giovedì 14 luglio 2011
I COPIONI E LA MERITOCRAZIA
Sul settimanale "Tempi" Giorgio Israel riferisce, da fonte giudicata attendibile, quello che ha combinato un insegnante durante le prove di maturità in un liceo, con l'evidente connivenza di altri commissari, sottolinea l'ipocrisia di chi afferma l'impossibilità di opporsi all'uso fraudolento della tecnologia e conclude che questo spettacolo di italiana furbizia ha poco a che fare con la meritocrazia, di cui molto si parla, ma senza una reale volontà di affermarla concretamente, che si parli di studenti o di insegnanti. Leggi.
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15 commenti:
Israel scriva una lettera aperta a Gelmini
1) Concordo nel deplorare la pessima abitudine o l’atroce andazzo del copiare, in genere e nei casi particolarmente gravi denunciati. Sicuramente, in Italia, abbiamo una situazione anomala che andrebbe affrontata e recuperata. Ma chi e come lo dovrebbe fare? Di certo le sole denunce non costituiscono una cura (se così fosse, allora potremmo adottarla anche contro l’evasione fiscale, la criminalità organizzata, i reati sessuali, …). Poi le cause delle copiature sono forse complesse e molteplici e converrebbe ricercarle e discuterle.
2) “non si fa che parlare di merito e meritocrazia”. E’ solo, o soprattutto, il ministro a farlo. E vorrebbe misurare il merito con mezzi e modalità che però anche Israel critica.
3) “Si mettono in piedi progetti per individuare e premiare …". Ma quando mai?! Chiamare “progetti” ecc. le due barzellette raccontate dal Miur con il comunicato stampa del 18.11.2010! Nessuno ci ha creduto! Molti Collegi li hanno respinti con motivazioni robuste e istruttive. Non scherziamo e non parliamo di “giorno storico”!
4) “La verità è che non si vuole introdurre una vera meritocrazia ….”. Qui va specificato il soggetto, secondo me, potrebbe essere il ministro o il governo. Va anche precisato il verbo. Meglio: non si è capaci, mancano le risorse, oppure c’è chi impedisce?
5) L’appello del Gruppo di Firenze è risultato un semplice grido di dolore.
6) L’autorevole – dico sul serio, in quanto apprezzo molti suoi scritti - Giorgio Israel poteva ben scrivere una lettera aperta al ministro o al governo e magari metterli in mora o sotto accusa: caro ministro o governo, fa qualcosa. Oppure: perché non hai fatto nulla o quello che hai fatto (?) è risultato inefficace? Così la sua denuncia è come certe prediche parrocchiali o certi appelli papali: una bella figura, un po’ di impatto mediatico e tutto rimane come prima.
Lidia ha scritto
Interessante l'appello a non copiare e a non far copiare durante gli esami e alla meritocrazia, ma...parliamo adesso un po' degli attacchi feroci del governo alla scuola pubblica.
Se vogliamo contrastare con successo "gli attacchi feroci del governo alla scuola pubblica" bisogna aver il coraggio in primo luogo di ridar credibilità alla scuola italiana, tornando alla serietà degli studi ed al rigore delle valutazioni(risultati didattici e comportamento degli studentida una parte e serietà professionale dei docenti dall'altra), altrimenti se nella scuola siamo ancora, citando Hegel, " nella notte in cui tutte le vacche sono nere" si va poco lontano...
Nel suo commento Vincenzo Pascuzzi sembra collocarsi tra quelli che, come scrive Israel, guardano con sufficienza all’appello dei dirigenti e insegnanti per la correttezza degli Esami di Stato: “Di certo le denunce non costituiscono una cura”, “..è risultato un semplice grido di dolore”, eccetera. Questo modo di ragionare mi sembra una delle tante varianti del benaltrismo: il problema è sempre un altro o è molto più complesso di quanto si creda, come nel caso delle copiature, sulle cui cause evidentemente non si è riflettuto a sufficienza.
Come è ovvio, né noi né i 500 firmatari della ‘dichiarazione’ avevamo l’ambizione di far cessare da un giorno all’altro le copiature di ogni genere e tipo e l’imbarazzante fenomeno dei più o meno corposi ‘aiutini’ da parte di alcuni docenti. Si trattava di portare in piena luce un vero e proprio scandalo etico-deontologico e di invitare tutti (Ministero, Dirigenti, docenti) ad assumersi le proprie responsabilità. Tocca ad altri, evidentemente, provvedere. E i motivi per cui si copia e si fa copiare ci sono chiarissimi.
Stesso discorso per quanto riguarda Giorgio Israel, le cui considerazioni sulla meritocrazia sono derubricate a prediche parrocchiali, perché, secondo il severo critico, non l’ha cantata chiara alla Gelmini. Ma qui l’ingenuo è Pascuzzi, perché se pensa che Israel non dica al Ministro le cose che scrive, forse lo apprezza, ma certamente non lo conosce.
Lidia ha scritto ...
Sono d'accordo in modo completo sul portare avanti il valore della serietà in ogni dove e anche nella vita scolastica, ma molto vi è da fare nell'organizzazione della scuola sia dal punto di vista del piano edilizio che in quello della gestione e...della MENTALITA'.
Istituti e mobilia fatiscenti, non cura di essi, carenza di attrezzature sono alcune piaghe evidenti.
Altre sono quelle del lassismo di alunni e di alcuni docenti e di quasi tutti i dirigenti nel volere promuovere ad ogni costo e con qualsiasi modo.
Quello degli alunni portatori di handicap senza insegnanti di sostegno per ore adeguate è un'altra piaga da annoverare fra i motivi del peggioramento della qualità della scuola italiana negli corso degli anni.
Forse per gli alunni portatori di handicap la soluzione è quella di ricreare delle scuole e delle classi a parte per non intralciare e impedire il corretto svolgimento delle lezioni?
Sto parlando seriamente e non è una provocazione. Se vi è un alunno con queste problematiche non si può far lezione in classi che hanno di già problemi comportamentali e sono in stato di sovraffollamento e spesso si "forzano" i risultati dei test e dei compiti non solo nel corso dell'anno, ma anche durante gli esami. Raramente stanno buoni a collaborare con gli altri e a fare il loro lavoro e diventano spesso di cattivo esempio per gli altri. Es. "Perchè Gigino, portatore di handicap, può insultare l'insegnante, darle dei calci, rispondere male, fare quello che vuole, essere promosso e aiutato falsificando i compiti, durante gli esami e le prove INVALSI ed io no?". Poco importano le parole con stile predica buonista: a scuola (e altrove) valgono gli esempi.
Riguardo la serietà della scuola, a mio parere, si deve anche fortemente puntare a non far togliere la validità al titolo di studio.
Se si togliesse la validità al titolo di studio si andrebbe a togliere la forte motivazione allo studio che, nonostante tutto, vi è dietro ancora adesso.
Che senso avrebbe studiare? La scuola si ridurrebbe completamente a un patetico "villaggio turistico" con altrettanti danni pari e superiori a quelli del passato in cui si garantiva il titolo di studio senza selezione e senza adeguata formazione.
La selezione si ha anche avendo come obiettivo quello di garantire l'acquisizione di un titolo di studio, oltre che di una preparazione adeguata, solo AI MERITEVOLI. Il titolo di studio garantito solo ai meritevoli raggiunge il doppio scopo di avere serietà e selezione nell'ambito della scuola ed è di garanzia per il mondo del lavoro.
E' UN FORTE APPELLO che faccio a coloro che vogliono togliere la sua validità legale. E' un appello patriottico che faccio a chi non desidera che la scuola italiana e l'Italia vada allo sfascio e all'anarchia più di adesso. Di già dobbiamo aver paura del tipo di mentalità che sorregge coloro che hanno portato avanti l'attuale Finanziaria e di chi persegue testardamente insensate riforme che vogliono portare a compimento a dispetto del benessere, della volontà e della voglia di serietà della maggioranza degli italiani.
Altra piaga è quella di dare denaro agli istituti privati. Non serve a nulla se non a delegittimare ancora di più ciò che vi è di buono NEL PUBBLICO.
La fiducia deve andare intera al pubblico e non al privato affarista E CORROTTO diecimila volte più DEL PUBBLICO.
Ispettori, ecco cosa servono. Ispettori scolastici seri non solo riguardo l'andamento di esami e sulla vita e sugli operatori scolastici, ma anche per il controllo finanziario delle scuole (quindi non è solo affare della Corte dei Conti).
In tal modo avremo serietà non solo riguardo agli esami, ma per la gestione dell'intera organizzazione scolastica e per la preparazione degli alunni e la professionalità degli operatori scolastici.
Si cambierebbe davvero mentalità...
Le mie "lettere aperte" sono i numerosi articoli critici che ho scritto e scrivo dappertutto: sull'invalsi, sull'Anvur, sul modo in cui e' stato massacrato ilbregolamento sulla formazione iniziale, sul ritorno in massa del costruttivismo pedagogista al ministero. Se Pascuzzi non li ha letti se li legga prima di fare il benaltrisra e il grillo parlante. Io sono una persona libera da ogni appartenenza. Lui lo e'? Glielo auguro e consiglio
Scriveva Brancati che " ..il più tetro dei cinismi è quello che porta a sorridere stupidamente della libertà e dell'anima umana"
Speriamo di non dover rimpiangere molto Vagnoli,se non altro è un uomo di alto profilo, non come Brunetta
A Lidia che invoca una scuola apparentemente tutta al contrario di come la si è voluta par decenni, anche se però credo parta dalla stasse impostazione centralistica della "scuola che deve essere buona perchè è la scuola dello Stato"; a Pascuzzi che tentenna sulle soluzioni; e anche agli altri, scusandomi per l'autocitazione, giro il mio articolo di oggi sul Sussidiario,
Maturità, todos caballeros. Ora, per favore, aboliamola. http://t.co/oyxd8pm.
Temo di essere stato piuttosto lungo, per essere un'invettiva (e il bel titolo, che già dice tutto, non è mio ma della redazione); comunque, se volete, è lì.
Forse il link del precedente mandava solo alla fine? metto per esteso
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2011/7/19/SCUOLA-Maturita-todos-caballeros-Ora-per-favore-aboliamola/195023/
Maturità, todos caballeros. Ora, per favore, aboliamola
Sì, aboliamola!
Grazie a Sergio Palazzi per la segnalazione.
Leggerò con attenzione. Per il momento il titolo mi trova d'accordo.
Stavo e sto lavorando a un articolo simile.
Il Miur fa lo gnorri. Miur e ministro ben conoscono la situazione ma non attuano strategie di medio-lungo termine per recuperarla. Mancano sempre i soldi (dicono) e perciò non si perseguono obbiettivi e risultati che non siano a scadenza immediata. Poi, occorrerebbe un rapporto di fiducia, democratico e di collaborazione fra ministero e docenti, non l’attuale approccio gerarchico, autoritario, paternalistico, punitivo, diffidente, taccagno (fannulloni, visite fiscali, precariato, …). Perciò Miur e ministro fingono di ignorare la situazione, minimizzano le loro responsabilità e i loro doveri (che ci stanno a fare?), vorrebbero risolvere solo emettendo dispacci con ordini e comandi, senza nemmeno ipotizzare la partecipazione attiva dei docenti che pure vivono giornalmente a contatto diretto con la realtà delle scuole e degli alunni. Da ciò cervellotiche e inconsistenti sperimentazioni sul merito e l’assoluta assenza di iniziative volte a ridurre la dispersione scolastica che è circa al 20%. Recuperare la dispersione, dimezzarla porterebbe indirettamente miglioramenti (ed economie di scala e cioè risparmi) in tutto il sistema scuola.
LEGGI TUTTO L'ARTICOLO:
La meritocrazia è l’oppio delle scuole?
La Repubblica - 22 luglio 2011 - pag. 42
Dilagano le mazzette per superare i quiz nozionistici introdotti nel 2001
Il presidente annuncia un piano quasi militare per ripulire la scuola russa
MATURITA' A PROVA DI FRODI MEDVEDEV ARRUOLA LA POLIZIA
La correzione dei compiti su carta non fotocopiabile verrà affidata a docenti esterni e controllata da commissari. Nelle aule verranno introdotti metal detector per bloccare telefonini e pc. E telecamere a circuito chiuso riprenderanno tutto.
La dispersione scolastica
di Porcu Silvana sabato 2 luglio 2011
La dispersione scolastica, così come la disoccupazione, è ben più ampia di quella rappresentata dalle statistiche stilate in questo periodo.
Questo perché la statistica si basa sul numero di bocciati che vengono comunicati al MIUR dalle varie scuole. La dispersione così rappresentata è già indegna di un paese civile ma è molto più alta poiché non la si può ridurre al numero dei bocciati in una scuola che valuta secondo parametri che nulla hanno a che vedere con la preparazione degli studenti.
Il test INVALSI, che pure presenta ancora qualche problema, è entrato come un cuneo in una scuola nella quale non esistono parametri di valutazione condivisi e quindi, in sostanza, ognuno fa quello che gli pare.
Capita così che nella stessa scuola uno studente venga promosso o bocciato a seconda della classe che gli è capitata di frequentare. Gli insegnanti che hanno due sezioni assistono sempre impotenti a questo pasticcio che gli studenti vivono come un'ingiustizia.
Sono insegnante per cui, mentre scrivo, sento tutto il disagio che provo sempre in occasione degli scrutini finali. Il motivo per il quale uno studente da bocciare viene promosso sono i seguenti: è un maleducato ed arrogante per cui lo si promuove per rimuovere; viene considerato limitato e quindi non ce la può fare; i genitori farebbero ricorso se venisse bocciato; il numero di alunni per formare una nuova classe è più che sufficiente per cui la sua promozione non si ripercuoterà sull'organico dell'anno prossimo.
I motivi per cui, invece, uno studente viene bocciato: è abbastanza educato; ha genitori poco reattivi; ha fatto un gran numero di assenze; la sua presenza è necessaria per salvare l'organico dell'anno successivo.
La questione del'organico, nonostante sia stata piazzata all'ultimo posto, è in realtà preminente. Gli alunni in difficoltà vengono quindi trattati come jolly a seconda delle esigenze della scuola.
Bisogna dire che sia gli alunni che i genitori ormai hanno capito questo meccanismo e, quindi, sanno che ci sono buone possibilità di essre promossi per essere rimossi.
Si spiega così l'altissima percentuale di studenti bocciati in prima superiore: anche volendo, non hanno proprio gli strumenti per affrontare il nuovo corso di studi.
Questo vergognoso modo di procedere va avanti ormai da un ventina d'anni alla faccia del POF nel quale si promettono corsi di recupero per gli studenti in difficoltà.
Va detto, comunque, che molto spesso i corsi di recupero non vengono frequentati poichè molti genitori, sostanzialmente, non hanno ben chiare le difficoltà dei propri figli e non si fidano degli insegnanti.
Al numero dei bocciati ufficiali, quindi, va aggiunto quello dei promossi grazie ai meccanismi sopra esposti. Avendo la terza media in tasca, si iscriveranno alle superiori senza la minima speranza di andare avanti. Si trascineranno così qualche anno perdendo del tempo prezioso e disabituandosi al minimo impegno perchè nè la scuola nè la famiglia glielo ha mai chiesto.
http://www.agoravox.it/La-dispersione-scolastica.html
Cari colleghi, mi congratulo per il vostro appello sulla correttezza degli esami che condivido totalmente e di cui, peraltro, sono io stesso firmatario. A questo proposito vorrei tuttavia aggiungere un paio di osservazioni sugli esami di stato di Terza Media che,a parer mio, rientrano nello stesso ambito di correttezza educativa e professionale.La prima riguarda l'INVALSI che, per la sua stessa natura di sistema di valutazione esterna, non può rientrare nel novero delle materie d'esame senza compromettere il principio di terzietà che dovrebbe, invece, essere garantito in primis; inoltre, per il nozionismo autoreferenziale ed autoritario che caratterizza tale prova, essa non può e non deve avere cittadinanza all'interno di un esame di stato della scuola italiana le cui finalità, come è noto, si ispirano alla formazione del pensiero critico ed alla contestualizzazione delle conoscenze. Infine rappresenta un vero e proprio vulnus della autonomia e della dignità degli insegnanti ridotti, nella loro funzione valutativa, a meri automi decerebrati. La seconda osservazione riguarda, invece, il sistema di valutazione interna basato quest'anno sulla media aritmetica calcolata rispetto al voto d'ammissione, al voto delle prove scrtte e a quello del colloquio;quest'ultimo risulta, pertanto, gravemente penalizzato dal momento che, nonostante comprenda tutte le materie, nel computo finale ha lo stesso peso di una singola disciplina sbilanciando sensibilmente il risultato complessivo a favore di poche materie (quelle scritte) e snaturando, così, la finalità -anche orientativa-dell'esame stesso. Auspico quindi,in tal senso,un diverso metodo di calcolo delle varie prove, magari di tipo più ..."ponderato"!
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