lunedì 25 giugno 2012

IL COMUNICATO STAMPA NON PUBBLICATO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI PONTREMOLI

Riceviamo dal Dirigente dell’Istituto comprensivo “Tifoni” di Pontremoli il testo del comunicato stampa da lui inviato ai giornali il 12 giugno e non pubblicato da nessun organo di informazione. Continua a leggere.

5 commenti:

Papik.f ha detto...

Non sarà l'aspetto principale della questione, ma che sconforto leggere che ci siamo ridotti a usare il termine "monoennio" al posto di "anno". Neolingua orwelliana? Latinorum aggiornato? esibizione di potere burocratico della serie "noi sì che sappiamo come si parla, non come voi sudditi"? un po' di tutto ciò? non so, ma in ogni caso, che pena!

Edoardo ha detto...

Un dirigente così bisognerebbe inventarlo per ogni scuola. Ce ne sono tanti che sparano a zero sugli insegnanti demagogicamente, con l'orecchio teso a ogni fiato genitoriale o studentesco. Per mia somma sfortuna ne ho incontrato uno ai limiti della delinquenza. Non mi meraviglia affatto la disparità di trattamento tra una scuola e l'altra sulle bocciature. Testimonia la superficialità cialtronesca di stampa e ministero (che sapeva già dell'inutilità dell'ispezione), che nel 'caso' hanno sguazzato a piacere per esaltare i buoni (ipocriti e falsi come Giuda)e i reprobi. Qualcuno ha detto Resistere, resistere, resistere. Sì, resistere ai tagliateste saccenti o sbracati da baretto dello sport. Del resto, era concepibile un ministro che avesse agito in maniera opposta, al punto in cui siamo oggi, con un non-ministro delle chiacchiere. Era tanto sperare in una sua visita improvvisa nella scuola per farsi spiegare le cose dalla voce dei diretti calunniati. l'ex ministro Berlinguer inaugurava gli anni scolastici presentandosi nei paludati licei classici del centro storico di Roma. Al Francesco d'Assisi, liceo statale di periferia, da cui uscì l'assassino materiale di Aldo Moro e un bel po' di altri fiancheggiatori del terrorismo (tra cui una docente di lettere, condannata a 22 anni per concorso in omicidio: fui io il suo giovane supplente dopo l'arresto), tre o quattro anni fa hanno visto presentarsi la Gelmini! La preside, una mia ex collega della CGIL, non se l'aspettava. La Gelmini in bocca ai lupi?!

Mario ha detto...

bravi, avete fatto bene a schierarvi con i più deboli e offesi. Insieme ai bambini, vittime sono anche il dirigente e le maestre e siete i soli ad averlo capito. Dov'erano i sindacati? I politici della sedicente sinistra come sempre si sono schierati per la più trita demagogia e il ministero come al solito si è preoccupato di troncare e sopire. Peccato la lontananza di noi docenti, come sempre assenti e poco coinvolti nei problemi che pensiamo non ci riguardino solo perché non ci toccano personalmente.

Anonimo ha detto...

Lidia ha detto...

Bravo il dirigente a spendere parole di difesa nei confronti dei propri insegnanti e brave le maestre a riconfermare la bocciatura.

Per quanto riguarda i giornali non mi meraviglio più di tanto per il loro deprecabile (e in malafede)atteggiamento nei riguardi degli insegnanti e anche della lettera non pubblicata del dirigente.

La loro informazione è a senso unico: demonizzano insegnanti mentre tacciono sulle malefatte di genitori e alunni.

Nella mia scuola il bullismo, la maleducazione e lo scarso profitto sono diminuiti fortemente ( e il bullismo è scomparso) da quando si sospende e si chiama all'occorrenza carabinieri e assistenti sociali. Da quando si boccia per cattivo rendimento e si fanno pagare i genitori per i danni dei figli.

Non vi sono più magicamente banchi e muri scritti o danni vari. La maleducazione di genitori e figli è stata superata e tutti adesso si rivolgono con rispetto agli insegnantie non si permettono più di dare insegnamenti o fare rimproveri.

Bocciare serve e tanto: per dare l'opportunità di cambiare rotta agli alunni poco impegnati e maleducati, per farsi rispettare dalle famiglie, per aumentare la preparazione e la serieta delle nuove generazioni.

Bisogna lottare e far cambiare anche mentalità a tanti colleghi.
Che non si pieghi più il capo.

Teresa ha detto...

Approvo in toto il commento di Lidia. Ma tutto ciò si ottiene con dirigenti illuminati. Quando non è così i peggiori colleghi prendono il potere e tutto sprofonda ai livelli più bassi fino ad arrivare, in certi casi, alla barbarie, su cui i pessimi insegnanti marciano e alla quale gli insegnanti onesti ma deboli non hanno le forze di opporsi. Rimane solo una sparuta minoranza di combattivi, che in un clima siffatto raramente riesce a cambiare le cose.