In un articolo su “Paese Sera” degli anni ’70, che ancora conservo, Tullio De Mauro se la prendeva con la “nefasta usanza dei «temi»: una cancrena di cui la scuola italiana stenta a liberarsi”; e passava in rassegna le autorevoli critiche a questo strumento didattico, da Guido Calogero a Giuseppe Lombardo Radice, da Carducci a Gentile e a Augusto Monti. Per far comprendere i danni di questa “turpe e sciagurata pratica viziosa dei temi” [sic], l’autore non portava esempi di titoli, né citazioni da uno di questi testi; si capisce soltanto che ce l’aveva soprattutto col tema “retorico”, cioè con esercitazioni in cui si chiedeva agli studenti di girare a vuoto su cose scritte da altri.
L’argomento meriterebbe un po’ più di spazio; qui basta dire che “un tema” è pur sempre “un argomento”; e ce ne sono infiniti, che si possono trattare in infiniti modi, con i più diversi stili e con i più svariati obbiettivi. Insomma, abusus non tollit usum. E almeno la capacità della scrittura di meglio strutturare il pensiero la dobbiamo pur mettere sull’altro piatto della bilancia; al punto che il filosofo Luigi Lombardi Vallauri ha potuto dire, durante una sua lezione, che “nessuno sa veramente quello che pensa fino a quando non l’ha scritto su un pezzo di carta”.
L’intervento di De Mauro mi è tornato in mente leggendo oggi una risposta di Paola Mastrocola proprio al ministro linguista, che parlando al Salone del Libro l’aveva accusata di criticare la scuola pubblica esattamente come fanno Berlusconi e alcuni ministri di questo governo. E l’articolo dell’insegnante e scrittrice si intitola per l’appunto Chi ha ucciso il tema in classe è il vero nemico della scuola, dove per tema si intende soprattutto la trattazione di argomenti letterari. Per Paola Mastrocola, insomma, la battaglia contro il tema e a favore di scritture “funzionali” (l’autrice cita il “verbale”) ha contribuito non poco ad abbassare rovinosamente il livello culturale dei giovani. Leggi
Giorgio Ragazzini
lunedì 16 maggio 2011
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4 commenti:
il diabattito non appassiona....noi docenti figuariamoci i giovani che dovrebbero essere felici di frequentare la scuola.
Il dibattito non appassiona e fa tristezza che si parli ancora di cose di questo tipo, di così basso profilo. Oramai gente come De mauro ha contribuito a distruggere la scuola ma vuol rimanere sull'onda e a galla. Cosa ci vuol proporre oggi dopo aver ieri proclamato l'assurdità dei temi?
anonimo 1
Ma guarda un pò!...
Ora che anch'io mi sono convinta dell'inutilità del tema (i ragazzi sono abilissimi nel copiare da qualsiasi fonte),ECCO CHE VIENE RIABILITATO!
Non mi sembrano proprio cose di basso profilo.
La prof.ssa Mastrocola tocca invece punti nevralgici del problema.
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