lunedì 4 luglio 2011

BOTTA E RISPOSTA CON "TUTTOSCUOLA" SULLE COPIATURE AL TEMPO DI INTERNET

Sul numero 385 “TuttoscuolaFOCUS” pubblicava la seguente nota intitolata Maturità. Copiare al tempo di internet:

Secondo un’indagine svolta dal sito Studenti.it, in collaborazione con Swg, tra 600 partecipanti, i controlli sulle copiature effettuati in occasione della maturità 2011 - prima e soprattutto seconda prova - sarebbero inefficaci, al limite dell’inutilità: il 32% dei maturandi ha dichiarato di aver copiato tutto (l’1% in più dell’anno scorso), il 10% ha copiato abbastanza (l’8% in meno dell’anno scorso), il 13% ha copiato un po’ (come l’anno scorso) mentre un 16% ci ha provato senza riuscirci (4% più dell'anno scorso).
Solo il 27% ha dichiarato di non aver avuto bisogno di copiare perché era preparato mentre nel 2010 questo dato era stato del 23%.
Altre indagini, e le cronache dei vari media, blog e social networks, confermano il dato, e c’è da chiedersi a questo punto quale valore abbia una prova che si svolge in queste condizioni: o si trova il modo - al di là della buona volontà dei docenti cui ha fatto vanamente appello il ‘Gruppo di Firenze’ - di impedire le copiature, sia quelle tradizionali che quelle da smartphone, oppure si deve entrare in un’ottica diversa, consentendo l’uso di tutte le tecnologie a tutti gli studenti in occasione dell’esame (e anche prima) ma modificando le prove in modo che i docenti possano valutare la capacità degli studenti di trarre dalla rete le risposte ai temi e problemi assegnati.
A quel punto occorrerebbe evitare che gli studenti meno abili nell’uso delle tecnologie si facessero aiutare dai più bravi copiandone il lavoro, ma i più recenti software anti-cheating dovrebbero abbastanza agevolmente consentire di fronteggiare il problema. La vera difficoltà è costituita dalla resistenza di buona parte dei docenti (almeno di quelli attualmente in servizio) ad adottare metodologie di insegnamento/apprendimento basati sulle tecnologie. E dalla ancora insufficiente diffusione di computer, connessioni internet e wi-fi nelle scuole.

A commento di queste affermazioni, abbiamo inviato una lettera al direttore della rivista, che l’ha pubblicata e ha risposto a sua volta nella rubrica “Botta&risposta”. Leggi

4 commenti:

Papik.f ha detto...

Il problema sul quale sorvolano gli entusiasti dei “nativi digitali”, ai quali sembra volersi unire il direttore di Tuttoscuola, riguarda tutto ciò che non sarebbe più possibile verificare con le nuove prove da loro sostenute. Occorrerebbe che dicessero con chiarezza se pensano davvero che sia possibile e vantaggioso sostituire, nella formazione, alle conoscenze e alle competenze coinvolte, per dire, nella risoluzione individuale di un compito di Matematica (studio della funzione, risoluzione di equazioni, ecc.) o in una traduzione dal Latino, quelle che consentono di reperire materiale in rete e organizzarlo, sia pure in modo personale.
È chiaro infatti che non sarà più possibile verificare le conoscenze e le competenze del primo tipo se continuerà a essere possibile cercare la soluzione online nelle prove in classe. E se non sarà più possibile verificarle, non sarà neanche più possibile svilupparle.
Temo però che su questo punto non avremo mai una risposta chiara, ma solo parole che servono a nascondere il pensiero. Come è dimostrato anche dal fatto che si continua a insistere (con tanto di corsivi) sulla necessità che i commissari facciano rispettare l’assoluto divieto di portare nella sede di esame apparecchiature tecnologiche; cosa palesemente impossibile a meno di eseguire perquisizioni personali, che – ovviamente e giustamente – non sono consentite.
Anche la decisione sulle apparecchiature per la schermatura, sulla quale sarei del tutto d’accordo, non può evidentemente essere presa dalla singola commissione, che tra l'altro rischierebbe probabilmente una denuncia, ma deve essere assunta a livello centrale, sia per motivi di costi, sia per evitare disparità tra le sedi di esame.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Al pari della casalinga di Voghera, un insegnante di Firenze si chiede da tempo:
1) Fino a quando in uno Stato di diritto verrà permesso a certi siti web di fornire su richiesta traduzioni e soluzioni di problemi?
2) Visto che è dimostrato che si copia parecchio,quanti sono stati quest'anno i candidati esclusi dall'esame per averlo fatto?

Edoardo ha detto...

Le percentuali di copiatura dell'articolo non hanno nessun valore. Non è dipeso dagli studenti copiare, ma dai docenti che lo hanno permesso, eventualmente.
Nel mio liceo scien. della periferia romana non si è copiato per niente. Il 48,3% degli studenti non ha preso la sufficienza e si è vista per di più la differenza clamorosa fra una classe pessima (65% di insuff)e una ottima (zero insuff.). E' stata la rivincita della serietà. Da una parte chi ha fatto la cicala con progetti insulsi e perditempo (e ha gonfiato i voti di ammissione fino al ridicolo) e chi ha lottato contro tutto e tutti perché gli studenti studiassero e dimostrassero una maturità così tante volte sbeffeggiata nelle interviste tv a somari/e snob figli di papà e di stereotipi negativi demenziali.

Gruppo di Firenze ha detto...

Be', non c'è dubbio: ottimo lavoro.