lunedì 28 dicembre 2009

"ADIO PUPA TIO AMATO". OVVERO: LA SCUOLA È POCO ESIGENTE IN FATTO DI LINGUA?

Sostiene di sì il linguista Alberto Sobrero sulla "Gazzetta del Mezzogiorno", uno degli studiosi che in questi giorni hanno commentato un appello della Crusca e dei Lincei per una maggiore tutela e promozione della lingua italiana. C'è chi ha proposto l'istituzione di un "Consiglio superiore della lingua italiana", chi l'inserimento dell'italiano come lingua ufficiale nella Costituzione. Sobrero indica cinque punti di debolezza della scuola italiana, compreso il "timore di dover bocciare o, ancor più, di irritare le famiglie" che ossessiona troppi insegnanti, con la conseguenza di "abbassare la soglia delle prestazioni necessarie per avere la sufficienza". Leggi. [Le parole del titolo citate tra virgolette sono tratte da una foto che appare a corredo dell'articolo].

4 commenti:

rossana ha detto...

Mi auguro che il 2010 sia l'anno della scuola, nel senso almeno di una finalmente convinta considerazione della scuola da parte della politica e della società. Alla politica è demandata la determinazione nell'affrontare un totale ripensamento del sistema scolastico, in risposta alle esigenze sempre più complesse della società civile, alla società si chiede una maggiore responsabilità nell'utilizzo della scuola come elemento di mobilità sociale autenticamente democratica. Si chiede in particolare alle famiglie di indirizzare i propri figli ad una scuola, ad un tipo di scuola che non sia la proiezione di ambiziose aspettative per inseguire il facile successo professionale ad ogni costo, ma sia invece l'approdo più rispondente alle attitudini naturali dei propri ragazzi, che non possono essere indirizzati ad un tipo di scuola del tutto inadeguato a loro. La maggioranza dei ragazzi che lasciano le medie si riversano nei licei, perché questo tipo di scuola è l'unico in grado di dare una parvenza di formazione in un sistema che penalizza fortemente gli istituti professionali, declassati a scuole di serie B. Questa situazione, a sua volta, come in un gioco di domino,determina un abbassamento degli standard formativi nei licei i quali, da anni ormai, vanno svuotando sempre più il loro curriculum di reali conoscenze e competenze, per adattarsi forzatamente ad un'utenza per lo più inadeguata. In questo mio augurio voglio includere anche la scuola che non é senza colpe in tale appiattimento culturale, per non dire in questo sfacelo.
Alla scuola si deve chiedere di misurare saggiamente le capacità di ciascun allievo e di metterlo nelle condizioni di assolvere a quelle funzioni per le quali si sente portato per disposizione naturale. "L'educazione perfetta è quella che alleva ogni essere umano perché occupi precisamente il posto che deve occupare nella gerarchia sociale, senza stravolgere, nel processo educativo, la sua individualità", e lo dice Aldous Huxley, non io, intendiamoci!...
In conclusione, l'augurio per l'anno che verrà è che la scuola riaffermi con coraggio il sacrosanto principio dell'umana dignità, altrimenti rischia di formare una massa di arrabbiati senz'anima, cittadini confusi, indifferenti e privi di progettualità.

anonimo ha detto...

rossana ha detto...
Mi auguro che il 2010 sia l'anno della scuola, nel senso almeno di una finalmente convinta considerazione della scuola da parte della politica e della società.

anch'io mi auguro lo stesso. le previsioni però sono tutte pessime:

Scuola, lettera a una condannata a morte

29-12-2009 Giuseppe Caliceti - Il Manifesto

Cara Scuola pubblica italiana, il tuo futuro è sempre più incerto: ce la farai a sopravvivere o morirai di stenti già il prossimo anno? Sei sempre più povera. Sei sempre più precaria. C'è la crisi, è vero, ma non per tutti. Alla scuola privata i finanziamenti sono aumentati, a te invece sono stati tagliati. Non è tutto. Tutti i provvedimenti fin qui decisi dal governo sono fatti per ucciderti, lo sai bene.


http://www.flcgil.it/notizie/rassegna_stampa

Anonimo ha detto...

Tagli d’istruzione La Gelmini non si ferma

http://www.unita.it

agapetòs ha detto...

Il link dell'articolo porta ad un messaggio di mancata autorizzazione. L'articolo si può trovare comunque anche qui.