Leggi la
cronaca sul “Messaggero” e il commento di Silvia Vegetti Finzi.
mercoledì 31 ottobre 2012
UN BAMBINO SI UCCIDE, LA PSICOLOGA ACCUSA LA SCUOLA “INCAPACE DI ACCOGLIERE”
Lo avesse
detto un genitore, una nonna, una zia dell’alunno di prima media che si è
suicidato a Roma, si sarebbe potuto comprendere; ma che sia una notissima psicoterapeuta
a puntare il dito sulla scuola senza avere il benché minimo elemento per farlo, lascia davvero di stucco. Silvia
Vegetti Finzi, autrice di divulgatissimi libri sull’infanzia e l’adolescenza, e
spesso di interventi equilibrati sui problemi educativi, si produce purtroppo
in un esempio del più avventuroso opinionismo a buon mercato. Il passaggio alle
medie non è più indolore, si inasprisce la selezione e la competizione, molti
docenti non si considerano “educatori complessivi”. Di conseguenza accade che “la
scuola accolga gli alunni e ignori gli adolescenti”. Affermazioni che anche gli
articoli di cronaca sembrano smentire in pieno. (GR)
martedì 30 ottobre 2012
LA SEMPLICITÀ DELL'ITALIANO CONTRO IL BUROCRATESE
Un piccolo libro della linguista Maria Luisa Altieri Biagi (Parola) in favore di una lingua semplice e precisa, la cui assenza (aggiungiamo noi) rende in genere illeggibile quello che si scrive sulla scuola. "La scarsa chiarezza - aggiunge la studiosa - rileva poca padronanza della materia e poca lucidità di analisi". Leggi
giovedì 25 ottobre 2012
VERSO LA DISFATTA IL GOLPE SULL'ORARIO. RESTANO IL MINISTRO E I PREGIUDIZI SUGLI INSEGNANTI
Dunque, grazie
a tutti gli insegnanti che non si sono limitati a indignarsi, l’aumento di
orario non è passato (salvo improbabili colpi di
coda). Resta in carica il Ministro, pur avendo deciso o avallato un
provvedimento senza precedenti e di macroscopica iniquità, che ora è costretto a
rimangiarsi. Invece si comporta come se avesse
cambiato solo un punto e virgola: l’importante è “che i saldi restino
invariati”. Ma intanto una fetta del paese ha di certo pensato: “Lo dicevo io
che lavorano poco”. Per il futuro sarà bene non accontentarsi
della fase difensiva, come dicono i cronisti del calcio, ma decidersi
a fare anche i play-maker e gli attaccanti, ovvero essere in grado di fare proposte - per esempio sull'aggiornamento e sulla valutazione - fondate sulla realtà della scuola, senza aspettare che certi "esperti" impongano le loro letali terapie.
Il servizio su "La Stampa".
Il servizio su "La Stampa".
martedì 23 ottobre 2012
SEI ORE GRATIS: IL GOVERNO SI AVVIA ALLA RITIRATA? INTANTO PROSEGUE LA MOBILITAZIONE
"Il Sole 24 Ore" la dà per acquisita: vedremo. Intanto a Firenze la mobilitazione continua ("La Nazione" e il "Corriere Fiorentino"), ma l'assemblea dei presidi dell'ANP sconfessa la linea dei "Collegi di lotta" e invita i docenti a deliberare le forme di protesta nell'ambito dei diritti sindacali.
lunedì 22 ottobre 2012
LOTTA DURA SÌ, MA IL COLLEGIO NON È UN’ASSEMBLEA SINDACALE
Alcuni giorni fa al liceo scientifico Leonardo da Vinci di
Firenze ed al liceo scientifico Agnoletti di Sesto Fiorentino è stato deciso
dal collegio dei docenti il blocco delle attività pomeridiane per protestare
contro la proposta governativa di aumentare l’orario settimanale degli
insegnanti da 18 a 24 ore; nei prossimi giorni in altre scuole verranno prese
iniziative analoghe.
La proposta governativa è grave: per l’ennesima volta si svilisce
il ruolo dei docenti, non si coglie la specificità professionale e culturale
del loro lavoro, si fanno valutazioni di tipo burocratico ed impiegatizio della
loro funzione. Va da sé che anche le proteste e le forme di lotta devono tenere
conto di questa specificità dell’essere insegnante ed è per questo che, pur
condividendone le ragioni, non mi convincono iniziative come quelle dei due
licei di Firenze e di Sesto, che anzi possono produrre reazioni negative tra le
famiglie, tra gli studenti e nell’opinione pubblica.
Per prima cosa il Collegio docenti delibera sulla didattica e se
decide il blocco delle attività pomeridiane lo dovrebbe fare solo per ragioni
didattiche e non come forma di protesta. In secondo luogo viene in questo modo coartata (almeno in
teoria) la libertà dei docenti, fosse anche uno solo, di non aderire a questo
tipo di protesta e di svolgere invece un’attività che a lui sembra essenziale
per la sua didattica. Mi pare molto più corretto che siano le Rappresentanze sindacali
della scuola ad indire un’assemblea sindacale, anche in coda alla riunione del
collegio, la quale decida l’eventuale sciopero delle attività aggiuntive o
quant’altro. In questo modo non è la scuola stessa come istituzione a decidere
di sospendere alcuni aspetti del servizio, ma i singoli insegnanti in base ai
loro diritti sindacali. Mi sembra anche singolare che siano i dirigenti a partecipare a
queste iniziative: è sicuramente degna di merito la loro solidarietà con i loro
docenti, ma il loro status è diverso e come comandanti della nave dovrebbero governarla
durante le tempeste e non unirsi all’ammutinamento dell’equipaggio… (S.C.)
mercoledì 17 ottobre 2012
I PRESIDI TOSCANI AGLI STUDENTI: PROTESTATE CON RESPONSABILITÀ E INTELLIGENZA
Il gruppo dei presidi toscani che l'anno scorso si rivolse agli studenti con la lettera aperta Cari studenti, non è con le occupazioni che si difende la scuola pubblica tiene aperto il dialogo con un nuovo appello, presentato stamani a Firenze ai numerosi giornalisti presenti.
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lunedì 15 ottobre 2012
INSEGNARE 24 ORE È SOLO PUNITIVO
Il "Corriere della Sera" ha pubblicato ieri questo commento di Paolo Ferratini, docente di materie letterarie nei licei e più volte membro di commissioni ministeriali. Leggi
domenica 14 ottobre 2012
VEDIAMO SE È VERO CHE L'AUMENTO DI ORARIO "CE LO CHIEDE L'EUROPA"...
Confronto tra l'orario di insegnamento in Italia e negli altri paesi europei (da "Orizzonte Scuola"). Leggi
venerdì 12 ottobre 2012
È MAI ESISTITA UNA CATEGORIA A CUI SI AUMENTA L’ORARIO DI LAVORO DEL 33%?
“Il dato per certi versi più
sorprendente riguarda l’altissima incidenza di diagnosi psichiatriche (64%) che
tocca livelli impensabili, se si considerano gli stereotipi che gravano sulla
professione docente considerata una sorta di “mezzo servizio”. D’altra parte
quella dell’insegnante è una helping
profession, cioè un lavoro di relazione con
il prossimo tra i più delicati in assoluto: riguarda infatti un’utenza particolare
(bambini e adolescenti) e prevede con la stessa un rapporto unico nel suo
genere perché “continuato” per più ore al giorno, tutti i giorni, per nove mesi
consecutivi e per cicli di 3 o 5 anni. Ne consegue un’usura psicofisica
importante che, proprio in ambito psichiatrico vede le sue maggiori conseguenze.”
(Vittorio Lodolo D’Orìa, Inidoneità dei docenti: le patologie che la determinano, ottobre
2012).
Il
ministro Profumo e l’intero governo dei tecnici, che della realtà scuola non
hanno la più pallida idea, fanno senza
dubbio parte di coloro che considerano una sorta di “mezzo servizio” la
professione di insegnante. Altrimenti non gli sarebbe potuto venire in mente un’enormità
come quella di far passare l’orario di cattedra da 18 a 24
ore nella scuola secondaria, invece di diminuire quello dei maestri. Così come
avrebbero tenuto presente il recente, smisurato aumento dell’età pensionabile,
abbattutosi ciecamente su una categoria sfibrata e demotivata, per la quale
caparbiamente tutti i governi hanno ignorato la necessità di finanziare lo
studio e la prevenzione dello stress professionale. Lo sanno anche i bambini che
se l’orario è di 18 ore settimanali, ciò è dovuto al fatto che si tratta di una
professione complessa, che ha bisogno di preparazione, progettazione,
correzione di prove, valutazione: il che ne richiede almeno altre 18. Hanno
invece voluto aggiungere lo sberleffo al danno: in cambio niente aumento (sarebbero
almeno 500 euro), ma ben 15 giorni in più di ferie. Da godere ovviamente
durante … le ferie. (GR)
Leggi il testo del provvedimento (articolo 3, p. 9 di quello pubblicato sul sito del "Sole 24Ore")
Leggi il testo del provvedimento (articolo 3, p. 9 di quello pubblicato sul sito del "Sole 24Ore")
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