lunedì 17 marzo 2014

I BAMBINI INTOCCABILI DELLA SCUOLA DI LIZZANELLO

Con la presente si chiede alle SSLL di evitare qualsiasi forma di "contatto fisico" con gli alunni e le alunne, come ribadito in varie occasioni a livello generale e/o individuale. In particolare si ribadisce che non è consentito, per nessun motivo, toccare i ragazzi e le ragazze, né abbracciandoli/e, né prendendoli/e per mano, né baciandoli/e sulla guancia. Questo al fine di tutelare la sicurezza di tutti. L'inosservanza di tale disposizione da parte delle SSLL comporterà l'applicazione di sanzioni disciplinari”. 
È stata questa circolare rivolta al personale di un istituto comprensivo della provincia di Lecce, il “De Giorgi” di Lizzanello, l’argomento della rubrica “Melog” di venerdì scorso su Radio 24. Continua a leggere.

8 commenti:

paniscus ha detto...

Ho già scritto su un altro forum come la penso, ma mi ripeto anche qui:

Evidentemente in quella scuola è successo che qualche zelante genitore si è lamentato in maniera pretestuosa per una mano sulla spalla, PUR ESSENDO CHIARO che non c'era stato nessun atto di molestia né di ambiguità...

...e la preside, per "dimostrare di aver fatto qualcosa", si è affrettata a mettere insieme quattro righe a caso e pubblicarle come circolare.

Poi si è accorta che un sacco di gente ha cominciato ad andare nel panico, pensando che ci fosse stato davvero qualche episodio di molestia.

Magari è venuta a sapere che c'era qualche famelico crocchio di mamme che si era messo a sparlare a raffica (o direttamente al cancello della scuola oppure, peggio ancora, su facebook) ipotizzando atroci complotti, procurando allarme e minacciando di ritirare i figli da scuola.

E allora ci ha messo la pezza chiamando direttamente i giornalisti, e spiegando loro che i contenuti della circolare non andavano presi sul serio, ma erano solo un modo di dire.

In ogni caso, tra pochi giorni sarebbe successo comunque che qualche altro genitore si sarebbe lamentato che il proprio bambino (della materna o dei primi anni delle elementari) è scivolato, ha battuto una musata in terra, si è messo a piangere e nessuno l'ha aiutato a rialzarsi...

...e allora la preside avrebbe comunque scritto altre quattro righe a caso pubblicando una circolare in contraddizione con la precedente.

facile, no?

Lisa

Papik.f ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Papik.f ha detto...

L'ipotesi di Paniscus/Lisa mi sembra plausibile, comunque l'episodio mi sembra anche presentare elementi di una paranoia puritana di matrice anglosassone (come da riferimento della vicepreside), che non abbiamo particolare bisogno di importare, a mio parere. Omnia munda mundis, diceva San Paolo.

Elvira ha detto...

Sì, potrebbero esserci lo zampino delle lamentele delle mamme "tricoteuses" che stazionano davanti alle scuole cercando chi mettere alla gogna intitolata al cattivo insegnante,(e i nostri muscolosi dirigenti, sempre con la tremarella nei confronti dell'"utenza"; di fronte alla quale si fanno un punto d'onore di mostrare di avere i docenti come propri dipendenti e al guinzaglio) oppure una delle botte di esterofilìa a a casaccio di cui soffriamo noi Italiani. A casaccio, perché si farebbe allora meglio ad importare tutto il pacchetto, compresa l'espulsione da una scuola a fronte di comportamenti particolarmente "disruptive", o la "detention", o altri sistemi responsabilizzanti. (non che la scuola all'estero sia rose e fiori, oramai per gli inseganti sono soprattutto spine, a causa delle derive pedagogistiche e giovanilistiche e conseguenti scemenzari).
Se poi si volesse applicare un puritanesimo razionale, e non al solito punitivo e paranoicamente correttivo per gli insegnanti, allora bisognerebbe anche estenderlo all'utenza: comportamenti impeccabili - a livello verbale e non solo - da parte dei discenti.

Massimo Rossi ha detto...

Non conosco le ragioni di quel provvedimento, ma partendo dal presupposto che la dirigente di quella scuola abbia la piena facoltà di intendere e di volere, presumo che un qualche motivo ci sia stato.
Personalmente ritengo che un divieto del genere sia inopportuno nella scuola primaria, dove non solo occorre aiutare un bambino se cade a terra, ma è anche necessario un rapporto affettivo, quasi materno, tra la maestra e i suoi alunni. Diverso è il caso invece della scuola superiore, dove il contatto fisico tra docenti e alunni non è affatto necessario, anzi potrebbe prestarsi a fraintendimenti e sospetti che è meglio evitare in ogni modo. Io ho sempre creduto che ognuno debba rispettare il proprio ruolo, ed ho quindi sempre evitato ogni forma d confidenza con i miei studenti, compresa l'amicizia sui social network (che io non uso) ed ogni altra forma di familiarità. Bisogna pensare che la nostra categoria è sempre nell'occhio del ciclone e soggetta a ogni forma di critica e di denigrazione da parte dei genitori, dell'opinione pubblica, dei giornalisti ecc. Se un professore di sesso maschile, mettiamo, fa un'innocente carezza ad una ragazza, magari solo per consolarla di un brutto voto o qualcosa di simile, chissà cosa certe persone andrebbero a pensare! E vaglielo a spiegare, poi, che si è trattato solo di un innocente gesto di umanità o di solidarietà. Melio evitare.

Papik.f ha detto...

D'accordo sul "meglio evitare", ma la questione è se il giudizio sul limite vada lasciata alla responsabilità del singolo, dato che ciascuno di noi ha i suoi modi comportamentali e i suoi stili relazionali, e purtroppo possono verificarsi situazioni ben più serie di un cattivo voto che possono eccezionalmente spingere a un gesto affettuoso (e giustificarlo); oppure sia necessario giungere addirittura a minacciare dall'alto sanzioni per ogni contatto fisico come è avvenuto in questo caso. Per questo penso anch'io che debba essersi verificato qualche episodio che non è stato rivelato, altrimenti si tratterebbe davvero di un eccesso di zelo.

Papik.f ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Papik.f ha detto...

Ho avuto modo di constatare, inoltre, che quando si verificano spiacevoli episodi specifici o comportamenti poco corretti (anche ripetuti) da parte di singoli insegnanti, alcuni dirigenti, anziché convocare l'interessato e sollevarlo da terra in privato, preferiscono reagire con circolari generiche e impersonali rivolte a tutto il personale. Naturalmente non ho elementi per pensare che in questo caso si sia verificato qualcosa di simile, ma il dubbio mi è nato.