mercoledì 19 ottobre 2022

MINISTERI, LA CASELLA VUOTA DELLA SCUOLA

All’occasione – meglio se non impegnativa – tutti i partiti e tutti i vertici delle istituzioni proclamano con la dovuta gravitas la centralità della scuola per il futuro del paese, dei giovani e dell’economia, ma anche per lo sviluppo della personalità, per la convivenza civile, per la stessa democrazia. Nella fase di formazione di un nuovo governo, quindi, ci si aspetterebbe che i possibili candidati al Ministero dell’Istruzione fossero oggetto di continue ipotesi nel cosiddetto “totoministri”. Ma, come si è visto, la casella in questione è rimasta quasi sempre vuota, nel totale disinteresse dei mezzi di informazione. Dov’è quindi finita la centralità della scuola? Sembra di poter concludere che si trattava di flatus vocis, cioè di rituali emissioni di suoni privi di convinzione.

Una delle ipotesi in circolazione è che il vuoto potrebbe (forse, pare) essere riempito da Anna Maria Bernini, che – a leggere il suo curriculum – di scuola ne sa quanto uno studente in uscita dalle superiori. Se fosse così questo significherebbe che la Ministra sarà guidata per mano dall’apparato ministeriale, tutt’altro che estraneo all’involuzione “indulgente” della scuola negli ultimi decenni. Pazienza per l’ulteriore colpo inferto a quella che Mattarella ha definito “risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale”.

Giorgio Ragazzini