martedì 23 ottobre 2012

SEI ORE GRATIS: IL GOVERNO SI AVVIA ALLA RITIRATA? INTANTO PROSEGUE LA MOBILITAZIONE

"Il Sole 24 Ore" la dà per acquisita: vedremo. Intanto a Firenze la mobilitazione continua ("La Nazione" e il "Corriere Fiorentino"), ma l'assemblea dei presidi dell'ANP sconfessa la linea dei "Collegi di lotta" e invita i docenti a deliberare le forme di protesta nell'ambito dei diritti sindacali.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Desidererei sapere (e sono sicura non solo io, ma tanti utenti di questo blog) le leggi che stanno alla base di questo decalogo dei Presidi dell'ANP.

Senza le leggi di riferimento questo decalogo resta solamente un insieme di buone intenzioni per scongiurare le lotte giuste del mondo della scuola e un appoggio all'atteggiamento anticostituzionale del governo.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...
Scusate non avevo letto bene.
Ne terremo conto.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Ma il DDL Aprea che fine ha fatto?
Ci depistano con la faccenda delle 24 ore e intanto tutti i sepolcri imbiancati di partiti, governo, sindacati lasciano in Parlamento approvare la privatizzazione della scuola.

Ci hanno distratto con la storia delle 24 ore per poter far passare indisturbati quest'altra porcata!!! Il 10 è passata alle Camere (voto contrario solo da parte dell'Italia dei Valori, se non sbaglio), ora manca soltanto l'approvazione del Senato. E' una legge ancora peggiore perché privatizza la scuola, impedisce la libertà di insegnamento, fa valutare i docenti (e i relativi stipendi) in base alle prove INVALSI... ed è il preludio alla chiamata diretta del preside (il quale avrà potere assoluto). A ciò si aggiungerà anche la contrattazione separata e la sicura cinesizzazione del rapporto di lavoro: ci faranno lavorare per pochi euro!

Ecco che è meglio informare tutti I COLLEGI DEI DOCENTI per bloccare quest'altra scempiaggine con il contributo di tutti.
Sì. La mobilitazione della Scuola va fatta.

A Roma non è vero che hanno deciso di lasciar perdere, anzi.

Ma sapremo dare il giusto calcio di mulo in bocca anche per questo.

Chiedo al Gruppo di Firenze di informare sul DDL Aprea.

un docente genitore ha detto...

I presidi sceglieranno i docenti? meglio, almeno sapremo con chi prendercela nel caso in cui.....Cosa impossibile, ma qualora dovesse accader d'incontrare un docente vagabondo....

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

@docente genitore. E se poi il Preside assume un docente vagabondo raccomandato oppure proprio nipote?
E se questo docente oltre ad essere vagabondo e anche ignorante?
E se ai bravi docenti sarà preclusa ogni possibilità di lavoro se non con la rinuncia ad ogni diritto e la sottomissione completa?
E se una giovane docente per lavorare dovesse prostituirsi con il Preside?

Perchè invece non inviare gli ispettori e lasciare la scuola pubblica?

Hanno privatizzato, per esempio, la Posta con il risultato di fare scadere i servizi e schiavizzare i lavoratori.

dina ha detto...

Penso che si debba condurre una lotta più incisiva. Ho pensato a una forma di “occupazione” senza limitare le attività didattiche (neanche quelle aggiuntive!). Mi è sembrata una forma di lotta democratica, non violenta e senza ripercussioni sull’Offerta Formativa della scuola. In questo modo la lotta degli insegnanti non determinerebbe conseguenze negative su alunni e famiglie. La scuola, in questo modo, diventerebbe un luogo di dibattito e di partecipazione per tutto il territorio. Certo questo impegnerebbe molto i docenti che dovrebbero dormire a scuola e fare turni di sorveglianza molto impegnativi. Ho famiglia e figli, ma sono pronta anche a questo!
Per quanto riguarda la collaborazione delle RSU, lasciamo perdere. Alcuni RSU si identificano nelle sigle sindacali di appartenenza e dimenticano di avere il dovere di ascoltare anche quei lavoratori che non la pensano come loro. E i sindacati? Alcuni dirigenti hanno la stessa tessera sindacale di un rappresentante RSU. E’ un po’ come succedeva in passato al SUNIA. Un inquilino prendeva un appuntamento per rispondere a una richiesta di sfratto e, all’uscita, trovava il proprietario del suo immobile che si rivolgeva al Sunia per chiedere di velocizzare lo sfratto.
Ci sono dirigenti che sono come Giano Bifronte: da una parte abusano del loro potere, abbracciando il decreto Brunetta e utilizzandolo per contrastare e “punire” gli insegnanti, dall’altra, pur di avere consensi esterni, si ergono come paladini dei diritti degli insegnanti.
La vera forza i docenti devono trovarla unendosi e collaborando con le famiglie e gli studenti.
Condivido con Lidia la forte preoccupazione per tutto quello che sta succedendo e che è solo l’inizio di una destabilizzazione della scuola molto più pesante.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Se vogliono aumentare la redditività degli insegnanti devono metterli nelle condizioni di poter lavorare bene, invece di fare inutili persecuzioni.
Vi è il docente vagabondo? I genitori possono denunciare, gli ispettori possono controllare le varie scuole.

@docente genitore. Non accetto quello che scrivi. Sai benissimo il lavoro di un docente non si limita alle 18 ore settimanali, quelle sono solo le ore in classe, in classi anche di 35 alunni anche con tre disabili per classe (in piena violazione delle norme sulla sicurezza e sulla disabilità) e magari un bel gruppo di stranieri che sconoscono la lingua italiana (situazione di complessità che fino a qualche decennio fa non esistevano). Fai conto che il lavoro docente causa spesso problemi anche seri alle corde vocali (io ho già qualche nodulo e causa costi non mi controllo spesso). Essendo docente sai che succede ad un docente che per causa di servizio non può più usare la voce (purtroppo la casistica prevede anche patologie molto più gravi con lo stesso trattamento)? Viene declassato ad una qualifica ed uno stipendio inferiore... punizione per l'essersi ammalato e se vicino alla pensione non è previsto alcuno scivolo.
Per finire sai che come qualsiasi cittadino italiano le lacrime e sangue le versano anche i docenti: i tagli alle detrazioni, l'aumento dell'iva, l'imu e tutto il resto. Continuerò a pagare le visite specialistiche che sono di circa 200 euro a botta.

Una scuola privatizzata (la Costituzione parla di scuola pubblica, per cui sarebbe incostituzionale cambiare il sistema di istruzione)LEDE OGNI DIRITTO e non vi sarebbe nessun controllo. La situazione attuale peggiorerebbe

Dici che sapresti con chi prendertela se vi è un docente vagabondo (ossia con il Preside)? Ma se tu e altri non lo fate adesso denunciando alle forze di Polizia, credi che ti si creda che tu lo faccia quando la responsabilità sarà solo di un preside?
Non ti credo.

Quindi caro collega genitore, metti da parte il tuo qualunquismo!

un genitore docente ha detto...

almeno sapremo con chi prendercela.. O Lidia ha qualcosa da temere?

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Io non ho da temere da genitori, ma dai governanti e dall'opinione pubblica qualunquista sì.
Sono delusa.

Sei docente universitario oppure cosa?

genitore ha detto...

elementare

V.P. ha detto...

Lettera aperta del prof. Vito Fumai

I prof, le 24 ore settimanali e la Satira Estrema de "Il Giornale"

V.P. ha detto...

dic!otto

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

@genitore. Una curiosità mi sorge spontanea. Dici che nel caso di una privatizzazione della scuola si saprà con chi prendersela (ossia il preside) se si ha la presenza di un docente "vagabondo".

Ma oggidì cosa ti frena, a te ed ad altri che avete questo problema, di scrivere una bella lettera di informazione e protesta al Ds, fare una segnalazione alle Forze dell'ordine e così prendervela con l'attuale Preside della scuola pubblica responsabile al pari grado del docente vagabondo?
Io continuo a chiamare questo atteggiamento qualunquismo insieme al comportamento di ignavia.

Più che infangare tutta la classe docente tutti i genitori anche docenti dovrebbero stare attenti a non usare la diffamazione.

Qui nel blog ci confrontiamo e quello che diciamo lascia il tempo che trova, ma...non mi è mai capitato, ma sai cosa farei se mai avvenisse che un genitore anche mio collega si permettesse di presenza di mettermi nel mucchio dei vagabondi? Utilizzerei la querela.

Ecco dove hanno sbagliato i docenti. Nella mira di fare i buoni si sono fatti calpestare.
Ci siamo fatti convincere a promuovere tutti perchè "il docente che boccia un alunno, boccia se stesso". Ci siamo fatti convincere a non denunciare il collega docente che sbaglia, perchè se no ci sentiamo dei traditori. ci siamo fatti convincere che devono essere GLI ALTRI ad agire e non noi perchè :"chi ce lo fa fare?".ci saimo fatti convincere a comportarci in maniera diffamatoria e anche a subire le diffamazioni come cosa normale. Ci siamo fatti convincere a farci mancare di rispetto dagli alunni maleducati senza opporre resistenza e quando era il caso di denunciare alle Forze dell'ordine alunno e genitori non lo abbiamo fatto "per non rovinare, poverino, l'alunno o il povero genitore". Non lo abbiamo fatto segnalare al Tribunale dei minori per lo stesso motivo. Gli stessi nostri "beneficati", però, non hanno lesinato denunce nei nostri confronti sia quando lo meritavamo, ma soprattutto anche quando il torto era loro e noi e il resto della classe erano le vittime.
Non godiamo il rispetto dell'opinione pubblica perchè piuttosto che mettere a posto chi era invadente nel nostro diritto costituzionale di libertà di insegnamento e chi ci offendeva, abbiamo scelto la strada della missione (ma noi siamo professionisti e non crocerossine!)e del continuo sacrificio. L'atteggiamento dimesso, dignitoso e umile, SILENZIOSO di tanti ottimi insegnanti (e sono la maggioranza) e il piegarci ai tagli, alle invadenti imposizioni didattiche, hanno fatto sì che si realizzasse il detto che CHI SI FA PECORA IL LUPO SE LO MANGIA.

Raffaella ha detto...

Docente genitore? (o pecora carnivora?)
A parte che l'epiteto "vagabondo" non dice granché - e non mi risulta che un qualunque docente possa farsi timbrare il cartellino da un collega compiacente e andarsene a spasso - ma vorrei io porre una domanda ai genitori.
E quando un docente si imbatte - sempre più spesso - in "utenza" maleducata, arrogante e viziata, a chi si deve rivolgere?
Pensate ad educare meglio i vostri figli, come fecero i miei,di genitori, schiodateli da quel maledetto p.c, e dal nefando facebook, fategli affrontare la realtà, insegnategli ad amare la bellezza, i libri, la musica, e, per prima cosa a rispettare gli altri, adulti e coetanei.
Poi ne riparliamo.

Raffaella ha detto...

a proposito di 18 ore...
io questo mese - ma novembre promette uguale e poi ci saranno corsi di formazione su corsi di formazione - tra riunioni per programmazioni, all'Asl (per dislessici), collegi docenti, assembleee per elezione genitori, primi consigli di classe, sono già arrivata a 20 ore pomeridiane.
A cui aggiungere le ore per la preparazione lezioni - 9 classi in due scuole di cui la maggior parte difficili - , per correzione test d'ingresso, per compilazione registri, e programmazione annuale.....
Quando ho inziato questo mestiere non avrei mai immaginato di non aver quasi più tempo - io che ero una lettrice forsennata - per leggere un libro, di non avere più una domenica libera per visitare i luoghi del Fai, una mostra, un buon film...troppo stanca....
E penso a quel docente mitico evocato da Paprok e a tutte le conoscenze che piano piano stanno svanendo via dalla mia memoria....

@insegnante-genitore ha detto...

Vorrei rispondere a @genitore.

Vedi, il problema dell’alunno che offende il professore è risolvibile. In ogni scuola dovrebbe esistere un regolamento d’Istituto che preveda sanzioni per gli alunni che non rispettano le corrette regole della vita scolastica. Il problema, invece, riguarda la mancanza di un codice deontologico tra docenti. Nella scuola in cui insegno ho vissuto in collegio situazioni di gravi irregolarità e, quando le ho fatte notare, non ho trovato nessuno disposto a testimoniare o a sostenermi. Nei verbali si legge spesso “il collegio approva con un voto contrario”. A questo proposito ho chiesto delucidazioni a un avvocato il quale mi ha risposto che non c’è niente da fare. Si chiama omertà e non c’è solo in Sicilia. Le registrazioni del collegio non costituiscono prove legali (anche perché quello che è illegale, irregolare o compromettente può essere cancellato). Quando succede tutto ciò si potrà comprendere che il problema non sono alunni e genitori ma l’istituzione stessa. Tanto per farti un esempio, penso di denunciare una RSU che mi ha mandato a “fare in …” in sala professori solo perché mi sono permessa di contestare la presenza di un sindacalista in assemblea sindacale che supponevo fosse un’assemblea autogestita. Secondo te troverò colleghi disposti a testimoniare l’accaduto? E’ proprio nell’ambito della lealtà e dell’onestà intellettuale dei docenti che bisognerebbe lavorare in una scuola che dovrebbe formare i futuri cittadini attivi. Invece molti docenti pontificano dalle cattedre e poi nella realtà sono solo pusillanimi, alzano le mani in collegio senza sapere cosa votano, magari fino a poco prima hanno corretto compiti. Io queste cose le ho viste e vissute con i miei occhi. Occorre anche riconoscere che tra i docenti c’è qualche “mela marcia” (come in tutte le categorie di lavoratori , ma proprio perché è solo qualche caso isolato che occorre un’azione dei i dirigenti (quelli seri, onesti e con un certo spessore culurale) non facciano “di tutta l’erba un fascio” e sappiano gestire la situazione con tatto.
La scuola è un microcosmo, specchio di una società senza valori e senza identità. Nel passato la scuola era funzionale alla società. I licei formavano i “colletti bianchi” e gli istituti tecnici il personale al servizio dell’industria. Una società in cui il modello economico è crollato, gli strati sociali sconvolti e tutto è in transizione, il modello di scuola è indefinito. In questo contesto credo che sia vero che “il docente che boccia l’alunno, boccia se stesso”. E’ chiaro che è un fallimento della didattica quando un alunno viene bocciato perché se è uno studente che non ha voglia di studiare esistono gli strumenti per riorientarlo senza fargli perdere un anno della sua vita, se in vece studia il problema e della didattica. Certo, occorre distinguere. Ho una figlia che frequenta un liceo fiorentino. Ti posso assicurare che in alcuni anni scolastici ho visto voti altissimi senza che studiasse e in altri anni scolastici le ho visto prendere sempre 5 in una disciplina anche ha studiato moltissimo, l’ho seguita personalmente per accertarmi che non commettesse errori di metodo e l’ho mandata a ripetizioni private pensando che anch’io fossi inadeguata. Allora? Forse il problema è del docente? Non ti pare? Occorre equilibrio e occorre che gli studenti sappiano esattamente cosa e come devono studiare per rispondere alle aspettative dell’insegnante. Noi docenti ci dobbiamo mettere in discussione. Non è possibile che se un alunno capita in una certa sezione è promosso senza aprire mai un libro e se capita in un’altra sezione rischia di confrontarsi con continui fallimenti perché, pur impegnandosi, non si capisce cosa deve fare per raggiungere la sufficienza. Mi dispiace dirti che, nella mia lunga carriera d’ insegnante ho trovato anche docenti molto, molto cattivi nell’animo, che scaricano sugli alunni le rabbie represse di chi non si è realizzato nella vita, soprattutto in quella affettiva.

Papik.f ha detto...

Cara Raffaella, il mio nick è Papik.f e non Paprok. Con il rock, purtroppo, ho poco a che fare. “Papik” è un personaggio di “Paese dalle ombre lunghe” di Hans Ruesch: così mi chiamava, nella più remota infanzia, il mio zio (anzi prozio) preferito. “f” è l’iniziale del nome attribuito agli abitanti della città dove vivo (per capirci, starebbe per “fiorentino”, se fossi tale).
Per quanto riguarda il Professore da me evocato, l’averlo citato mi ha portato a fare qualche ricerca sull’onda dei ricordi, scoprendone un commosso ricordo da parte di Folco Quilici al seguente indirizzo: http://rivista.fondazionecarife.it/it/component/k2/item/440-due-radici-a-ferrara .
Quilici, che ne fu allievo al Liceo Tasso di Roma (in tempi molto precedenti ai miei, che peraltro non ho mai frequentato quella illustre scuola), gli riconosce di avergli indicato la sua vocazione e “profuso per tre anni non solo amore per la cultura umanistica – un tempo parte del bagaglio culturale di insegnanti del cui stampo sembra oggi si siano perse le tracce – ma soprattutto sicurezza nello scrivere”.
Ora, che di insegnanti simili si siano perse le tracce non so se sia del tutto vero e molto probabilmente tali figure erano di gran lunga in minoranza anche ai tempi di Quilici e al Tasso (certamente lo erano ai miei tempi e nel mio liceo).
Il fatto è che la scuola attuale sembra fatta non per incentivare e premiare, bensì per respingere, insegnanti di tal genere, a differenza di quanto avveniva nella vituperata impostazione “gentiliana”. E molto più, probabilmente, ciò sarà vero in un prossimo futuro.

dina ha detto...

Vittoria! Cancellate le 24 ore! Sarà vero?

paniscus ha detto...

Raffaella:

A parte che l'epiteto "vagabondo" non dice granché - e non mi risulta che un qualunque docente possa farsi timbrare il cartellino da un collega compiacente e andarsene a spasso

Abbi pazienza, ma qui evidentemente la maggioranza è toscana :)

In Toscana "vagabondo" non ha soltanto il significato letterale di nomade o itinerante... ma ha anche un'accezione colloquiale diffusissima (che credo sia anche supportata da esempi letterari, ma di questo non sono sicura) che equivale a "sfaccendato, lavativo, nullafacente".

Tra i sinonimi dialettali più espressivi abbiamo anche "SBUCCIONE" (molto usato dagli insegnanti nel parlare di alunni, peraltro).

ciao!
L.

docente genitore ha detto...

bene, evidentemente non esistono vagabondi ed esistono solo colleghi omertosi. Mi attaccate ma in realtà confermate le mie perplessità sulla categoria. Che ne dite di quei nostri colleghi che da anni accettano ore aggiuntive a conferma che noi docenti siamo in grado di fare 24 ed oltre? e delle centinaia di ore impegnate nei progetti?
Infine sui docenti dei vostri figli non avete nulla da dire?
Avete sempre trovato colleghi dignitosi e devooti?
Fa comodo motivare la realtà deprimente della nostra categoria come conseguenza delle nostre paure e dei nostri timori. c'è ben altro e se non abbiamo il coraggio di dircelo non si va da nessuna parte.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Caro docente genitore, l'unico omertoso sei tu che hai fatto capire di sapere qualcosa e non denunci.

genitore docente ha detto...

"Tanto per farti un esempio, penso di denunciare una RSU che mi ha mandato a “fare in …” in sala professori solo perché mi sono permessa di contestare la presenza di un sindacalista in assemblea sindacale che supponevo fosse un’assemblea autogestita. Secondo te troverò colleghi disposti a testimoniare l’accaduto? E’ proprio nell’ambito della lealtà e dell’onestà intellettuale dei docenti che bisognerebbe lavorare in una scuola che dovrebbe formare i futuri cittadini attivi" ecco, cara collega cosa puoi leggere in un precedente post non mio. la stessa cosa vale per me.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Anche io nella mia scuola mi sono battuta contro RSU e Dirigente scolastico per questioni di trasparenza e fra i colleghi ho avuto chi mi ha sostenuta e chi no. Ho fatto anche altro e sostenuto diverse battaglie, ma non solo a scuola ma anche nel contesto civile e in famiglia.
Nel mio posto di lavoro e nel contesto civile, ho scritto lettere e alcune volte sono stata sola e altre no.
Ma riguardo al tuo intervento il problema è un altro.
Quello che mi è dispiaciuto è il fatto che tu (ed altri) utilizzate con leggerezza l'epipeto generalizzato di "docente vagabondo".
Tu e altri non vi accorgete che fate il buon gioco di chi ha l'interesse e il piacere di diffamarci per suoi scopi illeciti oppure dovuti all'invidia e all'ignoranza.
Non ci sto che si spari nel mucchio.
Tra operai, impiegati, dirigenti, insegnanti, neri, bianchi, verdi e gialli vi possono essere i buoni e i cattivi, i vagabondi e gli impegnati, gli ignoranti e i sapienti e così via.
Nel momento in cui generalizzando si sostiene che vi siano, per esempio, "vagabondi" (e statisticamente vi sono in ogni categoria e razza di uomini e donne) vai a condannare un'intera categoria e fai molto male perchè ingiustamente la danneggi.
In un precedente commento ho paragonato quello che stanno subendo da tempo gli insegnanti, (ossia dileggio,umiliazioni, diffamazione e altro ancora) a quello che hanno subito gli ebrei sotto il Nazismo e il Fascismo, fino alla "soluzione finale".
Mi sono presa i rimbrotti di papik.f per l'accostamento inaudito, ma se ci pensiamo bene i meccanismi psicologici e sociali sono gli stessi: se vuoi far estinguere una razza o una categoria basta seguire un protocollo ben definito.
Conoscendo un protocollo li conosci poi tutti perchè il procedimento è sempre uguale. Nel caso degli ebrei l'eliminazione è stata fisica, dopo umiliazioni psicologiche, sociali, espoliazioni di dignità, ruolo e di lavoro. Nel caso dei docenti l'eliminazione è l'essere (dopo umiliazioni psicologiche, sociali, espoliazioni di ruolo ) cacciati dal posto di lavoro fino all'eliminazione dello stesso concetto di insegnante prima sostituito da quello di "facilitatore" (orrenda trovata di certi professori universitari) e poi definitivamente dal pc.

Riguardo ai bravi e cattivi docenti, si fa meglio andare a separare il grano dall'oglio piuttosto che a bruciare tutto indistintamente.
E comunque non mi sono mai lesinata il dispiacere di far notare, con assertività, a chiunque sbagliava quello che non andava prendendomi le mie responsabilità senza generalizzare.

Anonimo ha detto...

Lidia ha scritto...

Che fine ha fatto il post originale????
Vi erano tante informazioni prese dal testo unico a riguardo di come i verbali dei collegi dei docenti dovevano essere compilati per evitare di sbagliare ed essere fuori legge!
Perchè avete tolto queste informazioni dal post originale???