mercoledì 29 marzo 2017

LA SCUOLA ITALIANA E QUELLE STRANIERE, ALTRO CHE BARZELLETTE

Quando ero ragazzo, nei primi anni ’60, molte barzellette ruotavano intorno ai più stravaganti confronti tra un italiano, un inglese e un tedesco, che, quasi a voler esorcizzare il dramma della Guerra, era il più caricaturale.
Naturalmente anche a lui sarebbe toccata poi la sorte degli altri: quella di soccombere alla furbizia dell’italiano, che in virtù di questa sua «dote» sapeva riscattarsi rispetto al nostro atavico pressapochismo e trionfare così sull’efficientismo e la temerarietà degli altri.
Oggi, viste le distanze abissali che ci separano da altri Paesi su molti aspetti della vita sociale, culturale ed economica, non c’è spazio per le barzellette, anche perché è sempre più difficile sperare, come negli anni ‘60, in un nostro rapido riscatto. Tra queste differenze, colpisce, quando capita di recarsi in scuole di altre nazioni, la distanza abissale fra altri sistemi scolastici e il nostro. Visitare una scuola liberamente scelta da noi e non indicata dagli ospiti, in Paesi come la Francia, la Germania, l’Inghilterra o il Canada, fa saltare subito agli occhi quanto sia deprimente il confronto; e non solo sul piano delle strutture, delle risorse e del loro utilizzo. Nelle scuole di quei Paesi, infatti, gli studenti vivono solitamente l’esperienza scolastica con responsabilità ed educazione, come si deve a un’istituzione che prepara davvero il futuro della società. Il rispetto delle regole, in queste scuole da me visitate, non è messo assolutamente in discussione e se qualcuno le infrange ne paga le conseguenze; e tra queste, in Inghilterra, al terzo richiamo vi è automaticamente l’espulsione. È impensabile entrare in scuole in cui uno studente, anche durante la ricreazione, urli o fugga a nascondersi per fumare. Altrettanto impensabile che presso gli edifici scolastici o al loro interno operino spacciatori più o meno organizzati e più o meno «innocenti».
Peraltro, nella mia esperienza, in queste scuole il personale di sorveglianza è quasi inesistente: a Ingolstadt per 2.800 studenti dell’istituto professionale ci sono tre custodi e poco più di tre per i 5.000 studenti del professionale di Londonderry. Le portinerie non esistono perché uscire da scuola o entrarvi senza autorizzazione se esterni, avrebbe delle conseguenze che nessun Tar o giudice civile potrebbe irresponsabilmente cancellare. A dimostrazione che una solida cultura delle regole non porta meno, ma più libertà. Da noi, come sappiamo, le cose sono molto diverse e comminare una sospensione di oltre quindici giorni diventa un problema degno di un racconto tragicomico alla Carlo Emilio Gadda. Di conseguenza la scuola viene sempre meno presa sul serio, ma in compenso si prendono sul serio, molto sul serio, le scuole di calcio, i cui allenatori hanno diritto al titolo di Mister: proprio come i docenti in Inghilterra. Molti nostri docenti invece si accontentano dell’appellativo di «Profe» e tra una pacca e l’altra sulle spalle si prende sempre più consapevolezza che non ci salveremo più, neanche con le barzellette.
Valerio Vagnoli
(Corriere Fiorentino, 29 Mar 2017)

26 commenti:

Papik.f ha detto...

Vorrei sapere se in questi Paesi esistono norme che rendono gli insegnanti responsabili penalmente e civilmente degli alunni e tribunali pronti a dar torto sempre e comunque agli insegnanti.
Nella scuola italiana, tanto per fare un esempio, se un alunno fugge durante la ricreazione rischia poco o nulla sotto il profilo delle sanzioni, mentre insegnanti, dirigente, responsabile di sede e addetto alla portineria rischiano di doversi vendere la casa (se ce l'hanno) per pagare i danni se gli accade qualcosa.

Papik.f ha detto...

E a proposito del personale di sorveglianza pressoché inesistente altrove.
Due diversi formatori, in due diversi corsi sulla sicurezza cui ho partecipato, hanno vivamente raccomandato, soprattutto agli insegnanti della primaria, di non mandare mai e per nessuna ragione gli alunni al bagno se non c'è un bidello a sorvegliare il corridoio.
Gli alunni debbono essere sotto sorveglianza continua, perché questa è la responsabilità che si assume la scuola, ci hanno detto, e se a qualcuno succede qualcosa e voi lo avete lasciato uscire, siete voi che pagate i danni, penalmente e civilmente. Meglio che se la facciano addosso, hanno detto entrambi esplicitamente; se volete, organizzate una pausa ogni ora e portateli tutti al bagno in fila, piuttosto, hanno entrambi consigliato.
Non penso che due, ripeto, diversi formatori, di due diverse società private specializzate nella sicurezza nelle scuole, fossero entrambi impazziti.
Dal che mi sembra di poter desumere che le norme sulle responsabilità a carico delle istituzioni scolastiche italiane siano diverse da quelle vigenti negli altri Paesi cui si riferisce l'articolo.
E anche di questo si dovrebbe tenere conto.

VV ha detto...

Assolutamente così. Qualunque cosa accada è colpa del docente e/o del dirigente e le sentenze che li obbligano a risarcimenti pazzeschi cominciano a sommarsi in maniera preoccupante. Il sottoscritto ad oggi è sottoposto a due richieste per un totale di 40000 euro per due cadute durante le ore di ed. Fisica. Naturalmente il responsabile di terreni sconnessi e di pista in tartan con bolla che si affloscia alla corsa dello studente sono io che posso tuttavis salvarmi mettendo in mora il docente. È vero che c'è l'assicurazione ma non è detto che copra tutta la cifra richiesta e tutte le nostre responsabilità. Con calma racconterò dei poteri sanzionatori delle ASL.

Papik.f ha detto...

Mi permetto allora di suggerirle di evidenziare questo fatto, gentile Preside Vagnoli, quando ne avrà la possibilità, in uno dei suoi interventi sul Corriere Fiorentino. La stampa italiana è troppo impegnata a fare campagne sul fatto che in Italia ci sono più bidelli che carabinieri per occuparsi del trascurabile dettaglio che, se è così, una ragione (purtroppo) c'è.

paniscus ha detto...

Domanda per giuristi: visto che le fonti del diritto moderno nei paesi democratici sono più o meno le stesse, e che, almeno in Europa, da decenni esistono forti pressioni centraliste per uniformare le giurisdizioni il più possibile, come si spiega che questa ossessione patologica sulla sorveglianza dei minori 24 ore su 24 sia un'anomalia solo italiana?

Per quello che ho potuto vedere dal vivo, o che ho sentito raccontare da italiani che vivono all'estero, mi pare che in Germania, in Francia, in Belgio e in vari altri paesi europei, sia perfettamente normale far uscire i bambini da scuola per tornare a casa da soli già a sei o sette anni... o avere, durante gli orari scolastici, delle ore libere dedicate allo studio autonomo, in cui classi intere di ragazzini di 11 o 12 anni possono autogestirsi senza nessuna sorveglianza.

Nel mondo anglosassone, poi, mi pare che quasi tutto venga risolto sulla base di dichiarazioni di responsabilità personale che nessuno si sognerebbe di impugnare, e che se anche venissero impugnate non troverebbero nessun tribunale che dà ragione al ricorrente: ossia, un genitore è libero di firmare o non firmare una liberatoria che consente al figlio di tornare a casa da solo, ma una volta che l'ha firmata non esiste che cambi idea in caso di incidente o di complicazione: se anche facesse ricorso, nessun tribunale gli darebbe ragione, l'autorizzazione l'ha firmata,e fa fede quella!

Quali sarebbero esattamente le fonti del diritto che hanno portato a una tale differenza? E in definitiva, è proprio vero che "queste cose succedono solo in Italia", oppure sono più generalizzate di quanto si pensi (e di quanto risultava anche a me)?

vv ha detto...

Purtroppo le fonti del diritto sono rappresentate anche dalle sentenze dei giudici che talvolta smentiscono proprio la certezza del diritto stesso. E' sufficiente navigare su internet e cercare qualche esemplare sentenza per rendersi conto a quali assurdi rischi siano sottoposti tutti coloro che lavorano nella scuola, bidelli compresi.
Sono stato recentemente a Derry e ho volutamente controllato le entrate e le uscite degli studenti, anche delle primarie, nelle loro scuole. Rispetto a qualche bambino accompagnato da un adulto, la maggioranza dei piccoli allievi arriva a scuola da sola o in piccoli gruppi. In prossimità delle scuole, alcuni volontari con pettorina fluorescente, controllano le strisce pedonali per permettere ai bambini di attraversarle senza alcun rischio. Per le superiori nessun capannello fuori dalle scuole: i ragazzi arrivano in ordine sparso entrando direttamente nell'edificio scolastico. Anche le uscite avvengono nella stessa maniera e non è permesso andare a scuola con i cellulari.

Papik.f ha detto...

Alcuni anni fa due coniugi di mia conoscenza vivevano a Londra e i loro figli frequentavano una scuola della città (fascia di età della nostra scuola media).
Uno dei ragazzi ebbe una piccola influenza, o qualcosa del genere, e il medico lo riammise a scuola rilasciando una segnalazione secondo la quale era esonerabile dall'educazione fisica per qualche giorno.
Il giorno stesso del rientro a scuola, il ragazzo fu portato a fare attività sportiva con tutti i suoi compagni.
I genitori andarono dal direttore, o chi per lui, a segnalare che il ragazzo era stato esonerato dal medico.
La risposta fu del seguente tenore: "I nostri insegnanti sono pienamente in grado di valutare se un ragazzo sia nelle condizioni fisiche per svolgere determinati esercizi. Grazie comunque di avercelo ricordato" (l'ultima espressione è ovviamente l'equivalente british style di un invito molto utilizzato, anni fa, da Beppe Grillo).
Basta trasferire una simile situazione in Italia, immaginare cosa potrebbe accadere e fare il confronto, per rendersi conto del perché siamo il fanalino di coda dell'Europa e sempre più lo saremo in futuro.

paniscus ha detto...

per VV:

"Purtroppo le fonti del diritto sono rappresentate anche dalle sentenze dei giudici che talvolta smentiscono proprio la certezza del diritto stesso. "
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Ma siccome la giurisprudenza anglosassone, per tradizione atavica, è ANCORA più basata sul cumulo di sentenze precedenti piuttosto che sul testo di legge, rispetto alla nostra, mi aspetterei che la situazione fosse diametralmente opposta: ovvero, in Inghilterra pochissimi riferimenti a codici di leggi fisse, ma molto peso delle sentenze precedenti... mentre in Italia, almeno fino a pochi anni fa, è stato il contrario.

Quindi, per quale motivo solo l'Italia dovrebbe aver cumulato automaticamente il peggio di entrambe le modalità?

Papik.f ha detto...

La mia opinione è che si tratti di una delle molte espressioni di un atteggiamento distorto proprio di noi italiani, non credo per motivi genetici, poiché mi sembra molto incrementato negli ultimi decenni.
Una trentina d'anni fa frequentavo una scuola di Inglese. La professoressa di conversazione era irlandese, quindi di un popolo che dicono sia alquanto simile a noi, e certo lo è molto più di quello inglese. La cosa che più l'aveva sbalordita venendo ad abitare a Roma, diceva, era il vedere, sulla metro e sui bus, bambini seduti e adulti in piedi. Per lei era una cosa impensabile.
L'atteggiamento iperprotettivo ha due facce: da un lato si tende a deresponsabilizzare in misura crescente i minori, dall'altro a responsabilizzare in modo abnorme gli adulti che hanno a che fare con loro.
In questo modo si tende a far sì che i nostri ragazzi non crescano e non maturino mai, così da andare incontro al crollo di fronte alla prima difficoltà che la vita, inevitabilmente, metterà loro davanti.
Per questo sopra parlavo di atteggiamento che ci rende il fanalino di coda dell'Europa, con quella che sarà forse sembrata un'esagerazione.
A questo si aggiunge l'elevato tasso di litigiosità nazionale e la tendenza a "fare causa" sempre e comunque, tanto qualcosa prima o poi si ottiene.

"Il diabolico VP" ha detto...

" l'elevato tasso di litigiosità nazionale e la tendenza a "fare causa" sempre e comunque, tanto qualcosa prima o poi si ottiene. "

bah! i motivi ci sono, spesso le stesse norme di legge sono imperfette e inducono o costringono, spesso l'applicazione delle stesse norme da parte da parte della pubblica amministrazione è fasulla, sbrigativa e arbitraria. è lo stato stesso che spinge sulla via legale confidando nei tempi lunghi della giustizia e nella stanchezza dei ricorrenti.

solo nel settore scuola il contenzioso credo che sia consistente e lo stato o il miur spesso perdenti e condannati.

vv ha detto...

Penso anch'io che non sia genetico ma politico-sociale.

"Il diabolico VP" ha detto...

La scuola che (dis)perde

paniscus ha detto...

Sull'articolo postato da VP:

ma come, adesso viene anche fuori che secondo l'OCSE la scuola italiana sarebbe la peggiore di tutta Europa anche nel "compensare le differenze culturali tra ricchi e poveri"? Ma tre giorni fa i media non erano tutti strapieni di riferimenti trionfali a un rapporto OCSE che diceva esattamente il contrario?

Boh.

"Il diabolico VP" ha detto...

L'Ocse fa valutazioni e comparazioni ....

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Il pastore è risoluto “Tu fai il valutatore” Il giovane è più che sorpreso… ha perso… depone l’animale e, curioso, chiede al pastore come abbia fatto ad indovinare.
“Semplice… per tre motivi” risponde il pastore
“Primo: sei arrivato qui e non ti aveva chiamato nessuno.
Secondo: ti sei fatto pagare per dirmi una cosa che sapevo già.
Terzo: l’animale che hai preso non è una pecora, è il mio cane..”.

L’INCERTO LAVORO DEL VALUTATORE

Un pastore (amico di Italo Bassotto?) guarda le sue pecore in transumanza, al pascolo su un pianoro di mezza collina, seduto su un sasso, fumando una cicca. Sul largo sentiero sterrato che contorna la piana arriva un fuoristrada elegante e si ferma nei pressi. Ne scende un giovane in camicia bianca e vestito ed occhiali scuri. E un tablet sotto braccio. Si avvicina al pastore e, scandendo bene le parole come sospettando che l’interlocutore non capisca, gli chiede : “Se indovino quante pecore hai, me ne regali una?”. Una scommessa formulata in tono mite e gentile. Il pastore non può che accettare, pensando tra sé “E quando mai!… le bestie son sparse dattorno… può contarle, ma si muovono e deve ricominciare ogni volta daccapo… lo so ben io!…”. Il giovane accende il tablet… si collega con un sistema di rilevazione GPS, esplora il terreno intorno e poi rivolto al pastore: “tu hai 375 pecore…” Il pastore è sorpreso, ma non può sottrarsi “E’ vero…” e il giovane “…Allora mi prendo…?” e il pastore rassegnato “E…prenditi l’animale!”. Il giovane raccoglie tra le sue braccia l’animale, e con un certo sforzo fa per caricarlo sul fuoristrada, quando il pastore lo ferma. “Se indovino che mestiere fai, mi restituisci l’animale?”. Anche il giovane non può sottrarsi risultando improbabile l’esito della scommessa, e accetta. Il pastore è risoluto “Tu fai il valutatore” Il giovane è più che sorpreso… ha perso… depone l’animale e, curioso, chiede al pastore come abbia fatto ad indovinare. “Semplice… per tre motivi” risponde il pastore “Primo: sei arrivato qui e non ti aveva chiamato nessuno. Secondo: ti sei fatto pagare per dirmi una cosa che sapevo già. Terzo: l’animale che hai preso non è una pecora, è il mio cane..”.
Naturalmente chiedo scusa dell’ironia a quanti fanno il valutatore/trice o l’hanno fatto (quorum ego) o discettano di valutazione (idem) che non se ne può più. Ma credo che tra le buone caratteristiche del valutatore debba esserci autoironia, umorismo… e quello che la mia vecchia amica Mariannella Sclavi (chissà se si ricorda di me…) chiamava bisociazione… Se non sai “guardare l’uomo che guarda” fare il valutatore non fa per te…Quanto meno devi sempre mettere in conto che chi ti sta di fronte ne sappia più di te.

Ma a parte l’ironia ho provato a mettere in fila alcune note sulla questione, in particolare rispetto alla problematica della valutazione dei dirigenti. Le trovate, sempre che lo vogliate, in Franco De Anna “L’incerto lavoro del valutatore. Specialmente dei Dirigenti Scolastici”

L’incerto lavoro del valutatore. ....

"Il diabolico VP" ha detto...

L’OCSE NON È IL VERBO INCARNATO

I paesi che partecipano all’Ocse non sono 60 ma appena 34, salvo errori.
L’Ocse non è il Verbo incarnato, è un’organizzazione internazionale o, come scrive Norberto Bottani, “un club che raggruppa una trentina di governi che stanziano risorse finanziarie e intellettuali”. Quindi l’Ocse dipende dai governi. Le sue metodologie non sono proprio rigorosamente scientifiche, sono un po’ come le metodologie delle agenzie di rating che il giorno prima del fallimento quotavano la tripla AAA a Lehman Brothers Holdings Inc..
In realtà, poco o nulla sappiamo sui veri obiettivi Ocse; da più parti, soprattutto dal mondo accademico, si comincia a sospettare che i dati Ocse siano pilotati al fine di realizzare strumenti e azioni atti a controllare le masse.
Le indagini come quelle promosse dall’OCSE Pisa, e dall’Invalsi, stanno per essere abbandonate dai paesi europei, ed anche dagli USA (l’abbiamo già notato), che ne hanno verificato l’impatto negativo sul rendimento e sulla preparazione scolastica degli studenti e, soprattutto, sul sistema scolastico pubblico.
Le prime indagini Pisa datano dal 2000, cioè quindici anni fa, in questo periodo “le competenze degli studenti quindicenni italiani sono sempre risultate sensibilmente al di sotto della media”. Allora oltre alle responsabilità ovvie e scontate dei soliti docenti incapaci, fannulloni, ecc., dei soliti e potentissimi sindacati (?!), degli studenti, delle famiglie, ecc. che ci siano anche responsabilità governative e ministeriali, magari legate alla riduzione delle risorse?
La legge della Buona Scuola (ora legge n. 107 del 13 luglio 2015), in cui paradossalmente non esiste alcun cenno alle indagini OCSE PISA (!!), sarà capace di valorizzare e migliorare finalmente le competenze dei nostri quindicenni, allineandole almeno ai valori medi europei?

da “Scuola. Bugie e scempiaggini di Attilio Oliva (Treellle) per conto Confindustria” - 16 luglio 2015

Scuola. Bugie e scempiaggini di Attilio Oliva (Treellle) per conto Confindustria

Anonimo ha detto...

Rispondo a VP: no, attualmente lo scopo del ministero è abbassare il livello di preparazione per tutti. L'adeguamento (parola magica che sento ripetere ovunque, come se il conformismo fosse una virtù) è però solo in una certa direzione OCSE. Ovvero: produrre standard educazionali omogenei che, per essere tali, rimuovono le tradizioni scolastiche storicamente formate entro ogni paese per sostituirle con misuratori asettici, spendibili da Shangay a Parigi, da Helsinki a Napoli e basati su problemi pratici e su brandelli di produzione testuale(tariffe telefoniche, articoli di giornali).
Bisogna riflettere accuratamente sull'assenso che il ministero sta dando a questi sistemi e se/cosa davvero la nostra prole ci guadagna.
Ciò detto, è verissimo che il rispetto verso l'insegnante e le regole sta crollando in parallelo alla capacità formativa della scuola: la scuola inglese pubblica non vale molto come contenuti, ma vale molto nell'inculcare l'idea di buona cittadinanza. Chiunque sia stato anche per poco nel Regno Unito si accorge che tutti tendono ad essere molto più educati e rispettosi degli altri, delle regole e della proprietà. Impiegati statali di ogni provenienza e colore hanno sempre un comportamento impeccabile, l'ingresso disordinato su un autobus è aspramente rimproverato dall'autista, gli studenti indossano uniformi che devono tenere in ordine; e questo rispetto della forma (che è sostanza), tra le tante cose stupide che imitiamo dal mondo anglosassone, sarebbe invece una cosa giusta a cui ispirarsi.
RR

"Il diabolico VP" ha detto...

"no [?!], attualmente lo scopo del ministero è abbassare il livello di preparazione per tutti"

questo - secondo me - valeva per Gelmini-Tremonti. i successivi ministri e gli attuali non sanno cosa fare, sono confusi, incapaci, dilettanti, improvvisatori, ma vogliono apparire come riformatori capaci, eccelsi, benemeriti, benvoluti. per loro l'abbassamento dei livelli (che data da decenni) è un po' una fatalità fuori dal loro controllo e dalla loro volontà.

paniscus ha detto...

Probabilmente un fattore che fa una grossa differenza tra l'Italia e gli altri paesi citati è che, in questi altri paesi, c'è una percezione pubblica di separazione netta tra i mandati delle diverse istituzioni... solo in Italia la scuola viene considerata come un grande centro di servizio sociale onnicomprensivo che ha il dovere di occuparsi di qualsiasi aspetto della vita privata e pubblica degli studenti e delle loro famiglie e di risolvere tutti i loro problemi e i loro disagi.

Voglio dire, immagino che in Inghliterra, se uno studente teppista commette un reato dentro la scuola, la scuola chiama la polizia, lascia giustamente che la polizia faccia il suo mestiere, e la questione passa in carico alle istituzioni preposte a quello, ossia appunto la polizia e la magistratura, non viene in mente a nessuno di pensare che "dovrebbe prendersene carico la scuola". Se la scuola sospetta che un ragazzo viva una situazione di grave disagio familiare, chiama i servizi sociali e lascia che siano loro a fare il proprio mestiere come sopra... non si mette ad attivare "gruppi di lavoro per la prevenzione del disagio" e a stilare pdp con l'obiettivo di coccolare lo studente il più possibile, ridurgli le richieste di studio e regalargli voti alti immeritati, "solo per tirarlo su di morale".

E allo stesso modo è più naturale reagire così anche da parte delle famiglie: se il figlio subisce atti di bullismo fuori di scuola, la famiglia semmai denuncia direttamente il bullo, non va a lamentarsi dagli insegnanti o dal preside perché "avrebbe dovuto pensarci la scuola" a prevenire le dinamiche di bullismo. Se il figlio soffre di un problema psicologico, lo portano dal medico o dallo psicologo, e chiedono al medico o allo psicologo di curarlo, non vanno a piagnucolare dagli insegnanti aspettandosi che siano loro a risolvergli il disagio.

Ovviamente il motivo non lo so, ma mi pare davvero che questa pretesa mistica che la scuola si occupi di TUTTO, e che abbia poteri taumaturgici di risolvere tutto (e che quindi meriti accuse e denigrazione quando non ci riesce) sia diffusa solo in Italia

"Il diabolico VP" ha detto...

refugium peccatorum o in corpore vili

cioè indicare chi - la scuola - dovrebbe provvedere di sua iniziativa e responsabilità, senza attribuzioni formali, né direttive, né risorse economiche ed umane, implicitamente colpevole se non ha già provveduto ed ha scaricato altri soggetti dall'incombenza e dal pensiero.

infatti ogni tanto salta su qualche bravo politico che dice o sproloquia "la scuola insegni questo e quello" sempre in aggiunta scontata a quello che già si dovrebbe fare.

sì. mi pare che ci sia questa aspettativa o "pretesa mistica" indicata da "paniscus" (malignamente aggiungerei che potrebbe essere una conseguenza della mentalità fondata sulla mentalità del liceo classico (che fu, e che va salvato per quanto possibile) e sugli insegnamenti cattolici, magari non recepiti (v. "mistica").

Papik.f ha detto...

Dopo il neneismo (né con lo Stato né con le BR) e il benaltrismo (sono ben altri i problemi ...) propongo di introdurre il nellascuolismo (nella scuola, è nella scuola che ...)
Anni fa assistei a una conferenza nella quale uno studioso di storia locale (che per inciso era professore di Italiano in un istituto tecnico della zona) illustrava, con abbondanza di diapositive, le devastazioni che si stavano compiendo a danno di paesaggi e monumenti.
Al termine presero la parola due politici che erano sul palco, probabilmente eletti anche con i voti pilotati dai costruttori che commettevano quegli scempi, i quali fino a quel momento non avevano neanche fatto finta di ascoltare, dediti come erano ai loro cellulari e a vari personaggi che andavano a parlare con loro a bassa voce.
Naturalmente entrambi concordarono nelle conclusioni: "Nella scuola, è nella scuola che occorre suscitare una diversa sensibilità per il nostro paesaggio e le nostre testimonianze storico-artistiche ..."

VV ha detto...



L'operazione è perfettamente riuscita anche per l'inedia del mondo della scuola che ha accettato tutto quanto il potere politico in questi decenni, le ha demandando, cioè di tutto, colpevolizzandola se il tutto, peraltro senza dotarla di alcun mezzo, non veniva raggiunto. Nel frattempo la ggente si è formata ansimando davanti ai sempre più numerosi corruttori di anime animatori di programmi televisivi di rara violenta e volgare idiozia. Una buona parte del bullismo, soprattutto femminile, nasce proprio dal riproporre modelli televisivi di grande successo. Così, come aveva profetizzato Flaiano, gli italiani sono diventati come voleva la televisione che non ha trovato resistenze vista l'assenza della scuola e di una classe dirigente mediocre come gli elettori che l'hanno mandata e la stanno per mandare al potere. Coraggio, sempre Flaiano, il meglio è passato!

Theresa williams ha detto...

Ciao, sono Theresa Williams. Dopo anni di collaborazione con Anderson, mi ha interrotto, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto era inutile, lo volevo tornare così a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho pregato con tutto, ho fatto promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e lei ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un incantesimo che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro, ma sono il tipo che non credo mai in magia, non avevo altra scelta che provarlo. Inviò il coclea di incantesimi e mi disse che non c'era nessun problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà da me prima di tre giorni, lancia l'incantesimo e, sorprendentemente, nel secondo giorno, era alle 16.00. Il mio ex mi ha chiamato, sono stato così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto era che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è accaduto che voleva che me ne tornassi, che mi ama tanto. Sono stato così felice e sono andato a lui che è stato come abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente di nuovo. Da allora, ho promesso che chiunque conosco che abbia un problema di relazione, sarei d'aiuto a tale persona facendogli riferimento all'unico vero e potente cronometro che mi ha aiutato con il mio problema. Email: drogunduspellcaster@gmail.com potrai inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nel tuo rapporto o in qualsiasi altro caso.

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Kristina Juhas ha detto...

Sono così eccitato che mio marito è tornato dopo che mi ha lasciato per un'altra donna. Mio marito e io siamo sposati da circa 7 anni. Siamo felicemente sposati con due figli, un ragazzo e una ragazza. 3 mesi fa ho cominciato a notare qualche comportamento strano da lui e qualche settimana dopo ho scoperto che mio marito sta vedendo qualcuno. Ha cominciato a tornare a casa tardi dal lavoro, difficilmente si preoccupa di me o dei bambini, a volte esce e non torna a casa per circa 2-3 giorni. Ho fatto tutto quello che potevo per risolvere questo problema, ma tutto senza alcun risultato. Sono diventato molto preoccupato e ho avuto bisogno di aiuto. Mentre stavo navigando in Internet un giorno, mi sono imbattuto in un sito web che ha suggerito che il dottor OGUNDU può aiutare a risolvere i problemi coniugali, ripristinare le relazioni rotte e così via. Quindi, ho sentito che dovrei darlo un processo. L'ho contattato e gli ho detto i miei problemi e mi ha detto cosa fare e lo ho fatto e ha fatto un incantesimo per me. 24 ore dopo, mio ​​marito è venuto da me e si è scusato per i suoi errori e ha promesso di non farlo più. Da allora, tutto è tornato alla normalità. Io e la mia famiglia vivono insieme felicemente di nuovo. Tutto grazie al dottor OGUNDU. Se hai qualche problema, contattalo e ti assicuro che ti aiuterà. Non ti deluderà. Mandalo via email a: drogunduspellcaster@gmail.com
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Anonimo ha detto...

Voglio usare questo mezzo per far sapere al mondo che tutta la speranza non è persa Rimanere incinta dopo che i tubi sono bloccati e bruciati, so che l'IVF e l'inversione potrebbero aiutare, ma troppo costano, non posso permettermi neanche a me aggiungere un altro bambino alla mia famiglia che stava provando per 5 anni, fino a quando non mi sono imbattuto in Dr. Agbarzara TEMPLE, che ha lanciato un incantesimo di gravidanza / fertilità per me e ho incinta. spero che le donne là fuori che stanno attraversando le stesse paure e le preoccupazioni che ho attraversato in PREGNANTE, troverai il tuo contatto e sarai felice come me, mentre lo faccio qui su questo sito e la soluzione verrà a loro quando li contattano. Grazie e Dio vi benedica per raggiungerlo tramite: ( agbazara@gmail.com )

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Mi chiamo Michael Raymond, sono di Eurupe Molta e voglio testimoniare di un grande e potente incantatore che mia moglie ha lasciato me e i miei figli per 2 anni quando l'ho chiamata, non ha raccolto e poi sono stata bloccata da lei . In seguito è tornata a casa per ordinare un documento di divorzio con il suo avvocato, ero così triste e triste, ho pianto tutta la notte, lasciando anche i bambini nel dolore. Eravamo così soli, quindi stavo cercando casa per costruire una casa felice come il singolo papà online quando ho scoperto un incantatore chiamato Dr Okoro il cui nome è stato menzionato in un commento di testimonianza condiviso da Kim Agnes su come avesse aiutato così tante persone con i loro problemi attraverso il lancio di incantesimi ecco il mio contatto 35677948818 se senti di voler confermare da me. quindi non ho avuto altra scelta che contattarlo per i miei problemi. mi ha detto che ci vorranno solo 24 ore e mia moglie tornerà da me, ho fatto tutto quello che mi ha detto di fare e il giorno dopo mia moglie è tornata in ginocchio a chiedere l'elemosina, ha annullato il divorzio. ora siamo felici insieme.
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