giovedì 16 febbraio 2012

LA PRESIDE E IL BIDELLO: CONDANNATI, CONDONATI E INAMOVIBILI

Sul “Corriere della Sera” Gian Antonio Stella denuncia, in un articolo come sempre documentato, l’ennesimo scandalo della pubblica amministrazione: Bidello fa da autista alla preside. Condannati, ma restano al loro posto. La sentenza arriva cinque anni dopo il rinvio a giudizio, il 24 ottobre dell’anno scorso, e stabilisce che la donna ha compiuto "artifici e raggiri finalizzati a conseguire, tramite l'uso privatistico dei propri poteri e funzioni, un ingiusto profitto". La dirigente viene condannata a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Il bidello a 7 mesi e a pagare 300 euro. “Pene evaporate per entrambi grazie al condono del 2006”. Per di più, sono tutti e due ancora al loro posto. Si chiede Stella: “Come pensa di spiegare, lo Stato, ai ragazzi di un liceo di Messina, che bisogna rispettare le regole?”
Negli ultimi anni abbiamo avuto nelle scuole italiane altri casi di malcostume, che non sono approdati nelle aule giudiziarie, ma non sono neppure stati sanzionati dal punto di vista disciplinare, per l’indifferenza o forse per l’impotenza ministeriale. 
Quale lezione trarre da questo episodio? In primis, bisogna che le norme disciplinari vengano modificate in modo da garantire provvedimenti tempestivi oltre che adeguati (la prontezza della pena auspicata da Beccaria). È d’altra parte inutile ripetere quanto scandalose siano la lentezza e la farraginosità dei processi (in questo caso penali), la dovizia dei condoni, la frequenza delle prescrizioni, il soggettivismo nell’applicazione delle leggi da parte di molti giudici, tutti fenomeni che minano alla base la certezza del diritto.
In secondo luogo, è urgente che nella scuola si radichi un sistema di principi etico-deontologici, anche a prescindere dalla futura, auspicabile creazione di organismi professionali incaricati di redigerli e di farli rispettare. Norme che riguardino i principali doveri di docenti e dirigenti nei confronti dei colleghi, degli studenti, delle famiglie, della propria stessa professione.
Abbiamo più volte sostenuto che, prima di pensare a complessi, costosi e poco convincenti sistemi premiali per i docenti e i dirigenti, si deve cominciare a sanzionare sic et simpliciter il demerito professionale. Ovviamente va messa in conto  la resistenza dei sindacati, ancora legati ad un conservatorismo ipergarantista, e l’avversione di politici e di opinionisti affezionati a modelli meritocratici astratti, che in altri paesi hanno dimostrato di creare più problemi di quanti ne risolvano.
Per fare un esempio analogo: quando qualche anno fa venne alla ribalta il fenomeno del bullismo studentesco, bastò ripristinare il vecchio voto di condotta  per  riportare un  clima più sereno nelle aule scolastiche e diminuire il senso di impotenza degli insegnanti.     (SC)
           
POTERICCHIO DA CASERME DI UNA VOLTA

La storia della preside che ha utilizzato a proprio sfacciato vantaggio il lavoro di un custode della sua scuola (mai possessivo fu più indicato), mi ha ricordato vicende passate. Chi come me naviga sui sessanta, di storie del genere, cioè di dirigenti statali che approfittano del proprio ruolo, ne ha viste e sentite purtroppo  in gran quantità. A cominciare da quella sorta di sottobosco malavitoso che un tempo prosperava nelle caserme, in cui, da soldati semplici, potevamo toccare con mano la strafottenza di chi, godendo di un po' di potericchio, non aveva remore a lasciarsi corrompere con regalie e favori di ogni sorta. Ricordo anche certi presidi che amavano circondarsi di piccole corti di fedelissimi, a cui concedere privilegi in cambio della fedeltà o di servizi; che talvolta – ne sono testimone – potevano consistere anche nel farsi lavare la macchina da qualcuno di questi disgraziati.
Di episodi simili ne potrei citare molti altri e parlare a lungo delle frustrazioni provate per aver dovuto assistere a tanta immoralità; o per avere qualche volta osato stigmatizzarla, entrando così nel mirino di certi capataz che, in barba ai  loro titoli di studio e alle loro fedi religiose o politiche, diventavano odiosi vendicatori se non accettavi di farti i fatti tuoi.
Credevo, tuttavia, che personaggi del genere, almeno nel mondo scolastico, fossero decisamente scomparsi. Invece, ancora una volta, si deve constatare che nel luogo che, come nessun altro, è deputato ad insegnare i valori della nostra  Costituzione vi sono dei miserabili che, contando sulla mancanza di controlli e sull’ipergarantismo di leggi e procedure, fanno strame di qualsiasi norma che riguardi la propria deontologia professionale.
Chiedo, infine, ai lettori di questo blog di smentirmi a proposito dello sconforto che ho provato nel leggere una notizia del genere e di convincermi che si tratta di un’eccezione e che episodi di questo tipo appartengono alla mia giovinezza, cioè ad altri tempi.     (VV)

33 commenti:

Edoardo ha detto...

Il potericchio è vivo e vegeto nelle scuola, e mai come adesso. Ne so qualcosa io, censurato tre settimane fa in un liceo scient. romano da cui 115 studenti sono andati via dall'inizio dell'anno scolastico (14,5 è l'attuale media degli alunni nelle quinte, la più bassa dei licei romani). Sono stato alla Scuola europea di Lussemburgo 9 anni, 5 all'univ. di Saragozza come lettore, poi un emorragia cerebrale a 49 anni nel 2007, l'invalidità al 70%, la ripresa totale o quasi, il mio ex liceo gestito dal nuovo dirigente e dalla sua cricca reazionaria... di sinistra (si danno tra loro del tu, alla faccia della terzietà del dirigente), la domanda per la causa di servizio ferma a scuola per 8 mesi a mia insaputa, i risultati della maturità 2011 penosissimi (in una classe 9 sessanta e un respinto su 20 alunni), il dirigente che porta di notte i pasticcini agli studenti occupanti la scuola nel 2008 contro la Gelmini e che ora ha firmato l'appello (derivato da quello del vostro gruppo)contro le occupazioni del preside del Newton (che odiosa ipocrisia!! tollerate due occupazioni in tre anni) e potrei continuare a lungo. Ma a che serve? Io avrei disonorato la scuola e la funzione docente e privato gli studenti del diritto allo studio, offeso il dirigente... Roba da galera, non da censura. La mia 5C del 2011 è uscita, unica tra sei, con una media dell'84,5 (voto più basso 74). La nuova 5C è stata assegnata a un'incaricata con 10 ore, nonostante una mia richiesta scritta già a luglio. E' ammissibile? Questo è valorizzare i docenti e il merito? E poi l'avere 4 classi (non tre come gli altri, dopo 24 anni di ruolo), con la prima più numerosa. Nessuna assenza diurna per malattia dal 5 maggio 2008. E questo per non aver sopportato la direzione fallimentare della scuola, in cui si sono sfornati quest'anno 51 (!) progetti (una collega ne segue la bellezza di 10), tra i cui 'Fiaba e Territorio' (e mi fermo subito). E poi tutte o quasi le terze che adottano il libro di lett. it. da me scelto (ma io non l'ho mai potuto usare perchè non ho avuto terze!). Ci sarebbe lavoro per degli ispettori, ma chissà quante situazioni peggiori della mia. Chiederò il trasferimento, chiaro.
Morale della favola. I peggiori a scuola sono i settari e gli ignoranti di ogni risma, gli impresentabili, i politicanti,i voltagabbana, i sindacalisti (nel mio liceo uno di loro, rappresentante della CGIL nella RSU, è il braccio destro del dirigente, il cosiddetto 'supporto alla dirigenza': un odioso conflitto d'interessi tollerato dalle leggi barbare della scuola; una sorta di sindacalismo giallo che farebbe piangere nella tomba Giacomo Brodolini). Spesso sono uomini e donne di sinistra, rimasti ancora a quel volantino bolscevico che nel 1917 diceva "Vi costringeremo con la forza ad essere felici". A qualunque costo, prezzo, passando con i piedi su qualsiasi cadavere.

Papik.f ha detto...

Se l'articolo cita correttamente la sentenza, in questa vi è scritto "un'aurea di intangibilità" anziché "un'aura". Vabbè, lo so che non è il punto più importante, però consentitemi di essere un pochino sconfortato anche per questo.

Pippo ha detto...

Personalmente ho sempre provato un vero e proprio disgusto per i presidi che danno e si fanno dare del tu. Li ho sempre visti molto innamorati di se stessi e molto interessati ad usare lo schermo populista ( non certamente progressista) per affermare la loro intransigenza e il loro credo pedagogico-politico-progressista(?)-sociale(?) e via di seguito.
Pur sapendo che vi sono docenti che mai e poi mai si lasceranno andare al colloquiale tu, i presidi amiconi li ho sempre visti anch'io, come il collega Edoardo, molto abili nel portare a proprio vantaggio il loro atteggiamento demagogico e populista. D'altra parte tutto ciò rientra perfettamente nella logica del populismo.

Enrico D ha detto...

Forse si tratta di wishfull thinking, ma direi che qualche segno di un risvegliato desiderio di legalità si nota, anche per impulso del governo attuale: i cosiddetti blitz della finanza sono una delizia per i contribuenti onesti; i controlli sui ciechi tuttofare si infittiscono nei tg; pare che nella dichiarazione dei redditi si dovrà inserire il numero del canone Rai (uovo di Colombo?) e forse cesserà l'inerzia delle autorità, certo basata sull'intimo convincimento che tanto i fessi che pagano sono sufficienti alla bisogna(lo stesso vale per i portoghesi sugli autobus). Il modo più facile e produttivo di riconoscere il merito di chi fa il suo dovere è quello di stangare chi non lo fa. Speriamo che prima o poi tocchi anche ai presidi indegni.

roberto ha detto...

Non credo che sia giusto deleggittimare l'intera categoria dei presidi. C'é anche chi lavora onestamente e con impegno. Vi prego la prossima volta di fare nomi e cognomi e di non essere razzististicamente contro una categoria, ma contro chi delinque e contro l'evento immorale e illegittimo.
Roberto Tripodi
preside iti Volta Palermo

roberto ha detto...

Non mi sembra corretto parlar male della categoria dei presidi. c'é anche chi lavora onestamente e con impegno.
se proprio volete criticare abbiate il coraggio di scrivere nome e cognome di chi delinque e si comporta immoralmente.

Anonimo ha detto...

Nella mia scuola semplicemente, se non lo si compiace, il Preside rende la vita difficile ai suoi sottoposti....n

rossana ha detto...

Perché non parliamo dei tanti casi (a proposito di dirigenti) di incompatibilità, o meglio ancora, di "conflitti di interesse" che si vengono a determinare quando il dirigente è sindaco del paese dove è ubicata la scuola? Badate, non parlo di città , ma di piccoli paesi dove solitamente il Dirigente scolastico gestisce la scuola come un'agenzia politica, con tutto ciò che ne deriva. Io personalmente potrei fare i nomi e i cognomi di una decina di presidi della mia provincia che hanno fatto della scuola il serbatoio privilegiato di voti nelle campagne elettorali...

Mario ha detto...

A Lastra a Signa per anni il preside della scuola media è stato contemporaneamente assessore alla pubblica istruzione ma il conflitto d'interessi era solo quello del berlusca anche se non c'è tra i due alcun termine di paragone. Ma si tratrta della coerenza ragazzi, della coerenzaaaaaaa

Giorgio Ragazzini ha detto...

Il preside Tripodi ha perfettamente ragione nel ricordare che ci sono i presidi onesti e competenti; e di sicuro sono anche molti (tra i quali un membro del Gruppo di Firenze...). Non comprendo, però, da che cosa abbia avuto impressione di una nostra indiscriminata delegittimazione della categoria. Non solo sarebbe stupido e ingiusto farlo (con i dirigenti, con i docenti e con qualsiasi altro gruppo), ma abbiamo sempre sostenuto che sanzionare il demerito è doveroso proprio nei confronti dei tanti che meritano apprezzamento e gratitudine per la serietà con cui lavorano, oltre che per tutelare chi può venire danneggiato. E non si tratta soltanto di reati, ma anche, a volte, di grave inadeguatezza o scorrettezza professionale. Fare dei nomi significherebbe sostituirsi indebitamente a chi ha (o avrebbe) il dovere di prendere provvedimenti, che si tratti di un magistrato o dei competenti organi disciplinari.

Edoardo ha detto...

Conosco Lastra a Signa perché ho carissimi amici ai Colli Alti di Signa. E' il regno del PD, come prima del PCI. Non mi meraviglia ciò che scrivono Mario e Rossana. Non è solo il Berlusca che ha un conflitto d'interessi...Diciamo che ha fatto... scuola, ha avuto insospettabili imitatori, che si riempiono la bocca di chiacchiere ipocrite e buonismi interessati. E' sui giornali di questi giorni il consigliere PD di Pomezia (RM), sindacalista CGIL, arrestato dai carabinieri appena dopo aver intascato una mazzetta di 2500 euro da un imprenditore. Non so, poi, se vi ricordate di Simonetta Salacone, la direttrice didattica romana censurata dalla Gelmini per non aver rispettato il minuto di silenzio per i nostri soldati morti all'estero. Scatenatissima contro la riforma berlusconiana fino alla commozione (video su youtube), si presentò alle Europee del 2009 per Sinistra e Libertà, tentando di incassare l'elezione, che non ci fu, come in altre tornate elettorali a cui si era presentata. Ora è in pensione e su Facebook appare il suo profilo: Simonetta Salacone: Politico. Non avevo il minimo dubbio: scuola e politica, realtà cinica. Per il resto, buona la risposta di Ragazzini al preside palermitano (certe reazioni la dicono lunga...), meno le affermazioni, formalmente ineccepibili, sugli abusi, l'inadeguatezza o peggio ancora di alcuni dirigenti. Certe realtà, con il senso di impotenza che ne deriva per chi le subisce, corrodono la scuola terremotata nel silenzio. Nel mio caso (merito di Brunetta), dovrei rivolgermi alla magistratura perché sono state abolite le commissioni disciplinari di seconda istanza. Uno grosso sbaglio, soprattutto nel mio caso, in cui il dirigente è parte 'offesa' e giudice (l'offeso sono io, altrochè, visto lo stalking subito). Accetteremmo di farci giudicare in tribunale dallo stesso magistrato con cui abbiamo avuto una lite finita in querela? E dire che lo avevo invitato per iscritto a chiamare un ispettore, se io ero di "nocumento per l'utenza" (bella prosa, vero?). Non lo ha fatto, chiaro. Ne avrei avuto per ore, a raccontare tutte le cotte e le crude (e mai che avessi preso la parola nei collegi docenti!). Il 3 gennaio 2012, su Italia Oggi (pag.35) è uscito un articolo illuminante: SANZIONI, SE LA DIFESA E' PER POCHI Sottotitolo:COSTI ALTI E COSI' I DOCENTI PREFERISCONO INCASSARE LE CENSURE.
Vuole scommettere, caro Ragazzini, che il mio dirigente avrà una medaglietta di merito (sindacale?), ora che scatterà la valutazione dei dirigenti e non più dei docenti? Termino invitando tutti a leggere sul sito del liceo sc. Newton di Roma(http://www.liceonewtonroma.it/PROVA%202/index4.htm) le biografie del dirigente e i curricula non standard dei docenti della scuola. E' un raro esempio di come si può valorizzare le storie e i diversi profili professionali di ciascuno. Non a caso la scuola ha 8 quarte e 8 quinte, 9 terze, 10 seconde e 11 prime. Un boom meritato, evidentemente. Insomma, circolano per le scuole italiane ancora troppi distruttori del prossimo, burocrati frustrati e incapaci di ogni risma, immobili reazionari, paurosi, furbi delle tre cotte ecc. Un mondo alla rovescia, in cui conta solo l'appartenenza al clan. E parlo di tutti, dai bidelli ai presidi. (Non è un maestro elementare quell'ex sindaco di Gubbio, arrestato con altri 7 suoi accoliti per aver spadroneggiato come un dittatore in comune per 8 anni? Zitto zitto aveva rifondato il comunismo sovietico mentre Berlusconi strillava al lupo al lupo in quel di Milano...).

Anonimo ha detto...

meglio non fare nomi

Anonimo ha detto...

Pensavo che accadesse nella mia scuola, invece vedo che è diffusissimo il malcostume.
Con piacere ho saputo che qualche prof. ha portato il dirigente davanti al Giudice del Lavoro dove ha chiesto scusa "in camera caritatis"....e quindi solo pochi sanno....forza non sgomentatevi e mantenete la Vs. linea....

giuseppe ha detto...

il problema c'è, anche a scuola mia. Senza un responsabile responsabile e retto non si va da nessuna parte. Tutto parte da lì e fate bene ad occuparvene. Finalmente

Gruppo di Firenze ha detto...

[Riteniamo opportuno ripubblicare in questa sede un commento perfettamente pertinente in calce alla nota del 31 gennaio scorso. Denunciava un caso del tutto analogo a quello di Messina, ma due settimane prima che quest'ultimo salisse ai disonori della cronaca.]

Ho ricevuto per circa un decennio mobbing da una dirigente della provincia di Napoli, verso la quale ho esposto numerose denunce al csa di Napoli e al ministero della pubblica istruzione. La preside in questione, senza patente di guida, utilizzava normalmente i bidelli della scuola per il trasporto personale, ha sempre fatto uso proprio dell'ufficio protocollo senza usare il protocollo informatico, ha falsificato documenti, distrutto verbali degli organi collegiali, fatto dichiarazioni false contro docenti "spediti" davanti alla commissione disciplinare di Roma (fatti tutti documentati con atti probatori).La stessa dirigente aveva già subito un procedimento penale in un'altra scuola di Bologna dove aveva esercitato la stessa dittatura, poi trasferita a napoli. Ebbene, la dirigente ha continuato ad esercitare la sua dittatura senza alcuna condanna, arrivando alla pensione. Come si può ancora parlare di rispetto delle norme, di qualità della scuola, di formazione ecc. ecc. , se si esercitano simili poteri , incondizionati ed impuniti, proprio all'interno della scuola?? Sono sfiduciata ed amareggiata. Spero però di formare ancora, giovani onesti e capaci esprimere la loro opinione. Prof. Esposito

V.P. ha detto...

Gentile Rossana, e falli questi nomi di presidi-sindaci "di piccoli paesi dove solitamente il Dirigente scolastico gestisce la scuola come un'agenzia politica, con tutto ciò che ne deriva".

V.P. ha detto...

Ancora a proposito di presidi ....

Un Preside Salva-Italia (“a costo zero” e sulla pelle degli insegnanti)

V.P. ha detto...

Ancora un altro preside ....

Sesso nel bagno di scuola, Silvio Viale: “dovrebbero sospendere il preside”

mario ha detto...

Lasciamo a ciascuno la valutazione sulla possibilità di "fare i nomi" senza beccarsi una querela.
Quanto al preside salvaitalia, direi che gli insegnanti sono già stati abbastanza bastonati dalla riforma delle pensioni.

V.P. ha detto...

«Lasciamo a ciascuno la valutazione sulla possibilità di "fare i nomi" senza beccarsi una querela.»

certo ci vuole cautela, ma dire che un certo preside è anche sindaco dovrebbe essere innocuo.

V.P. ha detto...

«...direi che gli insegnanti sono già stati abbastanza bastonati dalla riforma delle pensioni.»

tutto qui?! a parte questa riforma, andava tutto bene?!

V.P. ha detto...

Prato, 12.11.2011

Condannate preside e prof del Copernico: volevano far trasferire la collega troppo severa

rossana ha detto...

...Diventeremo tutti delatori? Che orrore!!

rossana ha detto...

Per confortare tutti:"Le persone oneste e intelligenti difficilmente fanno una rivoluzione, perché sono sempre in minoranza". (Aristotele)

Alessandro ha detto...

Anche a scuola si fa del male. Lo fanno i presidi ai docenti i docenti ai ragazzi i genitori ai docenti i docenti ai genitori i ragazzi ai docenti i docenti ai presidi. Ce ne sarebbe di meno se tutti conoscessero e rispettassero le regole. Tenete duro!

V.P. ha detto...

rossana ha detto...
...Diventeremo tutti delatori? Che orrore!!


e allora ci teniamo le situazioni come sono?

di per sé, essere sindaco e preside, non è reato. come l'hai riferito, per i casi che conosci, sembrerebbe quanto meno grave malcostume e pessimo gusto. se è così, la delazione anonima non la escluderei e non vedo l'orrore. peggio tacere. ieri iacona ha parlato di sigma tau; ha fatto male? oggi marino e gramazio hanno scoperto qualcosa al policlinico di roma; hanno fatto male?

V.P. ha detto...

a meno di temere ritorsioni.

Flavio ha detto...

Penso che la preside di messina sia iscritta a qulche sindacato o associazione professionale. Come sarebbe bello che uscisse la notizia della sua espulsione. Qui a Palermo anche il sindaco ha usato un dipendente del comune perché gli sorvegliasse la sua barca al porticciolo vip ma non è che la Sicilia sia un caso a sé. La corruzione l'ho conosciuta anche al nord. Mamma mia quante ore di colazioni in certe segreterie didattiche del bergamasco con la dirigente di turno sempre ospite gradita. Le pietanze naturalmente le portavano i subalterni.

catia ha detto...

e che dire di un istituto in balia di se stesso, dove chi dovrebbe dirigere, gestire, indirizzare.....sembra solo appellarsi alla routine, al già fatto,alla non decisione,al rinviare, .....e che dire degli ispettori, che sono intervenuti per dichiarare di avere le mani legate nei confronti di chi assicura la scuola aperta tutti i giorni!! E se questa scuola è allo sbando, non importa a nessuno!
Anzi a leggere qui i commenti sembra di essere in buona compagnia, ci si sente meno soli....e purtroppo più indignati e impotenti!

Anonimo ha detto...

La maggior parte dei dirigenti, che ho avuto, erano quelli che improntavano la loro filosofia gestionale sul principio del Queta Non Movere, tanto la scuola come gran parte della Pubblica Amministrazione, va avanti anche da sola.

EDO ha detto...

Non ho detto nulla del secondo intervento prontamente cancellato (censurato si puo dire?), ma vedo ora che è ricomparso, miracolosamente ed anche inutilmente, perchè chi è intervenuto in seguito non lo ha letto e la discussione si è poi spenta rapidamente.
Non protesto, vizio italiota, perchè ci si qualifica da soli tramite quello che si fa, soprattutto quando non si danno spiegazioni/informazioni al nostro interessato. Sogno o son desto?

Giorgio Ragazzini ha detto...

Nessuna censura, come "prontamente" ha deciso Edoardo. E' colpa di Blogger. Anche ad altri, come a noi amministratori del blog, è successo di dover tentare più volte di pubblicare un commento senza successo. Ebbene, ieri ho scoperto per caso che quei tentativi andavano tutti a finire nello spam del blog, dio sa perché. Ho ripristinato tutti quelli che mi sembravano spariti.
Detto questo, perché mai dovremmo scegliere l'impostazione più aperta possibile dei commenti, per poi censurarli? E perché in questo caso specifico?

Edoardo ha detto...

Mi sono permesso di farlo presente dopo una settimana. L'intervento c'era, ma dopo 2-3 ore era sparito (ecco il 'prontamente'; 'censura' ha il punto interrogativo-dubitativo ed è dentro parentesi) Perchè parlerei di censura, mi chiede Ragazzini. Forse perchè ho fatto dei nomi (anche se non pertinenti al mio caso) e mi sono trovato tra il "Fare dei nomi significherebbe..." (Ragazzini)e il successivo Anonimo con il suo "Meglio non fare nomi". Tutto qua. Problemi tecnici? Bene. Mi sembrava strano, infatti, che, vista la serietà del gruppo, ecc. ecc. (da qui, quanto ho appena scritto all'inizio).