lunedì 15 ottobre 2012

INSEGNARE 24 ORE È SOLO PUNITIVO

Il "Corriere della Sera" ha pubblicato ieri questo commento di Paolo Ferratini, docente di materie letterarie nei licei e più volte membro di commissioni ministeriali. Leggi

45 commenti:

V.P. ha detto...

Una giusta benemerenza

di Aristarco Ammazzacaffè - Dom, 14/10/2012 - 19:43

Del Ministro Prof. Umo, c’è chi apprezza la faccia ben messa, chi il sorriso che non si capisce, chi l’idea di scuola che gli manca. Io, del Ministro, apprezzo invece il tempismo.

Sceglie sempre i tempi giusti.

Vi ricordate quando si è messo in testa la storia del ‘merito’? Si era effettivamente fissato per un po’.

Va ammesso.

C’era da pensare (allora, come oggi, d’altra parte) a come far partire il Riordino nel Triennio delle Superiori, c’era da affrontare le questioni del dimensionamento, della formazione del personale per adeguarlo ai cambiamenti in atto, degli organici nelle scuole. E lui invece: “Voglio il merito”. Manco fosse – lui, un accademico con 2000 e più pubblicazioni - una gelmini qualunque. Ho pensato allora: ma guarda come si riduce uno a fare il Tecnico.

Ricordate lo slogan che allora era uscito dal suo Ufficio? -“Dalla scuola di ciascuno e di tutti, grandi e piccini / alla scuola dei primi e dei campioncini”- E l’idea di Ècole à la carte”? Pensata finalmente per studenti ‘super’ e costruita attraverso una vera e propria “Carta” dal titolo originale: “IoMerito”!

Ma lui questo c’ha di buono, che non si impunta: dalla sera al mattino, del merito non ha più parlato. Sulle ragioni indagano gli astrologi. Comunque, nessuno se n’è accorto.

Da qualche tempo, invece s’è messo in testa, a 4-5 mesi dalla fine della legislatura, e con la scuola ridotta così com’è, di ristrutturare niente meno l’intero percorso scolastico del nostro sistema. L’idea è certamente buona per Monti. Gli è venuta però in mente – così dicono almeno i suoi esegeti - pensando alla Fornero.

Si è detto: Perché lei solo può esodare. E io, io no? Recuperare l’orgoglio di essere scuola –. Così si è detto: - Riportarla in primo piano, come i settori che contano. Esodiamo allora anche noi. Perchè no? O, per meglio dire, ‘esuberiamo’.

E così ha ripreso la questione della conclusione degli studi scolastici a 18 anni (un anno in meno rispetto al modello vigente) e da un po’ costringe chi ci casca, a stargli dietro. Pur sapendo che, dati i tempi a disposizione, anche solo un ragno da buco è difficile cavarlo.

Però ne è orgoglioso. ‘Esuberati’ potenziali: 40-50 mila docenti! Che è una cifra. Non lontana, tra l’altro, dai primi numeri che ha dato la Fornero per il settore produttivo. E vai! Quando uno dice: l’uguaglianza.

Bella idea anche quella dei concorsi per risolvere il problema del precariato. Sembrava volesse risolverlo col ritmo di Speedy Gonzales e il piglio del Capitano (più o meno, diciamo).

E così è arrivato il concorso (12 mila posti, circa, per 150 precari effettivi), destinato sostanzialmente a chi di concorsi ne ha già fatti e superati; e che comunque ha l’abilitazione e nella scuola insegna in media già da 8-10 anni. Tanto per gradire.

- Così imparano - ha detto il Ministro all’usciere, che scrollava la testa.

Magistrale anche l’uscita, di questi giorni, di aumentare l’orario cattedra dei docenti di un terzo (da 18 a 24 ore settimanali). - Così facciamo a meno dei supplenti (questa è la grande idea molto apprezzata dagli interessati, e non solo) e con quel che risparmiamo aiutiamo le banche -.

E in cambio? Un compenso consistente: 15 giorni in più di ferie che già godono. Pensate!

Qualcuno ha chiesto a un suo collaboratore, perché le spara così.

La risposta: - Perché c’ha la bocca -.

E il cervello?

– Calma! Una cosa alla volta -.

Sembra che alla sua università gli vogliano conferire una Benemerenza accademica con la motivazione: “Grande Esperto di buchi nell’acqua”.

Entusiasticamente appoggiamo. Lo merita.

scuolaoggi.org

Giorgio Ragazzini ha detto...

PER LA CGIL LE 24 ORE NON VANNO BENE PERCHÉ CALATE DALL’ALTO “IN MANIERA AUTORITARIA”.
Evidentemente un aumento dell’orario di lavoro viene preso in considerazione, purché contrattato. Infatti il segretario generale Pantaleo aggiunge: “Se si vuole discutere seriamente, dobbiamo ripartire dai contratti che sono fermi. E POI POSSIAMO DISCUTERE DEL RESTO". È il vecchio sogno della Cgil: costringere a stare a scuola i docenti con lo scopo di “far emergere il sommerso” (come se chi non lavora si facesse spaventare dallo stare a scuola). Oltre che un delirio logistico e un’insopprimibile tendenza all’irreggimentazione, l’idea rivela una pura e semplice negazione della natura professionale dell’insegnamento, cioè dei suoi aspetti non quantificabili.

paniscus ha detto...

Dopo tutte queste (condivisibilissime) critiche, mi permetto di porre una questione molto più sostanziale: COSA POSSIAMO FARE NOI, nel concreto, di azioni pratiche per evitare questo scempio? Intendo, qualcosa di potenzialmente funzionante davvero, e quindi diverso dallo sciopero di un solo giorno o dalla raccolta di firme telematiche, che si sono GIA' dimostrati totalmente inefficaci in decine di occasioni?

E' possibile fare qualcosa per mettere su un gruppo di studio (anzi, di intervento urgente, una sorta di "unità di crisi") con l'obiettivo mirato di elaborare forme di protesta diverse, anche completamente nuove e indipendenti da tutte le altre, che possano funzionare di più? Io ci starei subito!

Lisa

Gruppo di Firenze ha detto...

Stiamo intanto preparando un'ampia lista di indirizzi di posta elettronica per avviare una grandinata su partiti, sindacati, governo. Poi vediamo.

V.P. ha detto...

DI CERTO NON SONO L'AVV. DELLA CGIL MA QUANTO RIPORTATO SOPRA MI SEMBRA PARZIALE E TENDENZIOSO

«Noi siamo aperti alla discussione e al confronto. È da tempo che lo chiediamo gli fa eco Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil ma basta con i messaggi mediatici di Profumo». La Flc Cgil respinge anche quelli che definisce provvedimenti calati dall’alto, «in maniera autoritaria», e il riferimento è all’aumento delle ore di insegnamento, da 18 a 24, annunciato per i docenti delle superiori. «Se si vuole discutere seriamente - aggiunge Pantaleo - dobbiamo ripartire dai contratti che sono fermi. E poi possiamo discutere del resto. Le esternazioni di Profumo, invece, mirano solo ai tagli». A giudizio di Pantaleo «non c’è un’idea di quale scuola si vuole, non c’è un progetto esatto. Noi vediamo solo che gli atti concreti sono tagli. Le scuole cadono a pezzi. Occorre migliorare la didattica e sono necessarie risorse per la formazione degli insegnanti».

Profumo chiama i sindacati «Stati generali per la scuola»

V.P. ha detto...

Le 24 ore in Europa: Austria

di Rossana Casadio - 15/10/2012

Egregio sig Ministro,

sorvolo sul tono del linguaggio da Lei scelto perché è stato ampiamente oggetto di commento dai miei stimati colleghi. Specifico allora i dettagli dellr 24 ore per es. per un docente austriaco: le 24 ore son pagate 600 - 800 Euro netti al mese più di noi; hanno la 14^; al 25° anno di ruolo un premio di circa tre mensilità; le 24 ore sono calcolate in proporzione alle materie: signific a che chi ha materie scritte è pagato per 24 ore ma ne fa meno; nelle ore di lingua straniera le classi si sdoppiano nelle stessa lingua per miglior rendimento; hanno molte meno riunioni; possono detrarre acquisti utili al loro lavoro: libri computer, ecc e anche autocertificare i chilometri o le spese biglietto per recarsi a corsi di aggiornamento; hanno scuole splendide: lavagne grandi e funzionali, lavagne luminose incassate nella cattedra, il computer in ogni aula; Non c'è classificazione quadrimestrale distinta tra scritto e orale; le sale inseganti sono spaziose, ognuno ha un armadietto capiente e il proprio posto sui vari tavoli, significa che posso lavorare a scuola senza ogni volta portar via tutto il materiale; ecc ecc. Le basta, sig. Ministro? Allora prima pensiamo a tutto questo, poi, caso mai, ne riparliamo!

Rossana Casadio

tecnicadellascuola.it

rebert ha detto...

V.P , mi sembra che l' intervento di Ragazzini abbia colto nel segno e la citazione del CS di Pantaleo non toglie i dubbi. Il fatto che " si possa discutere" di un aumento di orario grida vendetta. Perchè i docenti italiani dovrebbero lavorare molte più ore dei loro colleghi europei?! Non è un caso che solo UIL e Gilda abbiamo prodotto documenti per dimostrare che l' entità del lavoro docente è di quella misura ovunque e che quel lavoro è di natura intellettuale , non paragonabile con quello burocratico e/ manuale. Senza nulla togliere a quei lavori, naturalmente. Eppure, se in Italia si continua a dire che se " nel P.I si lavora 36 ore e gli operai lavorano 40, i docenti sono dei privilegiati", un motivo ci sarà. Non risulta che in altri Paesi questo paragone attecchisca. Come mai? Io non dimentico che nel 1988 la CGIL propose per prima l' aumento di lavoro per i docenti.

Andrea Ragazzini ha detto...

In tutta franchezza penso che molti degli argomenti di Rosanna Casadio non sono solo poco pertinenti, ma rischiano anche di portare acqua al mulino del Governo. Se la buttiamo su questo piano (in Austria hanno le belle aule, i computer, le lavagne multimediali e l'armadietto capiente) si rischia di sentirci rispondere: ma è proprio per questo che vogliamo risparmiare sugli stipendi! Per darvi tutte queste belle cose! Il punto è: per chi lavora seriamente (e sottolineo seriamente) 18 ore di insegnamento sono più che sufficienti, dunque si chiede cortesemente al Ministro Profumo di non accodarsi all'ottusa vulgata secondo cui gli insegnanti sono degli emeriti scansafatiche. E, giusto per ribadire quanto ha scritto Giorgio Ragazzini, altrettanto cortesemente si chiede alle organizzazioni sindacali che vagheggiano gli insegnanti tutto il giorno a scuola appassionatamente, di riconoscere che queste proposte hanno molto a che fare con quella (ottusa) vulgata.

Papik.f ha detto...

‎"Gli insegnanti, il cui orario settimanale è andato via via aumentando, sono diventati delle "macchine per vendere fiato". Ma “la merce "fiato" perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità. Chi ha vissuto nella scuola sa che non si può vendere impunemente fiato per 20 ore alla settimana. La scuola a volerla fare sul serio logora. E se si supera una certa soglia nasce una “complicità dolorosa ma fatale tra insegnanti e studenti a far passare il tempo”. La scuola si trasforma in un ufficio, o in una caserma, col fine di tenere a bada per un certo numero di ore i giovani; perde ogni fine formativo".
Luigi Einaudi.
Questa citazione, pubblicata da una collega su Facebook, dimostra quanto siano ignoranti e in malafede i nostri tecnici, che si proclamano liberali. Se lo fossero veramente, basterebbero queste frasi, dovute a un liberale e liberista vero, che però a differenza di loro era una persona seria e per bene, a farli ritornare sui loro passi.

V.P. ha detto...

Fare cassa sugli insegnanti

La proposta del ministro Profumo di aumentare di un terzo l'orario di lezioni frontali degli insegnanti senza alcuna retribuzione è un intervento demagogico, che cavalca (e alimenta) il luogo comune dei docenti fannulloni. Un irragionevole accanimento sulla scuola.

Fare cassa sugli insegnanti

V.P. ha detto...

I sogni di Profumo

16 ottobre 2012

Negli ultimi giorni le dichiarazioni del ministro Profumo non si contano, come del resto non si contano neanche le polemiche che riesce a suscitare ogni sua intervista. Andando con ordine, tutto è iniziato quando il Ministro ha comunicato, dalle pagine di Repubblica, le norme riguardanti il mondo della scuola previste nel Ddl sulla stabilità.

I sogni di Profumo

V.P. ha detto...

Lettera aperta a Francesco Profumo, ministro della Pubblica Distr … istruzione

Se chi oggi ha responsabilità di governo usasse un minimo di logica, o più semplicemente avesse un minimo a cuore le sorti di ciò che amministra, eviterebbe se non altro di prenderci per la parte che normalmente usiamo per sedere nelle scalcagnatissime cattedre dei ancor più cadenti edifici scolastici.

La mia Firenze ne sa qualcosa: peccato davvero, mi creda, che quella sera al liceo Galileo non ci fosse lei, nei paraggi di quel pavimento crollato. Glielo dico senza animosità personale, ma perché avrei voluto che constatasse di persona... e magari si prendesse un bello spavento.

Lettera aperta a Francesco Profumo, ministro della Pubblica Distr … istruzione

pippo ha detto...

Pantaleo dovrebbe essere chiaro e categorico dicendo NO, su questi temi non si tratta! ma la cgil ritiene i docenti dei lavoratori addetti alla conoscenza. Più chiari di così: si provasse a farlo coi giudici( lavoratori della giustizia) con i medici( lavoratori della salute) con gli spazzini( lavoratori della spazzatura) con gli agricoltori( lavoratori della terra) con i marinai( lavoratori del mare)...Ovviamente il termine un po' obsoleto di LAVORATORI non è affatto neutro né ovviamente denigratorio. E' solo desueto, vecchio ma evidentemente nostalgico e la dice lunga su come esso sia tendenzioso. Pantaleo, pertanto, se volesse essere chiaro dovrebbe gridare a gola aperta LAVORATORI DELLA SCUOLA UNITEVI! RESPINGIAMO QUESTE MISURE PERCHE' UMILIANTI E OFFENSIVE. Se, invece, le vuole concordate e mediate dal paternalistico affarismo sindacale, le cose cambiano e autorizzano a pensar male. E le dichiarazioni di Pantaleo autorizzano a pensare tutto il male possibile.

Francesca S. ha detto...

Francesca S. - Dobbiamo dare delle risposte, che non siano masochistiche, oome con lo sciopero che toglie circa 100,00 euro dalla busta paga. Io ho fatto quello del 12 ottobre, ma c'era poca gente, purtroppo. Ad esempio bisognerebbe fermare qualsiasi attività aggiuntiva,commissioni,progetti, gite, uscite, attività di sportello ecc. eccetto l'insegnamento.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Noi insegnanti italiani trattati come gli ebrei dell'epoca nazista.

Papik.f ha detto...

Lidia, ma che dici? non usiamo ala leggera certi riferimenti!

Anonimo ha detto...

AntoNIO: sono un insegnate precario abilitato da 6 anni (a 26 anni), sono schifato dal tutto, del concorso nessuno ne parla, è semplice cambiare le carte in tavola e dire si riparte da zero. Dove manca la legalità manca la democrazia. Adesso le ore a 24, tutti i precari a casa e gli insegnanti di ruolo esauriti.O forse no, loro sono i più bravi, sanno usare internet, conoscono le lingue e alla soglia della pensione sono ancora pieni di vigore per qualche spicciolo in più. Chiedete consiglio ai taxisti per come agire, lasciate da parte sindacati, pd, pdl, udc, veri responsabili di tutto.

Edoardo ha detto...

C'è anche lo sciopero bianco: non far nulla in classe...
Questa di Profumo è una bella sceneggiata recitata in accordo con Bersani. Profumo è del PD. Si inventa questa bella porcata 5 mesi prima delle elezioni per permette a Bersani di apparire il Salvatore dei docenti che, come tonti, non troverebbero niente di meglio che votare PD per evitare lo sfacelo annunciato delle loro vite. Nell'intervista a Giannini di Repubblica, Bersani rifiuta infatti la proposta Profumo, e non perchè sia in assoluto disaccordo con lui, ma solo perchè la scuola, dice, 'ha già dato molto negli ultimi due, tre anni". La CGIL, a cui sono iscritti i ciechi masochisti dell'ideologia, non è da meno. Grillo incalza ed è probabile che un suo successo non permetta nessuna maggioranza se non la grande coalizione, cosa che spariglierebbe ogni velleità del PD. Ormai anche le pietre hanno capito che moltissimi non si lasceranno sfuggire l'occasione delle elez. politiche per punire in blocco chi, da destra e da sinistra, ci ha portato in questo cul-de-sac nazionale, alla mancanza di prospettive. Mi prenderò questa soddisfazione: me la merito, se la meritano. Parlano di demagogia e populismo in agguato, come se i demagoghi, i populisti e i pregiudicati non fossero da anni in Parlamento con la loro faccia ipocrita di disonorevoli. Non voglio fare il cornuto e mazziato, perciò mi regolerò di conseguenza, rompendo sotto i piedi gli specchietti per le allodole e gli specchi delle mie brame che i praticoni delle politicona stanno disseminando lungo il percorso verso la cabina elettorale.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

@papik Vi sono tante somiglianze fra la storia della persecuzione agli ebrei e quella attuale degli insegnanti.
Vengo e mi spiego.
Allo stesso modo degli ebrei in epoca nazista, dei docenti di oggi si parla solo in senso negativo e dispregiativo. TANTI FALSI PROFETI vanno contro gli insegnanti (don Milani e i vari guru francesi del 68) così come in epoca nazista furono Nietzsche e Hitler.
La stampa censura (oggi per gli insegnanti ieri per gli ebrei) qualsiasi cosa riguardi le loro giuste proteste oppure le cose buone e mette in evidenza solo le cattive.

E' SCANDALOSO COME NON COMPARE IN NESSUNA PARTE della stampa, Nè DELLA tv, LA RIVOLTA DEGLI INSEGNANTI IN WEB e anche tutte le email che hanno inviato a partiti politici, alla stampa, ai sindacati, al ministro, al governo al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!!!!


I governanti a poco a poco (come per gli ebrei in epoca nazista) vogliono togliere ai docenti i diritti alla salute, al lavoro, alla giusta retribuzione.
Qualsiasi protesta viene ignorata o calmierata da partiti e SINDACATI IPOCRITI ignavi e complici (lo sciopero al 24 novembre è UNA BUFFONATA. OGGI CI SI DEVE BATTERE E NON A TEMPO PERSO CHISSA' QUANDO!).

La loro eliminazione sarà progressiva: al posto delle camere a gas si utilizzeranno i carichi di lavoro in classi rese impossibili DAL NUMERO ALUNNI SCALMANATI E DAI PROBLEMI IRRISOLTI e poi come SOLUZIONE FINALE la scuola online con un docente a Roma e postazioni a casa per gli alunni. AUTONOMIA E ELIMINAZIONE DEL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO sono altre porcate che servono allo stesso scopo.
ECCOCI SERVITI!

Dici che non è vero?
Si tenta attualmente di tenere i docenti (DI RUOLO E PRECARI) calmi in attesa DI MACELLARLI!
Promesse di partiti, minacce stupidamente vuote e ipocrite dei sindacati e nessuno che fa notare che è INCOSTITUZIONALE l'innalzamento delle ore dei docenti senza giusta retribuzione.
Cozza contro l'art. 36 della costituzione.
Il PRESIDENTE NAPOLITANO LO SA? Lui che è garante della Costituzione lo sa che NON PUò (mai) METTERE LA FIRMA alla legge di stabilità che contiene norme incostituzionali?

Cercano una copertura diversa per evitare la nefandezza sui docenti?
Comprino due CARRARMATI IN MENO oppure un cacciamborbandiere in meno.
Anzi! Siccome l'Italia ripudia la guerra, NON HANNO BISOGNO DI TUTTI I CACCIAMBOMBARDIERI E ALTRO CHE HANNO ORDINATO. Ne bastasno pochissimi per la difesa del territorio. Oppure li comprano in previsione di utilizzarli in patria contro docenti, esodati, pensionati, portatori di handicap???
Se vogliono governo e capoccioni politici li trovano non uno ma anche dieci miliardi altrove!
Hanno trovato tre miliardi di euro per le quote latte e non trovano neanche un miliardo per LA SCUOLA ?

Non hanno capito che a differenza degli ebrei qui si scatenerà uno tzunami.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...
I docenti siamo circa un milione e insieme alle famiglie superiamo abbondantemente i cinque o sei.
Niente voto per Pdl e lega (in primis loro e poi tremonti che ha detto che "con la cultura non si mangia") e poi niente voto per Pd.
Restano gli altri partiti...
Si straccino le tessere dei sindacati che vogliono fare lo sciopero il 24 novembre (e non ora) e non vogliono informare che si viola l'art. 36 della Costituzione.

Vediamo chi votare in massa.
Altro che sciopero bianco!

Papik.f ha detto...

@Lidia, forse non vale la pena di discutere ma non vorrei che qualche estraneo affacciandosi al blog pensasse che tra gli insegnanti siano condivise simili enormità.
Ma ha idea di quello che è stato fatto agli Ebrei (e agli altri gruppi perseguitati) durante il periodo nazista?

Raffaella ha detto...

Ebrei no, ma...(estratto di un articolo di repubblica)

Un ospedale psichiatrico alle porte di Parigi accoglie e cura uno speciale tipo di malato: il prof che una scuola ormai fuori controllo sottopone a stress spesso insopportabili. I gessi, la lavagna, una scrivania vuota. Dai banchi, Karen alza la mano. “I ragazzi l’hanno capito prima di me”. E’ una giovane insegnante di matematica, gli occhi smarriti coperti da lunghe ciocche castane. “Hanno fiutato da lontano una piccola fragilità e si sono avventati come lupi assetati di sangue”. Quando è stata ricoverata pesava quarantadue chili, era diventata anoressica. Violette, quarantatre anni, aveva messo in borsa una scatola di barbiturici. “Volevo farla finita all’ora della ricreazione affinchè tutti sapessero”. La sua storia era finita sui giornali della banlieue di Lione. “Insegnante sospesa per avere schiaffeggiato un alunno”. “Sale Pute”, era stato l’ultimo di tanti insulti.“Nel tempo, i docenti sono diventati il capro espiatorio al quale attribuire tutto quello che non piace nella società. La scuola ha smesso di essere un universo protetto”. Si chiama sindrome del “burnout” e colpisce chi lavora in “prima linea”: medici, infermieri, vigili del fuoco. È meno noto che anche gli insegnanti ne siano vittime, per molte ragioni: ruolo sociale perduto, bullismo dei ragazzi, ostilità delle famiglie. (...)David è l´unico uomo del gruppo. Carriera brillante, professore di francese in uno dei migliori licei di Parigi. Poi il crollo. «Non sopportavo più il disprezzo dei genitori. Sembravano provare gusto nell´umiliarmi davanti ai figli». Ha cominciato a soffrire di attacchi di panico, scatti d´ira seguiti da interminabili
silenzi. (...) Nei corridoi delle scuole è diventato un modo di scherzare tra professori. «Stai attento, finirai a La Verrière».(...) Gli inglesi hanno inventato il termine
“burn-out”. Insegnanti impazziti, bruciati dal mestiere più importante che c´è.
La trasmissione dei saperi. Il più difficile, anche.
Daniel Rechtman lavora da più di vent´anni in questo ospedale. Mille pazienti all´anno, le terapie durano da un minimo di tre a un massimo di sei settimane. Le ricadute sono frequenti. Il suo è l´osservatorio su un sistema in crisi. «Nel tempo – racconta lo psichiatra dell´Istituto – gli insegnanti sono diventati il ca
pro espiatorio al quale attribuire tutto quello che non piace della società». È
come se si fossero rotti gli argini e il mondo fosse tracimato nelle aule, con i
suoi guai, le sue contraddizioni, i drammi. La scuola ha smesso di essere un universo protetto, un luogo “sacro”. Bullismo, vandalismo, assenteismo (...) Le mura della scuola racchiudono un microcosmo che riproduce in piccolo un paese. Ma possono anche diventare una prigione. Proprio il trentenne Begaudeau, dopo la breve esperienza da professore, ha abbandonato il mestiere. La Verrière è il capolinea.(...) «Paradossalmente, più della violenza verbale e fisica, gli insegnanti lamentano la perdita di autorevolezza nei confronti delle famiglie e della società, in generale». I professori in Francia sono oltre ottocentomila. «Il loro disagio si scontra con un vecchio pregiudizio. Quello di essere dei privilegiati, con il posto fisso, un buono stipendio, le lunghe vacanze estive». È andato in frantumi il triangolo – genitori, alunni, insegnanti – che sorreggeva la scuola. Negli ultimi dieci anni le denunce contro professori sono raddoppiate. Il nuovo reato si chiama “molestie pedagogiche”. La conflittualità va a periodi. L´esperienza dei medici della Verrière insegna che ci sono picchi durante l´anno. Alla fine di settembre, quando la classe non ha ancora accettato completamente l´autorità del professore. Dopo la consegna delle prime pagelle. E quando sta per concludersi l´anno scolastico, con lo spauracchio delle bocciature. Genitori e docenti sembrano impegnati in un conflitto che li paralizza. Il figlio-alunno sul quale dovrebbero convergere attenzioni positive è invece il ricettacolodi reciproche accuse.(...)

Raffaella ha detto...

Ma anche qui...
"Risarcimenti altissimi per insegnanti a cui sono riconosciuti danni psico-fisici. Succede in Scozia, dove nel 2011 il sindacato dell’Eis (Educational Institute of Scotland) è riuscito a far ottenere 650 mila sterline ai suoi iscritti: una singola docente ha ottenuto la cifra record di 250 mila sterline come risarcimento per disturbi psichici causati da stress lavoro-correlato.
Le cifre relative ai casi di stress lavoro-correlato nell’insegnamento sono quadruplicate nel giro di un quinquiennio in Gran Bretagna, alle prese anche con le gang giovanili che mettono a ferro e fuoco le metropoli (compreso Londra), segno di un disagio sociale che trovò sfogo in forme già viste – ad esempio con gli hoolingans – ai tempi del reflusso e degli anni Ottanta.
A scuola gli insegnanti non riescono, a causa dei tagli imposti al personale, a tenere a bada i ragazzi, i quali mostrano ogni anno che passa di non considerarla più un riferimento di valori. Lo scambio negativo fra scarsa considerazione sociale e tagli finanziari ha stretto in una morsa le scuole britanniche, col risultato paradossale che i pochi soldi rimasti servono a pagare risarcimenti a chi ci lavora.
%

Il segretario del sindacato, Ronnie Smith, sottolinea la gravità della situazione:
«Lo stress occupazionale è un grave problema degli insegnanti. La crescita del numero di casi di danni psicologici deve essere un monito per i datori di lavoro, che devono tener conto del benessere dei propri dipendenti. La scuola paga un prezzo pesante quando fallisce il suo obbligo di proteggere il proprio personale.»

Raffaella ha detto...

Scusate i messaggi non sintetici.
Una volta era: "proletari di tutto il mondo, uniamoci".
Ora dovrebbe essere: professori di tutto il mondo, uniamoci!

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

@papik.f: non è una enormità paragonare il destino degli ebrei sotto i nazisti con quello dei docenti italiani. E' una terribile verità ormai sotto gli occhi di tutti di cui ci dobbiamo rendere conto.
Mi si sono aperti gli occhi in questi giorni quando in cerca di notizie sulla legge di stabilità ho notato l'assordante silenzio della stampa sulla nostra sempre più disperata condizione.
Stampa pronta a crocifiggerci nel momento in cui vi sono notizie di genitori che denunciano docenti per vario motivo. Mai nessuno che parla bene di una scuola o di qualche insegnante (eppure ci sono tantissimi esempi bellissimi di professionalità e di eroismo).
Non ci è concesso neanche un talk show in cui poter parlare ed esprimere le nostre proposte, considerazioni e anche proteste.
Ci hanno messo il bavaglio!
Per i licenziamenti dell'Alitalia, degli operai di Termini Imerese, delle fabbriche dell'Ilva, si sono sprecati i dibattiti.
Per noi docenti di ruolo e soprattutto precari NULLA.
A nessuno interessa le tragiche condizioni in cui lavoriamo davvero da eroi e soprattutto i talgi avvenuti con la Gelmini di 80.000 cattedre e adesso la preventivazione non di 6.500 cattedre (Bersani ha torto) ma bensì di 30.000 cattedre (calcolo anche su spezzoni) che taglierà fuori e ridurrà alla fame tanti precari. Abbiamo anche la pubblics opinione contro (come per gli ebrei di un tempo).
E' vergognoso che ieri su Ballarò parlando di legge di stabilità non si è parlato AFFATTO della situazione assurda e incostituzionale dell'aumento di orario dei docenti. Eppure vi era presente un giornalista che aveva fatto una intervista a Bersani.
Nel video qui sotto vi è il giornalista incriminato che ho visto presente a Ballarò.
A Ballarò questo giornalista ha criticato tanto la legge stabilità, ma sulla scuola ZITTO!
Una congiura.
E dici che gli insegnanti italiani oggi non sono trattati come gli ebrei sotto i nazisti?
Ci vogliono eliminare. La nostra morte sarà il burn out (come dice Raffaella) e la FAME con il consenso E IL LINCIAGGIO INCORAGGIATO della pubblica opinione.
GRAZIE DON MILANI E DONMILANISTI e GRAZIE DETRATTORI DI OGNI TIPO.

http://video.repubblica.it/dossier/protesta-studenti-autunno-2012/bersani-scuola-le-nuove-misure-sono-inaccettabili/107930/106310

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...
E grazie anche a te Presidente Napolitano se non ci aiuti e non metti fine a questo crescente e quarantennale scempio della scuola italiana!
Una docente qualsiasi.

Raffaella ha detto...

E' vero che c'è un silenzio assordante.
Anche io ho notato questo sui media italiani.
Come ho già scritto abbiamo sbagliato per troppo tempo ad affidarci a forze sindacali, che, sostanzialmente, ci disprezzano.
E lItalia è un paese becero.

Papik.f ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Papik.f ha detto...

Aggiungo ai miei numerosi peccati anche quello di pensare male ipotizzando di poterci azzeccare.
I sindacati hanno tra i loro iscritti anche quella categoria di insegnanti che 24 ore di cattedra le fanno da sempre.
E se avessero timore di alienarsene le simpatie appoggiando con troppa forza la nostra protesta, non avremmo molto da aspettarci molto da loro (eccettuata forse la Gilda).
E ala suddetta categoria appartiene anche quel certo sottosegretario che, a quanto pare, è all'origine del provvedimento inserito nel disegno di legge di stabilità.
Per la serie delle guerre tra poveri dettate dall'invidia di cui parlavo nel precedente thread.
Poi, se qualcuno tentasse di affermare che tra insegnamento primario e secondario c'è una differenza strutturale, sia anatema!
Non contano forse soltanto le conoscenze metodologiche e psicologiche?
E non sono forse le conoscenze del tutto indifferenti ai fini della formazione, mentre (come ho recentemente sentito affermare da un dirigente) l'Europa ci chiede di badare soltanto alla metodologia diretta a fornire competenze e abilità di apprendimento?
Per Lidia: non discuto più, ci rinuncio. Ma conservare un po' di autocontrollo sarebbe utile anche e soprattutto nelle situazioni difficili.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

L'autocontrollo? Sì. Per far le pulci e scoprire le ipocrisie di questo e altri governi, di questi partiti, di questi sindacati, di QUESTA STAMPA italiana, e per tenere alta la guardia e togliere i voti a quei partiti che non lo meritano e spingere verso il ricorso alla Corte costituzionale di qualsiasi provvedimento vessatorio nei confronti della scuola e dei docenti italiani.
L'unico che ha proposto un'interrogazione al Ministro Profumo (non vi era presente, però) nel question time di oggi per difendere i docenti è stato l'on. Granada del Fli. Gli onorevoli degli altri partiti? Tutti zitti.

Mi pare di aver capito che alle scuole private (tra le quali tantissime quelle cattoliche) la legge di stabilità prevede di versare 300 milioni di euro. Ho capito male?
Per loro non ci sono tagli (ma in Costituzione non vi è scritto che le scuole private non devono essere un onere per lo Stato? Mah!).

Chissa se l'Unione Atei italiani può dare una mano ai docenti.
Scriverò pure a loro.
Forse è molto più sensibile al destino dei docenti di tanti fedeli cattolici romani.

Sarà il caso di prendere contatti anche con l'UGEI (unione giovani ebrei italiani)?

Qui non si perde la lucidità: quella che muove me e centinaia di altri è una rabbia lucida e (mi dispiace per chi è detrattore) molto civile e intelligente.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...
Io sto parlando qui, ma in tantissimi network stiamo discutendo e anche organizzandoci.

I docenti si sono svegliati. Non siamo più le pecore da macello.
Che si tolgano i soldi per i cacciabombardieri! siamo un paese di pace e non di guerra.

E continuo a dire che solo gli ebrei possono capire cosa dico quando paragono la situazione dei docenti alla loro terribile situazione durante il nazismo.
La cattiva pubblicità, il favorire il linciaggio da parte dell'opinione pubblica, la costante nostra demonizzazione, fino alla continua espoliazione di diritti alla salute, al lavoro e alla retribuzione. Il terribile silenzio nei nostri confronti delle cose positive. Il bavaglio e il far passare sotto silenzio le nostre proteste e le nostre ragioni.

Papik.f, se taci non è perchè non vuoi confutarmi, ma perchè sai nel tuo intimo che ho ragione. CHE NOI DOCENTI ABBIAMO RAGIONE!



Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Cara Raffaella e chissà se oggi partirà dall'Italia la rivoluzione dei docenti che coinvolgerà tutti gli insegnanti del mondo come il sessantotto è iniziato in Francia per poi diffondersi dappertuttutto.

E' vero "docenti di tutto il mondo uniamoci", perchè solo la scuola è maestra di civiltà e di legalità.
E' il futuro dei giovani in un mondo giusto.

I detrattori della scuola sono la mafia e i dittatori.

Un cattivo insegnante (paladino e complice della cattiva politica) è il frutto di un sistema sociale che favorisce il lassimo e la corruzione, ma per fortuna in Italia i docenti onesti e impegnati sono la maggioranza assoluta rispetto poche mele marce.
Non si può colpire la parte sana della scuola e dei docenti (la maggioranza assoluta) con la scusa di poche mele marce.

Raffaella ha detto...

ma il mio discorso, più che sulle mele marce, vuole invitare anche gli insegnanti a fare il punto sulla famosa utenza.
Come dimostrano non solo i documenti su questo blog (anatema su chi boccia, per esempio, senza se e senza ma), ma articoli vari sul cambiamento antropologico dei "giovani", sui fallimenti educativi della famiglia, sul fatto che oggi il figlio è una sorta di bene rifugio, una divinità onnippotente all'interno della famiglia: non gli si insegna più il rispetto delle regole, è lui che impone le regole; non gli si insegna che "il mondo non è tua madre", perché si pretende che il mondo sia la mamma.
E si potrebbe continuare a lungo, l'articolo sul burn out francese lo mette in evidenza.
Se la scuola va male non è a causa delle mele marce (che ci saranno), ma principalmente perchè le famiglie non accettano la minima frustrazione, o adattamento per i figli.
Se una classe, per esempio, lascia la classe, alla fine della giornata come una discarica, - come ho visto oggi, ed è una classe terribile - e i genitori, come ho saputo, convocati per i problemi disciplinari dei figli-bulli, se la ridevano allegramente, che cosa ha a che fare la mela marcia con tutto ciò?
Oppure possiamo dire, è quello che sostengon io, che le mele marce sono quelle che contribuiscono, con il mammismo, voti alti, indulgenza (ognuno si cura il suo orticello, far finta di nulla, rinuncia allo scontro per ottenere regole uguali per tutti, all deriva di queste situazioni.

rebert ha detto...

Papik, non se se tu abbia informazioni precise, ma il tarlo sul sottosegretario che avrebbe scritto di sua mano il nefasto testo mi rode da un po'. ( Come mai la CGIL ha saputo con tanto anticipo del fattaccio?!).
Quanto agli scioperi e al resto , provo a tentare una diversa lettura. Chi fa già 24 ore e gli ATA forse non hanno dimostrato molto " calore" all' idea di scioperare. Magari hanno anche detto " Era ora!" E dunque, scioperare al sabato forse può essere stata una mossa per rendere più partecipata la protesta ( le percentuali degli scioperanti sono sui docenti " tenuti al servizio").

Papik.f ha detto...

@rebert: non ho info specifiche, ma soltanto quello che gira su Facebook. Che però quadra perfettamente con alcune mie precedenti esperienze e anche con quanto tu fai rilevare sulla CGIL. Proverò a postare una risposta più dettagliata nel thread successivo, perché questo è, diciamo così, troppo saturo di cose che c'entrano poco.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Mi ricordo benissimo che la sera della sua nomina Profumo fece professione di umiltà: "Comincerò dalle cose che conosco meglio, università e ricerca; DOVRO' STUDIARE UN PO' DI PIU' SULLA PARTE SCUOLA dove sono molto meno esperto". Tempo un mesetto, ha cominciato a parlare a vanvera, dicendo idiozie più o meno "moderne" una dietro l'altra. Non aveva studiato.

Antonello ha detto...

per Papik:
Alla lettura di certi commenti qui postati ci si rende conto di come il burn-out tra gli Insegnanti sia un fenomeno drammaticamente tangibile.
Ma, purtroppo, parafrasando un famoso uomo politico (non italiano)..... "cercare di far sì che gli Insegnanti intesi come categoria si comportino in maniera razionale non è impossibile. E' inutile".

”Anonimo ha detto...
Lidia ha scritto...
Per alcuni la razionalità dei docenti e la prova di non essere in burn out cos'è?
Il tacere di fronte alle ingiustizie e il non far nulla per difendersi?”

Allora il Duca mio parlò di forza
tanto, ch'i' non l'avea sì forte udito:
«O Capaneo, in ciò che non s'ammorza
la tua superbia, tu se' più punito:
nullo martiro, fuor che la tua rabbia,
sarebbe al tuo furor dolor compito»

Versi troppo noti per dire di chi sono e dove sono.....

La rabbia scomposta, per quanto giustificata dal merito e dal metodo usato dal Ministro, ben evidente in taluni di questi post, non è mai una buona consigliera......per non parlare dell'invettiva, attraverso la quale nessuno ha mai ottenuto ragione.
Si rischia di dare fiato alle trombe di chi, come Confindustria, ritiene da sempre gli insegnanti una categoria privilegiata......
“Ecco, vedi, lavorano solo diciotto ore alla settimana mentre noi ne lavoriamo dodici e siamo pure precari.....se gridano in questo modo è solo per mantenere le loro sinecure e prebende...”

Dobbiamo, per il bene della Scuola e della Nazione, convincere delle nostre buone ragioni, non strillare più forte degli altri.

Papik.f ha detto...

Caro Antonello, a proposito dell'Inferno di Dante ti dirò che lo conosco poco, quell'anno avevo una professoressa che non ce lo faceva amare.
In compenso ricordo ancora a memoria ampi brani dei meno popolari Purgatorio e Paradiso. Perché nei due anni successivi ho avuto la fortuna e il privilegio di avere un vero Professore che ricorderò sempre con ammirazione e affetto.
Questo Professore (tra l'altro affetto da seria disabilità) aveva scelto l'insegnamento mentre stava per diventare, pensa tu, notaio.
Faceva non di rado Lecturae Dantis alla Casa Dantis di Roma ed era un grande appassionato di musica classica e di arte. Per cui da Dante e Petrarca (che spiegava esclusivamente a memoria, comprese le diverse lezioni critiche in vari passaggi) era facile passare a discorrere di Bach e di Wagner, di Toscanini e Furtwängler o di Giotto e Piero della Francesca. Andavamo persino a trovarlo a casa per parlare di queste cose.
Temo che nella scuola del futuro destinata alla glorificazione dei nativi digitali, auspicata dai pedagogisti e sostenuta dai vari Rossi Doria e Profumo ci sarà sempre meno spazio per docenti del genere.
Anche perché persone con così vasti interessi non vorranno più insegnare o, se costretti a farlo, dovranno abbandonare gli interessi in questione.

Antonello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Antonello ha detto...

Visto che il sullodato Ministro propone un aumento del numero delle nostre ore di servizio, proporrei invece per Lui un taglio.
Al suo cognome.
Potrebbe familiarmente chiamarsi "Fumo", perché era dai tempi di Berlinguer che non si sentivano così piramidali scempiaggini.

La boutade che consiglierebbe di sostituire il cognome del sullodato Ministro con un sostantivo equivalente ma adeguato al personaggio, accompagnandolo anche con un complemento di specificazione, è troppo ovvia e perciò scontata.....

Anonimo ha detto...

le 24 ore sono quelle che darei a sindacati e ministri per le diissioni!
Stella

V.P. ha detto...

Caro Ministro Profumo, (parte 1 di 2)

Per la seconda volta in meno di 10 mesi mi trovo qui a scriverle, eh chissà in quanti le staranno scrivendo, lei è proprio una persona molto ricercata.
Si chiederà perché le scrivo, intanto per sapere come sta, so che ha un bel mucchio di lavoro da fare e poi per ringraziarla. Che strano si starà chiedendo, e di cosa vorrà mai ringraziarmi questa docente, presumo che abbia capito che sono una docente. Beh Signor Ministro la voglio ringraziare per aver pensato a noi docenti , per averci finalmente eretti a paladini della Patria. Non ha ancora capito Ministro? Suvvia lei è intelligente, sa di cosa sto parlando. Beh se non l’avesse capito glielo dico, grazie perché con l’innalzamento delle ore da 18 a 24 tutti i docenti italiani contribuiranno a salvare lo Stato dalla catastrofe. Ma che bello, sapere che io, Caterina Stelluto contribuirò non solo con le mie tasse ma regalerò un terzo del mio stipendio per rimpinguare le casse dello Stato. Guardi come siamo generosi noi insegnanti, diventeremo concorrenti dell’esercito della Salvezza e pensare che un ministro prima di lei ci ha definiti fannulloni, come si sbagliava, dar di fannulloni agli insegnanti, ma come si è potuto permettere? Ecco, lei ci ha finalmente ridato dignità.
Caro Ministro ma ci pensa Lei quanti soldi lo Stato risparmierà? Tanti e a vantaggio di chi? Dello Stato, ma lo stato siamo noi, e io di cosa mi avvantaggerei?
Sicuramente di me non si ricorda, e come potrebbe, riceve così tante lettere!!! Sono una docente di lingua straniera, francese, insegno in un liceo e sono di ruolo. Che bello uno direbbe, insegna una lingua quasi defunta, è pure di ruolo, che fortunata. Sì sì certo, sono molto fortunata ma forse Lei non sa che sono una delle tante vittime della falce della riforma, ho perso la mia cattedra per finire in una scuola che neppure avevo chiesto nella domanda di trasferimento condizionato che mi hanno obbligata a fare. Lo so Ministro, sta pensando, suvvia l’ha persa in una scuola ma l’ha ritrovata in un’altra, eh beh sì , ha ragione, di cosa mi lamento, un lavoro ce l’ho, se penso a quanti in Italia sono disoccupati, io posso vantare un posto a tempo indeterminato, e sto qui a lamentarmi? Che stia rasentando la follia? Può darsi Signor Ministro, sono folle, o forse lo diventerò tra non molto.
Caro Ministro a che prezzo lei mi costringerà a 24 ore settimanali? Si starà certamente ponendo la domanda, e se le ore fossero pagate, il prezzo sarebbe giusto? No, Signor Ministro, non sarebbe giusto perché è inaccettabile lavorare oltre il proprio orario di cattedra e perché quelle 6 ore in più insieme alle 6 che un mio collega aggiungerà alle sue 18, e alle altre 6 che si aggiungeranno a quelle di un altro collega, in tre abbiamo ammazzato un altro collega, ma la pena di morte in Italia non era stata abolita? Tra l’altro vivo in una regione che fu la prima ad abolirla grazie a Pietro Leopoldo, granduca di Toscana, era il 30 novembre 1786. Lo so, lo sta pensando, siamo nel 2012 e le cose cambiano, panta rei, tutto scorre, del resto la storia come una mia ex alunna mi ha detto per tre anni, non serve a nulla se poi non se ne tiene conto e non ci rende cittadini migliori.
Caro Ministro, potrei stare qui a scriverLe a lungo ma cosa le potrei dire che lei già non sa sul disastro che sta per incombere sulla scuola italiana già fortemente martoriata dai suoi predecessori?

SEGUE

Campi Bisenzio (Firenze), 21 ottobre 2012

Professoressa Caterina Stelluto

V.P. ha detto...

Caro Ministro Profumo, (parte 1 di 2)

Per la seconda volta in meno di 10 mesi mi trovo qui a scriverle, eh chissà in quanti le staranno scrivendo, lei è proprio una persona molto ricercata.
Si chiederà perché le scrivo, intanto per sapere come sta, so che ha un bel mucchio di lavoro da fare e poi per ringraziarla. Che strano si starà chiedendo, e di cosa vorrà mai ringraziarmi questa docente, presumo che abbia capito che sono una docente. Beh Signor Ministro la voglio ringraziare per aver pensato a noi docenti , per averci finalmente eretti a paladini della Patria. Non ha ancora capito Ministro? Suvvia lei è intelligente, sa di cosa sto parlando. Beh se non l’avesse capito glielo dico, grazie perché con l’innalzamento delle ore da 18 a 24 tutti i docenti italiani contribuiranno a salvare lo Stato dalla catastrofe. Ma che bello, sapere che io, Caterina Stelluto contribuirò non solo con le mie tasse ma regalerò un terzo del mio stipendio per rimpinguare le casse dello Stato. Guardi come siamo generosi noi insegnanti, diventeremo concorrenti dell’esercito della Salvezza e pensare che un ministro prima di lei ci ha definiti fannulloni, come si sbagliava, dar di fannulloni agli insegnanti, ma come si è potuto permettere? Ecco, lei ci ha finalmente ridato dignità.
Caro Ministro ma ci pensa Lei quanti soldi lo Stato risparmierà? Tanti e a vantaggio di chi? Dello Stato, ma lo stato siamo noi, e io di cosa mi avvantaggerei?
Sicuramente di me non si ricorda, e come potrebbe, riceve così tante lettere!!! Sono una docente di lingua straniera, francese, insegno in un liceo e sono di ruolo. Che bello uno direbbe, insegna una lingua quasi defunta, è pure di ruolo, che fortunata. Sì sì certo, sono molto fortunata ma forse Lei non sa che sono una delle tante vittime della falce della riforma, ho perso la mia cattedra per finire in una scuola che neppure avevo chiesto nella domanda di trasferimento condizionato che mi hanno obbligata a fare. Lo so Ministro, sta pensando, suvvia l’ha persa in una scuola ma l’ha ritrovata in un’altra, eh beh sì , ha ragione, di cosa mi lamento, un lavoro ce l’ho, se penso a quanti in Italia sono disoccupati, io posso vantare un posto a tempo indeterminato, e sto qui a lamentarmi? Che stia rasentando la follia? Può darsi Signor Ministro, sono folle, o forse lo diventerò tra non molto.
Caro Ministro a che prezzo lei mi costringerà a 24 ore settimanali? Si starà certamente ponendo la domanda, e se le ore fossero pagate, il prezzo sarebbe giusto? No, Signor Ministro, non sarebbe giusto perché è inaccettabile lavorare oltre il proprio orario di cattedra e perché quelle 6 ore in più insieme alle 6 che un mio collega aggiungerà alle sue 18, e alle altre 6 che si aggiungeranno a quelle di un altro collega, in tre abbiamo ammazzato un altro collega, ma la pena di morte in Italia non era stata abolita? Tra l’altro vivo in una regione che fu la prima ad abolirla grazie a Pietro Leopoldo, granduca di Toscana, era il 30 novembre 1786. Lo so, lo sta pensando, siamo nel 2012 e le cose cambiano, panta rei, tutto scorre, del resto la storia come una mia ex alunna mi ha detto per tre anni, non serve a nulla se poi non se ne tiene conto e non ci rende cittadini migliori.
Caro Ministro, potrei stare qui a scriverLe a lungo ma cosa le potrei dire che lei già non sa sul disastro che sta per incombere sulla scuola italiana già fortemente martoriata dai suoi predecessori?

SEGUE

Campi Bisenzio (Firenze), 21 ottobre 2012

Professoressa Caterina Stelluto

V.P. ha detto...

Caro Ministro Profumo, (parte 2 di 2)

SEGUITO

Faccia marcia indietro Ministro, dimostri che sa andare contro un provvedimento che non risolverà i problemi che ha l’Italia, dimostri che ci tiene ai suoi docenti, dimostri con un NO che non è dalla scuola che si taglia, la scuola forma i cittadini del domani, mi ha formata e l’ha formata, non se lo dimentichi.
Ora la devo lasciare, sa mi piaceva quasi questa pseudo-conversazione con Lei, ma vede ho dei pacchi di compiti da correggere, lezioni da preparare, programmazioni da stilare. E’ domenica vero? Forse per lei ma non per noi insegnanti. Che bello lavorare la domenica, il giorno del Signore, lei è cattolico? Un giorno di riposo alla settimana dovrebbe essere concesso di diritto, ne beneficiano tutti, si vede che gli insegnanti non sono tutti ma una classe privilegiata. E’ anche una bellissima giornata, ne ho approfittato per fare tre lavatrici, poi la domenica la famiglia vorrebbe un pranzo un pochino più lauto della solita pasta in bianco che preparo per cinque giorni la settimana, mio marito vorrebbe andare a fare una passeggiata, i parenti desidererebbero una visita, ma non posso, devo salvare la Patria, e che nessuno mi disturbi
La saluto , buona domenica a lei, si riposi lei che può.

Campi Bisenzio (Firenze), 21 ottobre 2012

Professoressa Caterina Stelluto

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

RIPORTO PARTE DEL DISCORSO DI PIETRO CALAMANDREI, EFFETTUATO 60 ANNNI ADDIETRO .... MEDIDTATE ..... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito ... ecc... ecc... PIETRO CALAMANDREI