lunedì 19 novembre 2012
OCCUPAZIONI: GENITORI CHE ISTIGANO, MINORANZE CHE DECIDONO
Un articolo di Giovanni Belardelli sullo "stanco rito", che spesso comporta anche una lezione di antidemocrazia. Pienamente condivisibile. Leggi.
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3 commenti:
I genitori che istigano i figli a occupare la scuola (oppure che non li istigano, ma che si compiacciono romanticamente di approvare la cosa, perché si commuovono a immedesimarsi con loro) sono mediamente gli stessi che poi vengono a contestare la scuola per qualsiasi motivazione pretestuosa, dal voto troppo basso, ai troppi compiti a casa, all'insegnante che "non riesce a motivare abbastanza i ragazzi", e roba del genere.
Il che non significa necessariamente una posizione IDEOLOGICA, anzi spesso lascia intendere l'esatto contrario:
semplicemente, un disperato bisogno istintivo di vedere i propri figli accontentati in tutto ciò che desiderano; e impossibilità viscerale di accettare qualsiasi limite, qualsiasi divieto e qualsiasi frustrazione a loro imposti.
Siccome non sono stati capaci di dare ai propri figli nessun limite, allora pretendono che non lo faccia nemmeno il resto del mondo...
...altrimenti, non solo hanno paura che si traumatizzino (che sarebbe l'argomentazione MENO convinta), ma soprattutto hanno paura di doversi poi rimboccare le maniche per SPIEGARE ai figli per quale motivo hanno dovuto sbattere il muso su un limite o su un divieto, visto che finora non era mai capitato.
Ah, e inoltre, dimenticavo un dettaglio importantissimo: nell'ipotesi che i loro figli commettano illegalità o abusi, 'sta gente preferisce di gran lunga che lo facciano a scuola piuttosto che altrove.
Almeno, se il pasticcio avviene nella scuola, possono sempre dare la colpa a qualcun altro.
Scusate il cinismo,
Lisa
Ah, aggiungo che nell'articolo di Belardelli ci trovo anche un sacco di roba NON condivisibile affatto, eh...
Lisa
Occupare? Sì, se la mamma porta le lasagne
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