venerdì 18 marzo 2022

ANCHE ADENAUER HA COPIATO.....

Ha certamente sbagliato la professoressa di un Istituto superiore del padovano che ha pubblicato sulla sua pagina facebook la foto del tema che uno studente aveva copiato da internet (voto: 1). Anche se privo del nome dell'autore, si tratta di un documento riservato e dal punto di vista educativo non mi pare un'iniziativa particolarmente appropriata. Nel merito però la professoressa non ha affatto torto a giudicare severamente il comportamento del suo allievo, che ha così stigmatizzato: "L'alunno ha 20 anni e frequenta l'ultimo anno. Tra tre mesi dovrà affrontare l'esame di Stato e successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema da internet. Gli errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte a un fatto di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un adulto incapace di prendersi delle responsabilità".

Non la pensa così il pedagogista Daniele Novara, intervistato su "La Repubblica". Dopo aver duramente criticato il comportamento dell'insegnante (e fin qui, come si è detto, ci sono dei motivi per farlo), alla giornalista che gli chiede " Non è grave aver copiato da internet?", il professor Novara risponde:

"Non condivido questa impostazione giudiziaria [sic], tutti abbiamo copiato, lo ha fatto Adenauer nel tema di Italiano alla Maturità: è un modo per sottrarsi a una scuola attenta solo alle risposte esatte [sic] e che non guarda all'apprendimento. Il concetto del copiare non esiste, la scuola dovrebbe rendere accessibili tutte le fonti, e valutare come vengono usate".

Immagino che Adenauer, nell'al di là, non avrà gradito di essere evocato per questo specifico merito, ma dove si trova sarà senz'altro incline al perdono. Imperdonabile è invece questo delirante elogio del copiare, un tema di cui ci siamo più volte occupati in questo blog e di cui il sociologo Marcello Dei ha fatto una approfondita analisi nel suo libro "Ragazzi si copia, a lezione di imbroglio nelle scuole italiane". Daniele Novara, come molti altri, non sembra rendersi minimamente conto del carattere profondamente anti-educativo delle sue affermazioni. Si può davvero pensare di tirar su con queste idee dei cittadini responsabili, consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri e non dei furbetti pronti a prendere tutte le possibili scorciatoie? Che dei ragazzi, o in preda all'ansia o consapevoli di avere studiato poco, cerchino di copiare non può stupire, ma non può essere che un insegnante (o un pedagogista) lo giustifichi o addirittura lo incoraggi come una giusta disobbedienza.

Andrea Ragazzini