Radio Colonna è un’emittente
romana che sostiene una campagna di Legambiente e
della Fondazione "La Sorgente Group" contro il rumore più informazioni sulla destra della pagina). Con piacere la rilanciamo dal nostro blog e
su facebook. Più voci si
uniscono, più presto si può riuscire a fare
“massa critica”; in altre parole, a far sì che il problema non continui
a essere enormemente sottovalutato e magari snobbato. Radio Colonna ci ha chiesto di spiegare i motivi dell'appello "Ridateci il silenzio". Leggi
l’intervista.
sabato 19 luglio 2014
mercoledì 16 luglio 2014
ATTORNO A MINISTRI E SOTTOSEGRETARI INESPERTI SI TENTA L’ENNESIMA “GRANDE RIFORMA” PUNITIVA
Nessuno
sa bene quali manovre si stiano apparecchiando al ministero nei confronti del
mondo scolastico. Di sicuro in un qualsiasi altro Paese un sottosegretario che
avesse detto “sciocchezze” in merito a quanto stava progettando sarebbe saltato,
anche se avesse chiesto scusa. Continua a leggere.
mercoledì 9 luglio 2014
FIRMA L'APPELLO "RIDATECI IL SILENZIO. CONTRO LA DISTRUZIONE DELLA QUIETE PUBBLICA"
Centinaia di cittadini stanno firmando l'appello RIDATECI IL SILENZIO. Contro la distruzione della quiete pubblica, contro la musica imposta, aggiungendosi ai primi firmatari, esponenti del mondo della cultura e dell'arte. Si può farlo scrivendo "aderisco" all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it e indicando nome, cognome, comune di residenza. Grazie.
lunedì 7 luglio 2014
GIORNI E NOTTI IMPOSSIBILI. TESTIMONIANZE SULLA DISTRUZIONE DELLA QUIETE PUBBLICA
Pubblichiamo
i racconti che accompagnano una parte delle centinaia di lettere di adesione
all’appello Ridateci il
silenzio.
Gennaro: Sono sensibile al tema perché anche nei paesini della Calabria dove
noi cittadini della diaspora torniamo per l'estate non si dorme più né di notte
né di giorno. La notte nei bar e nei locali pubblici e nelle piazze fanno
casino fino alle 4 del mattino; poi alle 6 cominciano a passare i camion della
spazzatura, i furgoni che vanno in campagna e dunque la sveglia è d’obbligo.
Sui litorali, poi, il casino è amplificato dalle discoteche che vanno a stecca
fino all'alba. Insomma la "quiete pubblica" non esiste più. Il fatto
è che con quei rumori assordanti non puoi nemmeno leggere o ascoltare un po' di
musica. Il vostro appello giunge come una manna!!!!!
Loredana: Condivido in pieno il vostro appello. Voglio il
diritto di godere del suono delle onde che si infrangono sulla riva, voglio il
diritto di non dover chiudere le finestre quando la pizzeria sotto casa decide
di mandare musica a porte aperte. Voglio passeggiare nel parco sotto casa senza
essere infastidita da feste di compleanno con animazione, megafoni e genitori
impazziti che credono che l'inquinamento acustico contribuisca al divertimento
dei loro figli. Rieduchiamo adulti e bambini al rispetto del prossimo.
Federica: La difesa
del baccano da parte delle amministrazioni di qualsiasi colore esse siano lede
non solo il mio diritto a vivere liberamente la mia casa, ma anche quello di
andare a prendere qualcosa in un locale con un amico e parlare con lui e
sentire quello che dice. sono sempre più convinta che questa filosofia del
baccano serva ad avere un popolo che ha il cervello intorpidito e un cervello
intorpidito non pensa, non agisce. Pertanto penso anche che questo appello sia
giustamente promosso dal Gruppo di Firenze perché è solo educando le nuove
generazioni che avremo dei cervelli pensanti e, forse, usciremo da questo nuovo
medioevo.
Luciana: Anch'io amo la musica, ma vorrei poter avere la
libertà di scegliere quando, dove e come (nel rispetto degli altri) ascoltarla.
Antonio: Qui a
Ferrara non vi sono interventi neppure nei casi più eclatanti
di disturbo causato da conducenti di auto con il volume della radio al massimo
o da "centauri" su moto e motorini che emettono rumori
intollerabilmente al di sopra dei limiti consentiti. Pur comprendendo le
difficoltà di intervento, tutto ciò avviene nella totale indifferenza da parte
degli organi preposti al controllo. Pare quasi esserci un'accondiscendenza di
fondo, una comune mentalità tra controllanti e controllori.
Riccardo: La strada ove risiedo di giorno è assediata dai
turisti che vengono scaricati dagli autobus in piazza Piave, ove esiste
un divieto di sosta per tutti, e da anni in barba a tale divieto vengono
paracadutati miglia di turisti al giorno solo perché , presumo esiste il tacito
accordo fra guide turistiche e ristoranti zona santa Croce che in pratica
sequestrano gruppi dirottandoli verso mense di becchime per pollame che
disonorano la città. In detta via è impossibile camminare, i turisti ti
spintonano e non ti fanno entrare in casa, orinano e defecano fra le macchine e
– ciliegina – esiste il pazzo seriale diurno dei finestrini auto. Ne spacca
almeno un paio al giorno. L’unica soluzione potrebbe essere la legge del
taglione. L'amministrazione comunale sapeva perfettamente cosa faceva quando
concedeva 500 licenze vendita alcolici in 500 metri? Cerco che no ovviamente.
Statene certi... la mia previsione accadrà... ci scapperà il morto... anzi ci è
già scappato, ma tutti fingono (lite fra magrebini imbriachi finita a
coltellate per denaro dello spaccio).
Sergio e Luciana: A Udine l'amministrazione di centro-sinistra emana provvedimenti-colabrodo
che permettono agli esercenti di aggirare molti divieti, mentre l'opposizione
di centro-destra è ugualmente schierata a favore dei bar-spaccatimpani. Ci sono
stati alcuni importanti interventi della magistratura, ma il procuratore che
aveva innovato la precedente linea permissiva è da pochi giorni in
pensione: temo che si tornerà al permissivismo precedente. Inoltre, ci sono
enormi difficoltà per un efficiente intervento dell'Arpa con i fonometri. Purtroppo la stampa locale monopolista
(Messaggero Veneto), quando dà notizia di provvedimenti restrittivi della
magistratura si schiera con i disturbatori e con chi ha trasformato la città in
un inferno sonoro, dove il numero dei bar è percentualmente tra i più alti
d'Italia.
Pino: Anch'io combatto da 10 anni contro lo strapotere
dei concerti, dei bar con musica a tutto volume etc., ma senza successo. Questa
sera, per esempio, ci sarà il primo dei 4 venerdì di concerti che i
commercianti di qui hanno messo in cartellone. Io abito proprio sopra il
palco... quindi sono costretto ad andare a dormire fuori, pagandomi le spese
d'albergo. Vi pare giusto? E ogni anno è peggio.
Walter: È ingiusto, illegittimo, oso dire ILLEGALE, oso
dire INCOSTITUZIONALE imporre a tutti le conseguenze di ciò che va a vantaggio
(monetario) di pochi o pochissimi. Ormai la trasformazione di Firenze - e di
chissà quante altre città - in un paese dei balocchi, in cui il cittadino
residente viene trattato come un intralcio, un ostacolo, una seccatura, sta per
giungere a un punto di non ritorno.
Giacinta: Aderisco
in pieno alla vostra campagna. A causa del rumore (musica e schiamazzi di un
locale sotto casa fino alle 3/4 di notte) mi sono ammalata e la cosa più grave
è che sette anni di esposti e denunce non sono serviti a niente. Per tutto
questo tempo sono stata solo una pallina che ha rimbalzato da un muro di
gomma all'altro.
Luciana: Il
silenzio è prezioso, permette il recupero psicofisico e da benessere. Tutti
devono poter godere di questo benessere. Il rumore ci renderà sordi e malati e
le nostre città saranno sempre più rumorose e abitate da sordi che dovranno
alzare il volume per sentire.
Marco: Proprio ieri
sera sentendo musica, intorno all'una di notte, mentre mi godevo sul balcone il
silenzio e il fresco della bella serata, mi chiedevo cosa fare per queste
abitudini irrispettose del diritto di altri cittadini alla loro quiete ed al
ruolo educativo di noi del mondo della scuola. Sono portatore di una visione
non bacchettona del diritto al vivere la propria gioventù in senso pieno, anche
nel divertimento, purché sempre nel rispetto dei diritti degli altri cittadini,
specie i più anziani.
Paola: Abito a Brescia, mi piacerebbe se
qualcuno fosse interessato ad ascoltare la mia storia di rumori fino a a dover
cambiare casa per ritrovare un po’ di pace. Vi ringrazio per il vostro impegno
e viva il silenzio.
Patrizia:
Sono
perseguitata dall'estate romana che si tiene di fronte a casa mia, dai
concerti di Vasco Rossi che mi fanno tremare i vetri. Nel nostro palazzo
abbiamo anche tentato anni fa una class action senza approdare a nulla!
Marina: Aderisco, abito
nel centro di una nota località della Liguria sul mare e da un po' di anni l'estate
e in generale i weekend e le feste tipo Natale ecc., sono diventate un incubo, tra
l'idiozia delle manifestazioni organizzate dalle varie giunte comunali, di
livello scadentissimo (ma adeguato al livello culturale tutto italiano) e la
maleducazione agghiacciante dei ragazzini minorenni ubriachi fradici che
tengono in ostaggio con le loro urla, bestemmie, parolacce,grida tutto il
centro, il tutto sotto gli occhi compiacenti e compiaciuti di genitori idioti. Chiaramente
mi riferisco alla notte, in cui questi giovani virgulti iniziano a rompere le
scatole dalle 2 di notte in poi, man mano che l'alcol inizia a fare
effetto!!... Anche i tornei di calcio verso le 3 di notte, quando le strade
sono belle sgombre, vanno per la maggiore!!Il tutto perché NON ESISTONO
CONTROLLI di nessun tipo!!
Alberto: L'estata scorsa da giugno a settembre non abbiamo
dormito per via di una manifestazione dell'estate romana con 4 discoteche
all'aperto dall'altra parte del Tevere di fronte a casa nostra. Iniziavano la
musica con l'aperitivo verso le 18 e continuavano aumentando il volume in modo
esponenziale verso le 23,30 per finire intorno alle tre del mattino. Siccome ogni
discoteca doveva fare sentire la propria musica all'interno dei propri spazi,
la sparavano come se fossero allo stadio. Il risultato era che il vento e le
correnti d'aria ci portavano una fortissima cacofonia di suoni nelle nostre
case. Purtroppo la storia si ripete esattamente uguale malgrado un esposto, varie
lettere di protesta, tantissime telefonate ai vigili dell'anno scorso e
il parere assolutamente negativo del sindaco del quartiere. Qualcuno ovviamente
ci guadagna...
Per aderire all'appello, inviare nome, cognome e comune di residenza all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it.
Per aderire all'appello, inviare nome, cognome e comune di residenza all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it.
mercoledì 2 luglio 2014
RIDATECI IL SILENZIO. Contro la distruzione della quiete pubblica, contro la musica imposta
Pubblichiamo il testo
di un appello firmato da trenta esponenti della società civile, che è
stato inviato oggi ai mezzi di informazione.
Appello al Governo, al Parlamento, alle amministrazioni regionali e comunali,
Appello al Governo, al Parlamento, alle amministrazioni regionali e comunali,
alle polizie municipali, ai prefetti, alle forze dell’ordine
Esiste ancora la difesa della quiete pubblica? A noi pare di no.
Da anni si sono infatti affermate
abitudini e convinzioni che negano in radice il diritto a riposare
tranquillamente all’ora che si preferisce, a concentrarsi nella lettura, ad
ascoltare musica di propria scelta, a godere la tranquillità e la bellezza di
un parco o di una spiaggia.
Già può risultare fastidiosa la musica imposta in quasi ogni
locale o esercizio dove si metta piede. Ma è a maggior ragione inammissibile
che soprattutto nella buona stagione imperversi ovunque la musica ad alto o
altissimo volume, che da chioschi, stabilimenti balneari, piazze si propaga
anche a grandi distanze.
Inoltre molti quartieri cittadini sono tormentati dagli
schiamazzi della cosiddetta “movida”, mentre le notti bianche o blu si
trasformano troppo spesso in un vero e proprio incubo per i loro abitanti.
In questo quadro desolante manca quasi del tutto un’incisiva
azione di prevenzione e di contrasto basata su norme chiare, severe ed
efficaci; anzi, il più delle volte dobbiamo constatare l’insensibilità e la
tolleranza di chi dovrebbe proteggere la tranquillità e il riposo dei
cittadini, le cui richieste di intervento rimangono quasi sempre inascoltate.
Alle proteste si risponde spesso che si tratta di conciliare interessi diversi.
Ma questo non può certo voler dire che in determinati orari si possa sospendere
un sacrosanto diritto dei cittadini.
È arrivato il momento di
opporsi con determinazione a tutto questo. Ci rivolgiamo quindi al
Governo, al Parlamento, alle amministrazioni regionali e comunali, alle polizie
municipali, ai prefetti, alle forze dell’ordine chiedendo loro di provvedere
con la massima urgenza, ciascuno nel suo àmbito, a far sì che venga ovunque
garantita con fermezza e tempestività la quiete pubblica, anche attraverso
norme più restrittive di quelle attuali, mettendo così fine a una situazione
divenuta ormai non solo intollerabile per i cittadini, ma anche gravemente
lesiva ai loro occhi della credibilità delle Istituzioni.
Invitiamo tutti coloro che condividono questo appello a farlo
conoscere e a rivolgersi insieme a noi alle autorità e istituzioni competenti, affinché
si decidano a tutelare la quiete pubblica sia di giorno che di notte. Il
diritto al silenzio e al riposo non può diventare sempre più un privilegio
riservato soltanto a chi, per caso o per
possibilità economiche, si trova a
vivere in luoghi immuni da questa piaga.
Siamo sicuri che questo appello esprima uno stato d’animo comune
a moltissimi italiani. Speriamo davvero che non rimanga inascoltato.
Salvatore
Accardo, Francesco Alberoni, Niccolò Ammaniti,
Alessandro Barbero, Sergio Belardinelli, Remo Bodei, Franco Cardini, Dino Cofrancesco,
Paolo Crepet, Elio Franzini, Carlo Fusaro, Giorgio
Israel, Paolo Ermini, Roberto Esposito, Giulio Ferroni, Ernesto
Galli Della Loggia, Silvio Garattini, Fausta Garavini, Fulco Lanchester,
Giacomo Marramao, Paola Mastrocola, Alberto Oliverio, Anna
Oliverio Ferraris, Lucio Russo, Aldo Schiavone, Claudio Scimone, Luca Serianni,
Sebastiano Vassalli, Gustavo Zagrebellsky, Michele Zappella.
Iniziativa promossa dal Gruppo di Firenze per la
scuola del merito e della responsabilità
PER ADERIRE ALL'APPELLO, scrivere "aderisco" a gruppodifirenze@libero.it, aggiungendo nome, cognome, comune di residenza.
PER ADERIRE ALL'APPELLO, scrivere "aderisco" a gruppodifirenze@libero.it, aggiungendo nome, cognome, comune di residenza.
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