giovedì 23 agosto 2012
L'ALUNNA CHE NON PUÒ BOCCIARE
Lo psicologo Osvaldo Poli, uno degli
autori di riferimento per questo blog, analizza su “Famiglia Cristiana” il caso
di un’alunna delle medie che da anni i genitori chiedono di bocciare per evitarle
di arrancare penosamente. Niente da fare, il consiglio di classe la promuove
regolarmente. Un caso in cui è evidente, conclude Poli, “che la promozione a
tutti costi è funzionale alla scuola e non alla ragazza”. Leggi.
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3 commenti:
Scusate, ma come farebbe la ragazzina ad essere sottoposta ripetutamente a sospensioni del giudizio e a esami di recupero a settembre, se è ancora alle medie inferiori? C'è qualcosa che non quadra...
Lisa
Probabilmente la ragazzina frequenta la prima superiore e il giornalista ha sbagliato ritenendola delle medie inferiori.
Scusate la pedanteria, ma non mi torna lo stesso.
Nell'articolo, la ragazza viene descritta come:
- una TREDICENNE;
- che già da diversi anni è abituata a prendersi giudizi sospesi a giugno ed esami di recupero pro-forma a settembre;
- che già da diversi anni è costretta a rovinare le vacanze a se stessa e ai propri familiari;
- e che ha già avuto modo di constatare più volte che "se la rimandano a settembre allora non hanno intenzione di bocciarla, perché altrimenti l'avrebbero già bocciata a giugno".
Tutto questo non ha senso per un'alunna di tredici anni che è ancora alle medie, ma nemmeno se fosse un'anticipataria(che, essendo nata a gennaio, avrebbe già avuto tutto il tempo di compierne quattordici, e comunque di fare un solo anno di superiori, e non certo due o tre).
A mio avviso, semplicemente, l'autore del pezzo ha voluto strafare, mettendo insieme dei dati eterogenei, che magari sono anche autentici e significativi...
...e che però arrivano da più testimonianze di più persone diverse, accatastati in maniera tale che non si capisce più di cosa si sta parlando.
In tal modo, ha minato complessivamente la credibilità della notizia, e ha invalidato completamente il messaggio che voleva lanciare... anche se questo aveva una sua rispettabilissima serietà, ed era fondato su testimonianze vere.
Detto cinicamente: aggiustamento per aggiustamento, sarebbe bastato scrivere che la ragazza aveva 16 anni piuttosto che 13, e del trucco non si sarebbe accorto nessuno!
Lisa
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