domenica 15 marzo 2009

ANNUNCIATO IL NUOVO REGOLAMENTO SUL 5 IN CONDOTTA

Non è ancora stato pubblicato perché deve passare al vaglio del Consiglio di Stato, ma l'essenziale del nuovo regolamento sulla condotta è stato comunicato ieri l'altro dal Ministro Gelmini in conferenza stampa. Aspettiamo il testo per un giudizio definitivo, ma certamente la nuova normativa può costituire una svolta storica; dipenderà anche da quanto si consoliderà, in un terreno devastato dal buonismo, la convinzione che far rispettare delle giuste regole è assolutamente essenziale per il funzionamento della scuola e della società. Da capire anche quale sarà esattamente il ruolo del Collegio. (Leggi la parte del comunicato stampa del Governo che riguarda questo tema).
Dopo che il regolamento precedente, commentato su questo blog il 19 gennaio scorso, fu di fatto delegittimato dal Ministro poco dopo averlo licenziato, sembra che siamo arrivati a una normativa che potrà costituire un reale deterrente non solo per i bulli, ma anche per i maleducati. Molti quotidiani di ieri (per esempio "La Stampa") sottolineano il ruolo di "cartellino giallo" assegnato a un primo provvedimento disciplinare (vedremo di quale entità).
Purtroppo sconfortante la reazione di Giuseppe Fioroni, deciso a rinnegare, in nome di un'opposizione pregiudiziale, il suo meritorio impulso verso una scuola più rigorosa: "Un'imbiancata superficiale su crepe profonde: questo rischia di essere il cinque in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi e senza aiutare le scuole, ormai allo stremo per mancanza di risorse e di personale". Per la sua collaboratrice Mariangela Bastico e per Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in Commissione Cultura, è addirittura"un trucco per distrarre l'attenzione dalle condizioni disastrose in cui versa la nostra scuola". Mimmo Pantaleo (Flc-Cgil)ora difende il precedente regolamento che in pratica rendeva possibile il 5 condotta solo in presenza di gravi reati (e in assenza di qualche segno di ravvedimento).
Segnaliamo infine un intervento sul "Messaggero" di Giorgio Israel, che tocca vari temi, oltre a quelli indicati dal titolo (La sfida della scuola è tornare ai contenuti).

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