“Il capo supremo deve
essere giusto per se stesso e tuttavia essere un uomo. Da un legno storto com’è
quello di cui l’uomo è fatto non può uscire nulla di interamente diritto” (Kant, Scritti
politici).
Appena pochi mesi fa, in tempi di rigido
confinamento, gli italiani, pur reclusi nelle loro case, avevano reagito
positivamente, esorcizzando apprensioni e paure con video ironici e irridenti
sui Social, manifestando sui balconi con canti e musica, con tricolori sulle
ringhiere, con inni patriottici, da quello di Mameli a Bella
Ciao; in poche parole, dimostrando una forte coesione sociale e
nazionale. Una serietà di comportamento civico che il presidente Mattarella ha
infatti recentemente rivendicato a fronte delle ingiustificate insinuazioni di
minore abitudine alla libertà provenienti dal premier britannico.
Quando però si è allentata la morsa tragica del
Covid ed è venuta meno la necessità di un rigoroso lockdown (ma non il rispetto
di alcune regole di cautela sanitaria) il comportamento virtuoso degli italiani,
soprattutto tra i giovani elettrizzati dalla ritrovata libertà di movimento, è
in buona misura sparito. Così abbiamo avuto gli spensierati addensamenti di
bagnanti in quasi tutte le spiagge, i viaggi in paesi esteri a rischio di
contagio, l’ovvia perdita di distanziamento tra gli eccitati frequentatori
delle discoteche sciaguratamente riaperte e infine gli assembramenti (e gli
schiamazzi) della movida selvaggia fino a tarda notte.
Non c’è quindi da meravigliarsi se nelle ultime
settimane, come d’altronde previsto da epidemiologi e virologi, la curva del
contagio da Covid ha ricominciato a salire. Se pure non raggiungeremo i numeri
dello scorso inverno, il virus sarà debellato definitivamente solo con la messa
a punto e la somministrazione del vaccino.
Intanto da metà settembre c’è stata la tanto
auspicata riapertura in sicurezza delle scuole, pur tra polemiche per la
mancanza degli insegnanti, dei banchi, degli spazi alternativi ad aule troppo
piccole e l’indegno scaricabarile tra amministrazioni locali e governo centrale
sulle linee da seguire.
Gli studenti e gli insegnanti, salvo rare
eccezioni, hanno accettato le restrizioni imposte da ragioni sanitarie con
forte senso responsabilità, consapevoli che il diritto allo studio va garantito
nel rispetto delle regole, anche le più rigide, in casi eccezionali come quelli
che stiamo vivendo.
Nei fatti, ancor prima di studiarla su testi
scolastici, in questo primo scorcio dell’anno scolastico gli allievi hanno
messo in pratica i contenuti della nuova disciplina in vigore in tutte le scuole
di ogni ordine e grado, l’Educazione
Civica, per cui le leggi e le regole della convivenza a scuola e
fuori vanno rispettate, pena la sanzione amministrativa o penale.
Un comportamento civico che invece i giovani (e
non solo) non tengono nelle notti fiorentine della malamovida, in particolare
in piazza Santo Spirito e dintorni, come viene riportato dalla testimonianza di
un residente:
Sono
le 10.30 di sabato sera, da qualche giorno l’estate sembra essersi fatta da
parte per dar spazio a un inverno forse troppo anticipato, è sabato, un fine
settimana qualunque per la Movida che qui in Santo Spirito non conosce
stagioni, dalle finestre di casa mia si sente già l’arrivo di masse fuori
controllo, urla, bottigliate, stereo a tutto volume, l’immaginazione vola, mi
sembrano eserciti di barbari che si stanno preparando alla battaglia, l’assedio
ha inizio, come sempre qui, terra di nessuno, le invasioni barbariche della
notte si apprestano a conquistare la piazza, ne vedremo delle belle penso, la
serata è appena all’inizio...
Eppure
nella piazza quella sera c’erano sia la polizia che i vigli urbani, che, a
fronte delle rimostranze dei residenti, per non intervenire hanno accampato la
giustificazione di non poter malmenare dei minorenni oppure di non disporre del
reparto mobile, impiegato invece in gran numero e in tenuta anti-sommossa per
le partite allo stadio o per le manifestazioni politiche. Come se si fosse
ancora ai tempi del generale Bava Beccaris che cannoneggiò sul popolo affamato
e in rivolta nelle strade della Milano del 1898 oppure si dovessero ripetere i
violenti pestaggi dei manifestanti alla caserma Diaz di Genova nel 2001.
D’altronde
in una situazione così grave di degrado sociale e civico per colpa di una
minoranza sia pure esigua di fiorentini non è il momento di fare analisi più o
meno profonde sui comportamenti giovanili nella società consumistica di massa o
deprecare in maniera ideologica la perdita di identità dei centri storici. Ora
più che mai, in tempi di emergenza sanitaria, va salvaguardato il diritto costituzionale
alla salute e alla quiete non solo con misure amministrative, quali gli orari
degli esercizi commerciali, il consumo di alcool, gli eccessi di suoni e di
rumori e soprattutto lo spostamento della movida fuori dai centri abitati, ma
anche con l’uso responsabile della forza che ogni stato democratico veramente
autorevole deve esercitare.
Non
può una minoranza di incivili imporre in maniera irridente e arrogante il suo
comportamento illegale ad altri cittadini e restare impunita; e il nostro
governo cittadino e quello nazionale non possono restare inerti a fronte di
comportamenti barbari che gettano discredito su Firenze e l’Italia, per cui molti
italiani hanno dato gli anni della loro giovinezza con generosità, impegno
costante e talora sacrificando la loro vita.
Sergio Casprini
(Dal sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento, 1° ottobre 2020)
3 commenti:
Caro Casprini, il discorso si esaurisce in poche parole: abbiamo allevato generazioni di clamorosi maleducati. Purtroppo ciò vale in buona parte del mondo. Da noi è accentuato da idiosincrasie tutte nazionali. Molto accentuato. Chi passa molta parte del tempo all'estero può testimoniare che il nostro tasso di maleducazione è marcatamente più elevato. La finta tolleranza che significa "chiudiamo un occhio così lo chiudete quando tocca a me", il lassismo che del '68 ha preso solo i cascami deteriori dominano da decenni. Ci vorrebbe tolleranza zero. Non so chi abbia la capacità, la forza e soprattutto la volontà di imporla. Fine della trasmissione. Carlo Fusaro
Condivido la convinzione che l'educazione civica debba essere pratica di buoni comportamenti e non astratta teoria di insegnamenti. Ho combattuto quarant'anni contro la turbolenza degli alunni. Invano: mi auguro che adesso l'epidemia possa contribuire a sviluppare maggiore responsabilità nei giovani.
Bekins Feldman
Ciao mondo! Sono Bekins Feldman dal Canada, ho letto così diverse testimonianze su questo grande incantatore chiamato Dr Egwali su come ha aiutato così tanti a ripristinare la loro vita sentimentale spezzata e persino con alcune erbe speciali nella guarigione di diversi disturbi. Quindi decido di provarlo, eccomi qui oggi per dare la mia testimonianza su come questo affidabile incantatore ed erborista chiamato Dr Egwali ha portato il mio ex indietro per averlo contattato. La mia ex aveva bisogno di andare per la sua strada senza una ragione tangibile, quindi ha concluso la nostra relazione, se n'è andata da circa un anno ma onestamente parlando mi manca molto e di sicuro farò qualsiasi cosa con qualsiasi mezzo solo per avere la mia fantasia d'amore reinsediato .. Ho dovuto contattare questa persona sempre fantastica e fidata e boom, il resto è stato magico ed è così che è tornata tra le mie braccia in un batter d'occhio proprio come ha detto il dottor Egwali. Sto usando questo forum per condividere la mia meravigliosa storia e la tua non è un'eccezione, provalo e scommetto che sarai così felice di averlo fatto. Puoi raggiungerlo attraverso una qualsiasi di queste piattaforme.
Mail: Dregwalispellbinder@gmail.com o su Whatsapp: +2348122948392
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