sabato 26 ottobre 2013

VERSO LA RIABILITAZIONE DELLA CALLIGRAFIA?

C’è stato un momento in cui l’insegnamento della calligrafia, per non parlare del suo status di disciplina valutata in pagella, è scomparso dall’ambito della didattica, accusato di attentare alla libera espressione dell’individuo, come del resto gran parte di quanto richiede impegno, autodisciplina e una concentrazione superiore ai trenta secondi. Il ”sussdiario.net” pubblica oggi l’intervento di una docente delle superiori, in cui si analizzano le conseguenze ad ampio raggio di questa lacuna nel curriculum scolastico dei nostri ragazzi. Leggi.

8 commenti:

Papik.f ha detto...
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Papik.f ha detto...

Tanto per ribadire che l'istruzione è quell'argomento sul quale ciascuno si alza la mattina e sputa sentenze come gli gira:
http://www.corriere.it/scuola/speciali/2013/corsivo/
e in particolare:
http://www.corriere.it/scuola/speciali/2013/corsivo/notizie/imparate-grammatica-non-corsivo-ad84ccd8-3ca7-11e3-b96f-84c91179c77b.shtml
Personalmente alla calligrafia sono non favorevole, ma favorevolissimo.

Morpy ha detto...

Sono anni che mi batto per una corretta grafia e giusto ieri ho regalato ad alcuni alunni quel supporto di gomma che aiuta una impugnatura corretta. Ho fatto corsi per le maestre sull'importanza del corsivo teorizzato da Petrarca e soprattutto da Maria montessori. Ho spiegato ai genitori che la penna e una forchetta si impugnano quasi nello stesso modo. Impongo, impongo, al Liceo i quaderni a righe di terza per il recupero delle abilità scrittorie. Lo faccio perché altrimenti si scivola nell'analfabetismo. Lo faccio anche se molti sono infastiditi. La civiltà infastidisce e saper scrivere bene è civiltà.

VV ha detto...

controllare la mano e adoperarla pensando che ciò che si scrive è destinato ad altri è un atto civico e di autocontrollo. Serve ad entrare in relazione con se stessi e con gli altri e a dare ordine e concretezza al pensiero. Naturalmente le maestre che si dovessero provare ad insegnare la calligrafia dovrebbero poi vedersela con i genitori democratici ma anche con tantissime loro colleghe che insegnano spesso con le convinzioni degli altri.

Anonimo ha detto...

Sono insegnante di sostegno e ho notato anch'io spesso e da diverso tempo che i ragazzi scrivono sempre peggio. E' vero, sono in aumento i casi di disgrafia, ma anche i ragazzi che non giungono ad una certificazione ma che comunque utilizzano una calligrafia al limite del leggibile (anche mio figlio). Per quanto riguarda l'impugnatura scorretta e le conseguenze sulla manualità fine, ebbene i colleghi di cucina (lavoro presso un Istituto alberghiero) hanno notato che da alcuni anni i ragazzi sono generalmente molto peggiorati anche per quanto riguarda la manualità fine: non sanno sbucciare una mela, hanno difficoltà ad imparare ad impugnare correttamente un coltello da cucina e tagliare le verdure. Sembra di essere entrati in una spirale negativa.

Andrea Ragazzini ha detto...

Le idee del pediatra di cui all'articolo citato da Papik.f si possono così riassumere: il corsivo non lo usa più nessuno, ergo perché imporlo ai bambini? A prescindere dall'infondatezza dell'assunto, sostenuto da affermazioni del tipo “Non c’è più bisogno di appunti, non ci sono le lezioni frontali di un tempo....”, sfugge al dottore che imparare a scrivere bene è un esercizio di attenzione e di cura che ha un significato profondamente educativo. Come molti ricorderanno la cosa non sfuggiva a Steve Jobs, che pure non era l'inventore della penna, il quale ricordava che proprio frequentando un corso di calligrafia aveva maturato l'idea che un testo digitale dovesse avere un'alta qualità tipografica e che anni dopo tutto quello che aveva imparato in quel corso, in termini di attenzione, di cura, di bellezza, fu fondamentale per progettare i suoi computer.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Ho un timbro per la correzione dei temi, con cui stampigliavo in quarta pagina del foglio protocollo i criteri che avevamo concordato fra colleghi di lettere per la valutazione. Sono questi:

Aderenza al titolo____________
Organizzazione del testo ___________
Ricchezza dei contenuti________
Correttezza grammaticale__________
Proprietà del linguaggio_________
Punteggiatura__________
Grafia e cura formale_________
VALUTAZIONE COMPLESSIVA _________

S'intende che la valutazione complessiva non riflette meccanicamente la media delle diverse voci.
C'era quindi nella mia scuola una certa consapevolezza del problema, visto che una voce del genere era stata accettata pacificamente. Forse la promozione della calligrafia potrebbe passare anche da strumenti come questi. Però non basta: bisogna inserire la calligrafia nelle indicazioni nazionali e insistere perché quelle essenziali siano esplicitamente obbligatorie. Da notare anche la punteggiatura, altra orfanella della didattica attuale.

27 ottobre 2013 12:44
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V.P. ha detto...

Penne contro tastiere: scrittura a mano scomparirà in scuola 2.0?

Nell'Indiana non è più un insegnamento obbligatorio a scuola

http://www.corrierenazionale.it/home/economia/2013/11/03/news/112925-Penne-contro-tastiere-scrittura-a-mano-scomparira-in-scuola-20-