lunedì 25 febbraio 2013

FRANCESCA PUGLISI, RESPONSABILE SCUOLA DEL PD, RISPONDE ALLE DOMANDE DELLA LETTERA APERTA

Unica per il momento tra i dirigenti nazionali dei partiti, Francesca Puglisi, responsabile per la scuola nella segreteria del Pd, risponde ampiamente alle domande di chi ha firmato la lettera aperta Chi vuole davvero una scuola seria? Un comportamento dialogico senza dubbio da apprezzare, anche per come si conclude la mail di accompagnamento: "Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o incontro". Se tale incontro ci sarà, avremo l'occasione di argomentare le nostre tesi più ampiamente di quanto consentisse la sintesi di un documento del genere. E su alcuni punti in particolare, come ad esempio la valutazione degli insegnanti e la formazione professionale, il dialogo è particolarmente necessario.
Leggi le risposte

giovedì 21 febbraio 2013

LE "SCUOLE 2.0". INFATUAZIONI MODERNISTE E TENTAZIONI GIACOBINE

Spazi aperti e “riconfigurabili”, pareti scorrevoli, tavoli componibili invece dei banchi, pouf, tappeti, “atelier”, “agorà” per feste, spettacoli e assemblee, spazi relax. E naturalmente via le cattedre e, invece dei corridoi, ecco le “aree connettive”. Non è un numero di "Architectural Digest", sono le Linee guida per la costruzione dei nuovi edifici scolastici varate dal Ministero della Pubblica Istruzione e illustrate su “LaRepubblica” di oggi. (Continua a leggere)

lunedì 11 febbraio 2013

ASCOLTA LA PRESENTAZIONE DELLA LETTERA APERTA "CHI VUOLE DAVVERO UNA SCUOLA SERIA? DOMANDE AI PARTITI"

La registrazione è stata effettuata presso il Liceo Tasso di Roma da Radio Radicale, che ringraziamo anche  dell'assistenza tecnica per il collegamento col professor Israel.  Oltre ai giornalisti, ad alcuni docenti e rappresentanti dei genitori, sono presenti gli studenti di diverse classi. Ascolta.

sabato 9 febbraio 2013

PRESENTATA A ROMA E A FIRENZE LA LETTERA APERTA AI PARTITI "CHI VUOLE DAVVERO UNA SCUOLA SERIA"?

La lettera ha avuto numerose adesioni da parte di noti esponenti del mondo della cultura, fra i quali Andrea Camilleri, Giorgio Israel, Giovanni Belardelli, Margherita Hack, Sebastiano Vassalli, Luciano Canfora, Giulio Ferroni, Franco Cardini, Roberta De Monticelli, Paolo Crepet, Paola Mastrocola, Michele Zappella, Lucio Russo, Sergio Givone, Luca Serianni, Eva Cantarella, oltre ad alcune centinaia di insegnanti, dirigenti scolastici e cittadini.
Le dieci domande chiedono risposte chiare su temi concreti di grande rilevanza per la scuola, alcuni dei quali neppure citati nei programmi dei partiti.
PER SOTTOSCRIVERE LA LETTERA: inviare nome, cognome, occupazione, luogo di residenza a : gruppodifirenze@virgilio.it .
Leggi la lettera.

venerdì 8 febbraio 2013

Presentazione della lettera aperta “CHI VUOLE DAVVERO UNA SCUOLA SERIA? Domande ai partiti in vista delle elezioni”

Centinaia di cittadini, tra cui molti insegnanti, insieme a notissimi esponenti del mondo della cultura, rivolgono dieci domande ai partiti a cui chiedono risposte chiare su temi concreti di grande rilevanza, alcuni dei quali neppure citati nei loro programmi. Forse perché comportano precise assunzioni di responsabilità?
Tra i firmatari della lettera aperta:
Giorgio Israel, Giovanni Belardelli, Margherita Hack, Ana Millan Gasca, Luca Serianni, Andrea Camilleri, Paola Mastrocola, Aldo Schiavone, Paolo Crepet, Sergio Givone, Giulio Ferroni, Luciano Canfora, Lucio Russo, Marcello Dei, Roberta De Monticelli, Sergio Belardinelli, Sebastiano Vassalli, Franco Cardini, Rosario Salamone, Michele Zappella, Osvaldo Poli, Dino Cofrancesco, Saverio Gazzelloni, Elio Franzini, Francesco Clementi, Ada Fonzi, Lorenzo Strik Lievers, Fausta Garavini, Carlo Lapucci, Antonio Banfi, Sandra Furlanetto, Stefano Campi, Tiziana Goruppi, e altri trecento cittadini. La raccolta di adesioni è ancora in corso.

La lettera sarà presentata in due conferenze stampa domani
SABATO 9 FEBBRAIO
alle 11,30
La prima presso il Liceo Tasso
(via Sicilia 168 – 00187 Roma
 
Intervengono Maria Letizia Terrinoni (preside del Liceo), Giulio Ferroni, Giorgio Israel, Rosario Salamone, Lucio Russo.
 
La seconda, alla stessa ora,
presso il Liceo Michelangelo
(Via della Colonna, 9/11. 50121 Firenze

Intervengono Marcello Dei, Paola Mastrocola, Michele Zappella, Sandra Furlanetto, Patrizia D’Incalci (preside del Liceo).

lunedì 4 febbraio 2013

DIFENDERE LA SCUOLA DAI GENITORI SINDACALISTI

Di sicuro sono una minoranza, ma sempre più agguerrita. I genitori sindacalisti dei figli (efficace espressione coniata dal ministro Fioroni) sono un altro problema che governo e parlamento preferiscono ignorare, invece di sostenere  le scuole  e ridare ai docenti la necessaria autorità. L’antologia di episodi raccolta in un articolo del “Corriere della Sera” deve  far riflettere.
Quanto alle cause, c’è dentro di tutto: la pervasiva ideologia del diritto a qualsiasi cosa e l’eclissi dei doveri, le pedagogie del dialogo a tutti i costi e il discredito delle sanzioni, la smania di ottenere risultati con facilità e l’idea che per imparare è obbligatorio il divertimento e da evitare la fatica. Meno si esige da figli e allievi in termini di responsabilità e di limiti, più qualsiasi richiesta diventerà intollerabile. Questo è il raccolto di una tale semina. Ma non è inevitabile andare avanti così. Dipende anche da quanto insegnanti, presidi e genitori responsabili sapranno dire e fare per ridare all’educazione (quella vera) il posto che le spetta a scuola e in famiglia. (GR)

venerdì 1 febbraio 2013

RIVALUTARE L'ISTRUZIONE TECNICA E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Sul “Sole 24 Ore” di ieri un’altra voce, quella del sociologo Carlo Barone, a favore della formazione professionale e della libertà di sceglierla come opzione di pari dignità, capace di far riconciliare con la scuola tanti ragazzi che si sentono dei falliti.
Questi corsi [quelli della formazione professionale] sono ancora visti in Italia come un canale residuale, dove parcheggiare i ragazzi più problematici. Spesso rappresentano una seconda scelta dopo una bocciatura a una scuola professionale, oppure una scelta forzata quando la famiglia cerca un percorso breve perché è in difficoltà economica. Quando però si chiede ai ragazzi che frequentano questi corsi cosa ne pensano, il giudizio è molto positivo. I loro allievi incontrano quella dimensione pratica e applicativa del sapere che manca altrove e si riconciliano con la scuola. Viene da chiedersi se non si potrebbe risparmiare loro la perdita di tempo e la frustrazione di una o più bocciature, facendoli iscrivere subito a questi corsi. Basterebbe guardare la formazione professionale non come un ripiego, ma come un'opzione formativa con lo stesso valore delle altre. Ma questa sarebbe una rivoluzione culturale per un paese abituato da sempre a guardare con diffidenza i saperi tecnici e applicativi”. Leggi tutto.