Molti ricorderanno lo studente di
Moncalieri multato dalla scuola perché vendeva illegalmente le merendine a
prezzi più bassi di quelli del bar interno. Il fatto suscitò un certo scalpore
e ci fu chi (siamo in Italia) gli riconobbe un precoce e valido spirito
imprenditoriale e chi, per fortuna, vide una violazione della legge.
Pensare poi che la Fondazione Luigi
Einaudi di Roma lo premiò con una borsa di studio per la sua «spiccata
attitudine all’imprenditoria applicata» fa venire i brividi se si pensa all’esempio
morale di Einaudi e a quanto l’Italia gli debba. Gli stessi brividi che mi
provocò anni fa un sindaco del Valdarno aretino che, incontrando una
delegazione di studenti a un convegno sulla legalità, li rimproverò tra il
serio e il faceto perché colpevoli, a suo dire, di esser lì anziché partecipare
quel giorno alla protesta nazionale del mondo della scuola contro la ministra
Gelmini. A rincarare la dose fu una magistrata, comunicando alle centinaia di
studenti presenti che occupare le scuole non è reato. E si trattava di un
convegno sulla legalità. Tralascio il resoconto del mio successivo intervento e
torno allo studente di Moncalieri, che sappiamo dai giornali essere stato
bocciato. L’avvocato di famiglia ha subito trovato i colpevoli di tale insuccesso:
non il suo cliente, che alla resa dei conti presentava ben 5 insufficienze, ma
«quel gruppo di docenti che hanno privilegiato l’aspetto sanzionatorio rispetto
a quello educativo». L’avvocato naturalmente non è uno sprovveduto. Come tanti
buonisti sa benissimo che basta fare riferimento al concetto di sanzione per
trovarsi in sintonia con vasta parte dell’opinione pubblica che esecra a
prescindere questo termine, vissuto come inscindibile da un’ideologia
autoritaria. Alla fine anche nel caso dello studente «imprenditore» la colpa
sarebbe della scuola, o meglio di quegli insegnanti che non rinunciano per
quieto vivere a certificare la reale preparazione dei loro studenti, senza
preoccuparsi di possibili conseguenze spiacevoli. Lo sanno i tanti docenti che
in questi giorni ricevono a volte offese e minacce da parte di genitori dei
ragazzi che non hanno promosso. Onore dunque a chi nella scuola non si arrende,
pur in assenza di sostegno dall’amministrazione, e cerca così di impedire che
dilaghi il mancato rispetto di regole e merito. Principii questi che, se
abbandonati, rischiano di sottomettere tutti ai prepotenti. Conoscendo la
storia c’è il rischio che nulla cambi, come è nostra abitudine, finché non si
toccherà il fondo. Nel frattempo lo studente di Moncalieri potrà
tranquillamente diventare un imprenditore di successo.
Valerio Vagnoli
“Corriere Fiorentino”,
22 giugno 2017
6 commenti:
Non cambia niente perché i politici non prendono decisioni per timore di perdere il consenso.
Blogger Alessandro Sica ha detto...
Harry Potter compie 20 anni: la magia nata in una lavanderia - Repubblica.it
Scrivendo per il sito di Repubblica,
l'autore parla della prima edizione del libro,
stampata in cinquecento copie: "se ne avete una", ci si aspetta di leggere,
"sappiate che vale una piccola fortuna: 30 mila sterline, circa 36 mila euro."
Invece si legge:
"Se ne avete uno di quelli in casa vale una piccola fortuna:
30 mila sterline, circa 36 mila euro."
Se ne avete, significa già "una di quelle copie":
non è necessario aggiungere << di quelli >>:
La parola è un pronome.
Sta al posto del nome.
leggo dal sito
http://www.locuta.com/nepar.html
La particella "ne"
La particella ne può avere valore di pronome.
Esempi:
1. Il ne pronome sta per: di lui, di lei, di loro e quindi per aggettivi possessivi di terza persona: suo, sua, loro.
Esempi: Conosciamo quella ragazza e stimiamo la sua correttezza professionale.
Conosciamo quella ragazza e NE stimiamo la correttezza professionale.
(ERRATO: e NE stimiamo la SUA correttezza professionale.)
Abbiamo incontrato Mario e Luisa e abbiamo incontrato anche i loro genitori.
Abbiamo incontrato Mario e Luisa e NE abbiamo incontrato i genitori.
(ERRATO: Abbiamo incontrato Mario e Luisa e NE abbiamo incontrato i LORO genitori.
27 giugno 2017 14:50
La parola NE è un pronome.
Inviando il messaggio, il computer mi ha cancellato proprio la parola chiave.
"Harry Potter e la pietra filosofale", primo dei setti volumi della saga di J.K. Rowling, fu stampato in una tiratura iniziale di 500 esemplari. Se ne avete uno di quelli in casa vale una piccola fortuna: 30 mila sterline, circa 36 mila euro.
Non vorrei accanirmi troppo con quel singolo articolo:
c'è di peggio però si stampano COPIE di un libro:
non ESEMPLARI.
"L’avvocato naturalmente non è uno sprovveduto. Come tanti buonisti sa benissimo che basta fare riferimento al concetto di sanzione per trovarsi in sintonia con vasta parte dell’opinione pubblica "
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Solo un commento tecnico: se l'avvocato agisce in tal modo, non è certo perché personalmente sia "buonista" da un punto di vista ideologico... ma è solo perché lo pagano per fare così e perché gli conviene.
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