venerdì 28 settembre 2012
CON LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO LA SCUOLA PERDE CREDIBILITÀ
C'è da chiedersi come mai la notizia della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha riabilitato una studentessa sorpresa a copiare all'esame non abbia finora suscitato alcuna eco. Lo si considera un peccato veniale? C'entrerà la diffusa indulgenza verso i giovani? Si ignora il nesso tra scuola di oggi e societa di domani? Tanto più meritoriamente, comunque, Giovanni Belardelli la riprende con un articolo sulla prima pagina del "Corriere della Sera", sintetizzando molto bene il problema e le sue implicazioni. Tra le quali la possibilità che cresca il numero dei docenti che, vedendo uno studente copiare, preferiscono "girarsi prudentemente dall'altra parte". Leggi.
martedì 25 settembre 2012
LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI: SE SI È BRAVI O UN PO' ANSIOSI SI PUÒ COPIARE
Andateglielo
a dire ai vostri allievi che le regole si rispettano e basta, a maggior ragione
se si tratta di esami di Stato. Continuate a parlare di merito, di lealtà, di
responsabilità. Perseverate pure nella convinzione che la scuola, insieme alla
famiglia, abbia il compito di educare futuri cittadini degni di questo nome.
Sappiate però che il Consiglio di Stato si è schierato dalla parte dei copioni,
con una sentenza che dichiara illegittima l'esclusione dagli esami di una
candidata sorpresa a copiare da un palmare. La giustificazione di questa “curiosa
decisione”, come la definisce “ItaliaOggi” “è che l’esclusione sia stata
disposta senza tener conto dell’intero curriculum scolastico della candidata e
del fatto che l’episodio fosse da attribuire ad «uno stato d’ansia
probabilmente riconducibile anche a problemi di salute»”. In un paese già
devastato dalla carenza di etica pubblica, dalla corruzione e dall’indulgenza
programmatica di molte vulgate pedagogiche ammantate di moderno approccio relazionale,
ci mancava anche la corrività del Consiglio di Stato verso chi imbroglia agli
esami.
L’articolo di “ItaliaOggi”.
La sentenza del Consiglio di Stato.
L’articolo di “ItaliaOggi”.
La sentenza del Consiglio di Stato.
martedì 18 settembre 2012
LAUREE FALSE, VALORE LEGALE E MADRI TIGRE
Partendo da un’inchiesta calabrese sulle laurea falsificate, Gian
Antonio Stella sottolinea con forza la necessità di educare i ragazzi – come figli
e come studenti - all’impegno e al sacrificio, prendendo esempio dai paesi
orientali che primeggiano nelle classifiche Ocse-PISA. E ripropone l’abolizione
del valore legale della laurea. Leggi.
giovedì 13 settembre 2012
LA FATICA DI INSEGNARE. Relazione di Valerio Vagnoli al Convegno "Star bene a scuola"
Per iniziativa della Gilda degli Insegnanti, si è tenuto oggi a Firenze il convegno STAR BENE A SCUOLA: dalla valutazione dello stress lavoro correlato al miglioramento della qualità di vita. Al centro dell’attenzione il fenomeno dello stress professionale e del “burn out”, che ne rappresenta l’esito in non pochi casi, esaminato da molteplici punti di vista: normativo, psicologico, medico, sindacale. Valerio Vagnoli, preside dell’Istituto Alberghiero “Aurelio Saffi”, reggente all'Educandato del Poggio Imperiale e membro del Gruppo di Firenze, ha svolto la relazione La fatica di insegnare, che pubblichiamo qui di seguito. Leggi.
martedì 11 settembre 2012
FECE SCRIVERE CENTO VOLTE AL BULLO “SONO UN DEFICIENTE”. LA CASSAZIONE CONFERMA LA CONDANNA
“Si doveva fare qualcosa. Non si
poteva stare a guardare o fare finta di niente. Tra il giusto e ciò che è
necessario per i ragazzi, tra ciò che è legale o “leguleio”, e ciò che è importante per gli alunni, ho scelto la seconda
via… Mi sono presa una responsabilità, ho fatto una scelta”. Continua a leggere.
domenica 9 settembre 2012
SENZA IMPEGNO NON C'È VERA AUTOSTIMA
Un articolo su "La Lettura" del "Corriere della Sera" conferma che si è parlato spesso a sproposito di questo obbiettivo, al centro di molti libri sull'educazione. Leggi.
venerdì 7 settembre 2012
COPIARE DOPO REAGAN E LA THATCHER
Il professor
Marcello Dei replica alle valutazioni critiche che un lettore aveva postato in
calce alla sua intervista alla "Tecnica della scuola", da noi
ripubblicata il 27 agosto scorso. Dato che è passato qualche giorno e i due
nuovi interessanti commenti potrebbero passare ormai inosservati, abbiamo
ritenuto utile pubblicarli come post. Leggi.
martedì 4 settembre 2012
IN FRANCIA SI INSEGNERÀ LA "MORALE LAICA"
Il ministro francese
della pubblica istruzione vorrebbe introdurre nelle scuole una nuova materia,
“la morale laica”. Il filosofo Giuseppe Bedeschi ha buon gioco a rispondere,
citando vari autori, che di morali laiche non ce n’è una sola e che il compito
della scuola in una società democratica è “quello di illustrare tutte le fedi e
tutte le concezioni, con adeguata informazione storica e dottrinale”.
Si può certamente restare sul terreno dei programmi scolastici e fare anche proposte sensate, tenendo però ben presente che la formazione morale e civile non si acquisisce principalmente con lo studio (che serve per approfondirla e darle più solide fondamenta), ma grazie a un’educazione che fin dai primissimi anni di vita accompagni i futuri cittadini alla scoperta della realtà con le sue inevitabili limitazioni e abitui alla considerazione delle esigenze e delle opinioni altrui, allo spirito di collaborazione e alla consapevolezza che i doveri sono il fondamento dei propri diritti. La scuola italiana, in particolare, non ha bisogno di “parlare” di valori morali, ma di testimoniare con comportamenti coerenti di credere davvero nel merito, nella lealtà, nella giustizia, nella responsabilità.
La notizia da "La Stampa".
Il commento di Bedeschi sul "Corriere della Sera".
Si può certamente restare sul terreno dei programmi scolastici e fare anche proposte sensate, tenendo però ben presente che la formazione morale e civile non si acquisisce principalmente con lo studio (che serve per approfondirla e darle più solide fondamenta), ma grazie a un’educazione che fin dai primissimi anni di vita accompagni i futuri cittadini alla scoperta della realtà con le sue inevitabili limitazioni e abitui alla considerazione delle esigenze e delle opinioni altrui, allo spirito di collaborazione e alla consapevolezza che i doveri sono il fondamento dei propri diritti. La scuola italiana, in particolare, non ha bisogno di “parlare” di valori morali, ma di testimoniare con comportamenti coerenti di credere davvero nel merito, nella lealtà, nella giustizia, nella responsabilità.
La notizia da "La Stampa".
Il commento di Bedeschi sul "Corriere della Sera".
sabato 1 settembre 2012
HARVARD SCOPRE CENTOVENTICINQUE COPIONI: "UN TRADIMENTO INTOLLERABILE"
Si tratta - udite udite - di lavori da fare a casa, non in classe. Il rigoroso codice etico che gli studenti si impegnano a rispettare sarebbe quindi stato travolto, secondo l'articolo del "Corriere della Sera", forse anche a causa di una certa assuefazione al copia e incolla internettiano, ovviamente legittimato dal solito intellettuale "moderno". Leggi.
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