Da quest'anno i
dirigenti delle scuole saranno sottoposti a una verifica annuale del loro
operato. Ognuno di loro ha già presentato agli uffici scolastici provinciali un
documento di autovalutazione in cui si elencano le iniziative destinate a
migliorare la qualità dell'offerta formativa e di conseguenza l’aumento dei
“successi scolastici”. In base a questo,
a ciascun dirigente è stato consegnato un piano, elaborato da una Commissione
di ispettori e di docenti distaccati presso gli uffici periferici del
Ministero, in cui si indicano quali aspetti debbano essere migliorati
all'interno di ciascun Istituto. Un traguardo comune a tutte le scuole è
proprio quello di ottenere una consistente
diminuzione del numero dei bocciati. Qualora ciò non avvenga, lo
stipendio dei dirigenti verrà decurtato. Uno stipendio, com’è noto, già
scandalosamente basso rispetto a responsabilità e carichi di lavoro sconosciuti a tutti gli
altri dirigenti statali, che tuttavia hanno stipendi assai più generosi. C'è
quindi da aspettarsi senz’altro un
vistoso aumento dei promossi, che
probabilmente avverrà, visti gli interessi in gioco, indipendentemente
dalle strategie messe in atto per raggiungerlo e da un effettivo progresso
negli apprendimenti. Che la scuola italiana sia nel complesso propensa a una
seria valutazione del merito pochi lo credono; e le bocciature, dalle
percentuali effettivamente drammatiche soprattutto nelle scuole professionali,
sono in gran parte dovute, piuttosto che a un’eccessiva severità dei docenti, a
un sistema scolastico che da decenni non risponde alle reali esigenze formative
degli studenti. Valga quale esempio il numero esagerato, e privo di qualsiasi
logica pedagogica, delle materie nei tecnici e nei professionali. Entrambi
questi indirizzi risultano infatti, da decenni, del tutto snaturati rispetto
alle loro finalità e alle reali vocazioni di chi li sceglie.
Ma tornando al raggiungimento degli obiettivi che il ministero propone, vale la pena di ricordare come i successi o gli insuccessi scolastici siano innanzitutto determinati dalla qualità dei docenti e in primo luogo, ovviamente, dalla loro presenza o meno a scuola. Invece, a oltre due mesi dall'inizio dell'anno scolastico, intere classi non hanno ancora conosciuto molti dei loro insegnanti (quelli che ora piano piano stanno arrivando perché finalmente chiamati direttamente dalle scuole, sono peraltro precari e forse ancora destinati a essere rimossi); e di tutto ciò non sappiamo affatto di chi sia la responsabilità. Gli addetti ai lavori sanno quanto sia determinante, ai fini dei risultati finali degli allievi, improntare fin dai primi di giorni il lavoro scolastico alla serietà e alla buona organizzazione. Per i ragazzi, infatti, gli insegnanti sono dei punti di riferimento fondamentali sia sul piano dei contenuti e della metodologia che su quello comportamentale. Ma molti professori, come abbiamo visto, ancora mancano. Ben venga la valutazione dei dirigenti, ma sarà possibile valutare e magari anche conoscere i nomi di coloro che hanno la responsabilità di questo disastroso inizio di anno scolastico? Un disastro che a memoria del sottoscritto non ha assolutamente dei precedenti. Di fronte a questa situazione molti ragazzi, soprattutto delle prime classi, si stanno già "perdendo" e alla fine c'è da aspettarsi che solo la falsificazione della realtà consentirà di aumentare le promozioni e di non tagliare i già bassi stipendi dei presidi.
Ma tornando al raggiungimento degli obiettivi che il ministero propone, vale la pena di ricordare come i successi o gli insuccessi scolastici siano innanzitutto determinati dalla qualità dei docenti e in primo luogo, ovviamente, dalla loro presenza o meno a scuola. Invece, a oltre due mesi dall'inizio dell'anno scolastico, intere classi non hanno ancora conosciuto molti dei loro insegnanti (quelli che ora piano piano stanno arrivando perché finalmente chiamati direttamente dalle scuole, sono peraltro precari e forse ancora destinati a essere rimossi); e di tutto ciò non sappiamo affatto di chi sia la responsabilità. Gli addetti ai lavori sanno quanto sia determinante, ai fini dei risultati finali degli allievi, improntare fin dai primi di giorni il lavoro scolastico alla serietà e alla buona organizzazione. Per i ragazzi, infatti, gli insegnanti sono dei punti di riferimento fondamentali sia sul piano dei contenuti e della metodologia che su quello comportamentale. Ma molti professori, come abbiamo visto, ancora mancano. Ben venga la valutazione dei dirigenti, ma sarà possibile valutare e magari anche conoscere i nomi di coloro che hanno la responsabilità di questo disastroso inizio di anno scolastico? Un disastro che a memoria del sottoscritto non ha assolutamente dei precedenti. Di fronte a questa situazione molti ragazzi, soprattutto delle prime classi, si stanno già "perdendo" e alla fine c'è da aspettarsi che solo la falsificazione della realtà consentirà di aumentare le promozioni e di non tagliare i già bassi stipendi dei presidi.
Valerio Vagnoli
("Corriere Fiorentino")