mercoledì 21 agosto 2013

EDUCAZIONE E QUIETE PUBBLICA: BAMBINI INGOVERNABILI NEI LUOGHI DI VACANZA

Un articolo di Luca Goldoni descrive con esattezza di dettagli la distruzione della tranquillità nei luoghi di villeggiatura a opera dei bambini non educati alla convivenza. Basta aggiungere due cose: che la cosa vale anche per gli alberghi di montagna; e che, se non bastano i bambini, ci pensa la musica ad alto volume a pregiudicare del tutto la possibilità di rilassarsi. Leggi.

8 commenti:

paniscus ha detto...

Francamente, a me sembra un insostenibile pozzo di luoghi comuni da signora-mia-dove-siamo-andati-a-finire.

Oppure, semplicemente, una ricostruzione romanzata del tutto falsa.

Sono anni che io vado in giro con bambini, e in luoghi diffusamente frequentati da bambini, e non ho mai avuto occasione di lamentare nulla del genere, né tantomeno mi è mai capitato che qualcuno si lamentasse dei figli miei.

Ovviamente sono consapevole che esistano le famiglie cafone, che propongono ai figli modelli cafoni, e che li abituano a comportamenti cafoni: ma francamente, penso che per la maggior parte se ne vadano in vacanza in luoghi coerenti con la loro indole, con le loro abitudini e con le loro mode, e frequentati quasi esclusivamente da altra gente che la pensa come loro e che agisce come loro (e che quindi non si scandalizza affatto).

Già posso dire che non ne ho quasi mai visti nei posti dove vado io (che dal punto di vista delle pretese elitarie sto proprio a zero);

figuriamoci quanto è credibile che se ne stiano in massa nelle stesse tipologie di luoghi di vacanza dove vanno gli anziani pseudointellettuali pretenziosi e nostalgici, che come massimo discrimine culturale (tra "l'epoca in cui c'erano le buone maniere" e quella "in cui tutto è andato a rotoli") fanno riferimento agli anni sessanta.

Faccio presente che, negli anni sessanta, i presunti genitori di questi presunti bambini terribili non erano neanche nati.

Al massimo i loro nonni giocavano a biliardino all'oratorio, e a tutto pensavano tranne che a come educare i loro figli futuri, figuriamoci i nipoti. :)

sluti
Lisa

Sofron ha detto...

Beata lei, Signora mia, che le famiglie cafone evitano accuratamente le sue località di vacanza e se ne vanno in posti più coerenti con la loro indole! A me invece è capitato spesso l'esperienza che racconta Luca Goldoni e le famiglie non erano necessariamente di estrazione plebea, come quelle che lei immagina in appropriate "location" cafonal. Le assicuro che ci sono genitori di ottima estrazione sociale e culturale che non sono capaci di dare un minimo di regole ai loro pargoli e se ne infischiano se annichiliscono le pretese di tranquillità dei loro vicini di ombrellone o di tavolo.

paniscus ha detto...

Ma veramente esistono persone adulte, NON abituate alla convivenza con bambini, che si divertono a starsene sotto l'ombrellone per parecchie ore al giorno, e che contemporaneamente si indignano se famiglie con bambini fanno altrettanto?

Perché io, ad esempio, se dipendesse solo da me, in spiaggia più di un'ora alla volta non riuscirei a starci...

...e da quando ho figli riesco a starci al massimo due o tre ore di seguito (con enorme sacrificio mio e del mio consorte), SOLO perché ai bambini piace, altrimenti ce ne andremmo molto ma molto prima!

E soprattutto, rigorosamente, vado solo in spiagge libere e me ne sto lontana come la peste dagli stabilimenti balneari a pagamento dove c'è gente che pretende adeguamenti a rituali sociali inimmaginabili (ma questo l'ho SEMPRE fatto fin da ragazzina, molto prima di avere figli!)

Ma dove cavolo starebbero 'ste mamme fanatiche della spiaggia che passano le giornate intere ad arrostirsi al sole costringendo i poveri pargoli a sfacchinate innaturali e controvoglia?

E soprattutto, chi vi costringe ad andare negli stessi posti dove vanno loro??????

Boh!

L.

paniscus ha detto...

A parte ogni polemica individuale: ma cosa si intenderebbe, esattamente, per "luoghi di vacanza"?

Perché io do assolutamente per scontato che il concetto sia completamente diverso per fasce di età, per stagioni e orari preferiti, e per categorie sociali e culturali.

Cioè, per esprimersi in maniera spiccia: a noi, genitori di mezza età con figli piccoli e con un certo tipo di curiosità culturali, storiche e paesaggistiche... non verrebbe MAI in mente di andare nella stessa tipologia di posto dove vanno le comitive di ventenni discotecari in cerca di "movida", ma nemmeno in quella dove vanno gli anziani abitudinari e nostalgici.

Semplicemente, sono nicchie ecologiche diverse.

A me, madre di figli piccoli,i giovani discotecari sguaiati non danno fastidio (nonostante sia lontanissima dalle loro consuetudini), semplicemente perché non li incrocio proprio, è come se stessimo su due pianeti diversi;

e i miei figli non danno fastidio agli anziani ipersensibili e abitudinari, per lo stesso identico motivo, ossia perché normalmente non stiamo negli stessi posti alle stesse ore!

Per cui, non riesco veramente a capire come sia possibile che si incontrino, tanto a lungo, nello stesso luogo e agli stessi orari, persone tanto abituate a stili di vita diversi, tanto da rovinarsi le vacanze a vicenda!

Lisa

VV ha detto...

patrizi, plebei, ma siamo ancora a questo? La cafonaggine è trasversale e dove la tocca la tocca. Fuggire di fronte ai cafoni mi sembra troppo comodo e poco idoneo per degli educatori e per dei cittadini degni di questo nome. Mi sembra si sia un po' troppo ancorati al detto" piegati giunco che passa la piena". Che scappino coloro che tengono al rispetto delle regole e rimangano a fare il loro comodo i cafoni mi appare inaccettabile. Avete presente Ferie d'agosto di Virzì?. Come accade spesso in questo paese, il cinema anticipa i vizi della nostra società.

paniscus ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
paniscus ha detto...

Ma chi è che ha parlato di "patrizi e plebei"... se non l'autore dell'articolo originale citato?

Autore che, appunto, si lamenta che purtroppo oggi l'accesso alle tradizionali località di vacanza è aperto a qualsiasi cialtrone dozzinale, mentre "una volta" (ossia, 50 o 60 anni fa) era riservato alle famiglie perbene?

Lisa

Anonimo ha detto...

Sei la stessa Lisa che posta su "it.istruzione.scuola"?
Leggendo i commenti che hai fatto qui e nel gruppo appena citato, mi sono convinta che tu viva in un mondo completamente fuori dalla realtà.