sabato 19 novembre 2011

OCCUPAZIONI: SOLO OBSOLETE E RITUALI?

Una breve considerazione a margine dell’incontro di Palazzo Vecchio tra prèsidi e studenti (pomeridiano: una scommessa vinta). Me la suggerisce un passaggio del commento di Carlo Sorrentino sul “Corriere Fiorentino” di giovedì (Prof e studenti fuori dal guscio), per il resto ottimo come sempre: “È vero che tali confronti avvengono anche nelle occupazioni, specialmente con i tanti insegnanti che non si tirano indietro e partecipano alle assemblee e alla didattica «alternativa», ma ...”. Comprendo l’intenzione dialogica di questi colleghi, però così facendo hanno finito per legittimare le occupazioni, che erano e restano una ferita alla legalità e al concetto stesso di scuola pubblica, della quale - scrivono i 18 presidi - nessuno “ha diritto di appropriarsi, per qualunque motivo, e di impedirne l’uso ad altri”. E a questo proposito voglio sottolineare che martedì solo i presidi Addabbo e Vagnoli hanno evidenziato la violazione di regole che implicano tali iniziative, le quali quindi non sono soltanto obsolete e rituali. Lo stesso Renzi su questo ha sorvolato nel suo bell’intervento; e l’assessore alle politiche giovanili Cristina Giachi è arrivata a dire: “Non dico di non farle le occupazioni: ma fatele «belle»”...

Sergio Casprini

5 commenti:

Sofron ha detto...

Ci sono ancora troppi dirigenti, docenti,genitori e politici che ancora pensano possibili delle "belle occupazioni",che come tali si costituiscono, nella loro testa, come diritti democratici. Dopodiché quasi sempre ci si contenta di poco. Nella mia scuola ho sentito dei colleghi riferire compiaciuti che nell'arco di una settimana di occupazione/autogestione (cioè una settimana di soppressione dell'attività didattica)gli studenti hanno persino imbiancato un gabinetto. Che bello!

pippo ha detto...

dalle " belle bandiere" di Pasolini alle "belle occupazioni" della sora Maria.

Enrico D. ha detto...

Sofron ha scritto: "gli studenti hanno persino imbiancato un gabinetto". Forse l'hanno fatto per voltare pagina, cancellando scritte come "Gelmini stronza". Da ora in avanti nei gabinetti ci sarà Profumo.

Anonimo ha detto...

ma lo volete capire che o Gelmini o Profumo a dettare la politica scolastica saranno i ministeriali? C'è Biondi che imperversa che a proposito di gabinetti galleggia con tutti i ministri di tutti i colori e ha fatto carriera e resiste perché potentissimo e lo è diventato allo stesso modo di come si diventa potentissimi in Italia. la sua pedagogia dà lavoro e prebende ad un casino di gente che nelle ideologie del nuovo modo di far scuola iperfetato di imbecillità trova spazio e credibilità in questa società di ciarlatani ove trionfano, anche nella scuola, le ciarlatanerie.

Rosanna ha detto...

Speriamo che Biondi faccia la fine di Bondi.