Questo il comunicato diramato ieri dal Preside del Liceo classico "Michelangelo" di Firenze:
"Si comunica che anche questa mattina l'ingresso a scuola del personale docente ed ATA e degli studenti è stato impedito in quanto la scuola era sbarrata dall'interno con mobili e catene. Comunque il sottoscritto ed il Collaboratore scolastico Francesco Amberti sono riusciti ugualmente ad entrare all'interno della scuola. Sono stati rimossi gli ostacoli alle porte di accesso consentendo l'ingresso di personale e studenti. Alcune porte chiuse con grosse catene hanno richiesto l’intervento di un fabbro.
Ovviamente sono state forzate le porte interne della scuola e messe a soqquadro aule ed uffici a partire dalla Presidenza. Tutte le luci della scuola sono state accese nella notte con evidente aggravio di spese. Il muro sotto la scala di sicurezza nel giardino di Repubblica , appena imbiancato dai docenti è stato imbrattato di scritte gravemente offensive nei confronti del sottoscritto e della Polizia. Ho fatto presente agli occupanti che avrei proceduto con le denuncie per interruzione di pubblico servizio, danneggiamenti e furto con scasso. Uno studente in modo arrogante mi ha chiesto il perché del furto con scasso:ho riferito del furto delle chiavi e dei soldi in Segreteria e lo studente si è permesso di dirmi testualmente che sono un buffone ed un bugiardo. Richiesto di identificarsi si è rifiutato di comunicarmi le generalità e la classe: è ovvio che l’identificazione è solo rimandata di qualche giorno.
E’ chiaro che quando la protesta sfocia in atti delinquenziali non è possibile trovare nessun tipo di giustificazione e le denunce sono la logica conseguenza dei comportamenti.
A questo proposito sono assolutamente meravigliato della quasi totale indifferenza delle famiglie degli occupanti che evidentemente concordano non solo con la prova di forza ma anche con le conseguenze che essa comporta. Vedremo se concordano anche sulle denunce che riceveranno i loro figli.
Il Dirigente scolastico
Massimo Primerano"
“La Nazione” ne riferisce in un articolo di Lisa Ciardi.
Oggi pomeriggio abbiamo inviato ai giornali il seguente comunicato stampa:
Il Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità esprime piena solidarietà al preside del liceo “Michelangelo” Massimo Primerano per aver deciso di difendere il principio di legalità che è alla base della convivenza civile. Lo ha fatto nella quasi completa latitanza degli adulti e delle istituzioni; e solo così facendo poteva mettersi dalla parte dell’interesse educativo degli allievi, la cui formazione civica dipende molto di più dall’esempio e dall’assunzione di responsabilità di chi li guida, che non da tante belle parole sull’educazione alla cittadinanza.
Per questo auspichiamo che gli giungano numerose le testimonianze di consenso e di apprezzamento.
giovedì 21 ottobre 2010
OCCUPAZIONI: AL "MICHELANGELO" DI FIRENZE UN PRESIDE FA IL SUO MESTIERE
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5 commenti:
http://iononstoconoriana.blogspot.com/search?q=massimo+primerano
Complimenti al Preside del " Michelangelo" di Firenze e complimenti al Gruppo
di Firenze per avergli manifestato chiaramente solidarietà in nome della
legalità e del diritto allo studio. Solidarietà alla quale mi associo nel modo
più sincero e completo.
Cordiali saluti,
Roberto Riviello
La " prigione Michelangelo, si legge nel sito indicato dall'anonimo http://iononstoconoriana.blogspot.com/search? Poveri bambini, ci sarà pure a Firenze un altro liceo classico? oppure gli studenti sono così masochisti da preferirlo, così mi risulta, a tutti gli altri licei della città?
Quello che alcuni non capiscono vedendo le situazioni dall'esterno e senza un po' di empatia è che spesso assumersi delle responsabilità comporta un costo psicologico ed è questo che spinge in due direzioni sbagliate: quella del lasciar perdere ("ma chi te lo fa fare"), che quanto meno riconosce la difficoltà, e quella della svalutazione o addirittura della negazione del valore che ispira il comportamento responsabile ("atteggiamento autoritario", "in fondo sono ragazzi", ecc.). E così va a farsi benedire il collante di ogni società, cioè il rispetto delle regole.
piena solidarietà, ma ha fatto quanto dovuto fin dall'inizio dell'occupazione?
saluti
valerio giannellini
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