma purtroppo non ci dice cos'è. (GR)