lunedì 15 agosto 2022

MACCHÉ “DOCENTE ESPERTO”, ECCO COME UN “MINISTRO ESPERTO” DOVREBBE AIUTARE LE SCUOLE

L’improvviso concepimento ministeriale del “docente esperto”, che dovrebbe venire al mondo solo nel 2032 dopo una gestazione di nove anni, è stato a ragione stigmatizzato sulCorriere Fiorentino” da Gaspare Polizzi (vedi post del 10 agosto sulla nostra pagina facebook). Se può essere utile proporre qualche ulteriore considerazione, è perché con questa “strana invenzione” il ministero dimostra ancora una volta di non sapere di cosa la scuola italiana ha veramente bisogno per quanto riguarda i docenti. Per prima cosa, di una rigorosa selezione all’ingresso dei corsi universitari che preparano all’insegnamento. Solo chi ha già una solida preparazione culturale di base, forti motivazioni e sufficienti attitudini dovrebbe poter iniziare il percorso formativo. È questo anche un modo (come dimostra l’esperienza finlandese) di rendere attraente l’insegnamento per i giovani più dotati, più ancora dei pur necessari aumenti di stipendio. Nel frattempo, bisogna avere il coraggio di garantire che nessuna classe abbia a che fare con insegnanti inadeguati; che sono una minoranza (piccola, anche se non si sa quanto), ma possono causare danni irreparabili. Fino a oggi non si è voluto fare nulla in proposito, a parte rari casi. Quanto alla cosiddetta “carriera” (meglio parlare di nuovi ruoli della funzione docente), si tratta di assicurare alle singole scuole – che sul piano organizzativo oggi arrancano tra superlavoro dei presidi e semi-volontariato di collaboratori non sempre preparati – un esperto staff di docenti che aiutino il dirigente a risolvere i tanti problemi che un istituto deve oggi affrontare: aggiornamento (compreso l’essenziale confronto tra colleghi), orientamento, orari, servizi agli studenti, rapporti con i genitori e con le istituzioni, inserimento dei nuovi docenti. La creazione dell’insegnante “esperto”, anche senza i tempi biblici prospettati, non risolve nessuno di questi pressanti problemi. C’è quindi da sperare in un rapido ripensamento del Ministro.

Giorgio Ragazzini