martedì 12 giugno 2012

5 BAMBINI RIPETERANNO LA PRIMA. E C'È SUBITO CHI CONDANNA SENZA PRIMA INFORMARSI

Alle elementari si boccia raramente, ma non è proibito dalla normativa (a particolari condizioni). Se un intero collegio dei docenti ha preso questa decisione, sarebbe bene che tutti tenessero i toni bassi e si informassero bene: giornali, opinionisti e politici. C’è invece chi azzarda subito condanne inappellabili, come GiordanoBruno Guerri sul "Giornale" o Francesca Puglisi, che in quanto responsabile scuola del Pd potrebbe un giorno diventare ministro dell’istruzione. Una lezione di giornalismo serio la dà il “Corriere Fiorentino”, con due misurati e informati articoli di Lisa Baracchi.

5 commenti:

Valerio Vagnoli ha detto...

Bocciarne cinque significa anche che i bambini non vivranno in completa solitudine l'anno scolastico successivo e l’avere almeno un compagno già conosciuto renderà meno problematico affrontare la nuova esperienza. Coloro che fanno ricorso a prescindere o che invitano a farlo, come l’esponente del PD, non sanno nulla di pedagogia: certe competenze si chiamano di base perché sono alla base della nostra formazione e rincorrerle quando i compagni vanno per la loro strada è molto più frustrante e poco produttivo sul piano pratico. La superficialità con cui si trattano a volte i temi di carattere scolastico porta ad ignorare che dietro ogni decisione di bocciatura vi è sempre un lavoro lungo e difficile finalizzato a capire fino in fondo tutte le dinamiche che si possono innescare nei bambini e nelle loro famiglie che non a caso vengono coinvolte nel lento lavoro di preparazione alla decisione finale, in genere con accortezza e sensibilità. Rimane difficile da pensare che un dirigente scolastico e due consigli di interclasse, consapevoli del vespaio che una misura del genere avrebbe creato, si siano lasciati andare ad una decisione superficiale, sbrigativa e semplicemente ispirata al desiderio di fare selezione senza preoccuparsi di seguire una strategia formativa che è ben consolidata nella prassi scolastica italiana, soprattutto proprio nel primo ciclo.

Pippo ha detto...

l'articolo del Guerri si chiude con un invito ai librai del Bancarella a regalare dei libri di psicologia dell'età evolutiva alle maestre di Pontremoli.
Io invito gli stessi librai a regalare al Guerri Giordano Bruno gli stessi libri.

Edoardo ha detto...

Proprio stamattina, al collegio docenti di fine anno, per combattere la noia, ho portato un libro da finire di leggere: Roberta Passione, Ugo Cerletti, il romanzo dell'elettoshock. Con una matita ho scritto (sotto un'immagine di un volantino elettorale del 1948 con la faccia di Garibaldi su uno stellone e la scritta 'Al senato vota Ugo Cerletti'): L'elettroshock è di destra o di sinistra? Tutti: E' di destra! E io: Sballato! Di sinistra. L'elettroshock è un'invenzione italianissima del 1938 del grande psichiatra Ugo Cerletti (1877-1963), che si definiva liberale di sinistra, curò Togliatti nel '50, rischiò il premio Nobel ecc. L'elettroshock non fu da lui costruito per distruggere le persone, ma per liberarle dal manicomio e da una morte certa per suicidio o inedia. Ancora oggi l'el. non è proibito in nessuna parte del mondo, perchè ci sono sindromi gravissime, mortali, come la schizofrenia catatonica, che nessun farmaco può debellare. Alda Merini si lamentava dei 22 elettr. subiti, ma è morta anziana e fuori dal manicomio. Senza quelle sedute, sarebbe morta suicida 50 anni fa e avremmo avuto una poetessa in meno.
Morale della favola: bocciare i 5 bambini è stata una misura saggia, non ideologica, non presa a cuor leggero. Diffidare dei curanderoinsegnanti che fanno incancrenire la piaga con la loro 'medicina dolce', che è poi solo mancanza di coraggio, che non sia ideologico e conformista. Lasciano le cose come stanno, alla faccia di chi dopo di loro dovrà pelar la gatta.

pippo ha detto...

Propongo ai padroni del Giornale di sottoporre a ispezione il noto tuttologo Giordano Bruno Guerri per accertarsi sulle sue competenze anche in materia scolastica.Eppure alla base della sua passione, anche se un po' troppo generica e didascalica, per la cultura, potrebbero esservi i suoi ripetuti insuccessi scolastici di bambino un po' problematico riscattati ostinatamente da adulto.

ancora pippo ha detto...

Vada a vedere, il Guerri, i bambini in ospedale per notare quanta forza, pur vivendo drammi intensi, sanno tirar fuori e dica al suo pargolo che la faccia poco lunga se non lo fanno giocare. Gli dica di impegnarsi di più e non che è bravo in tante altre cose. Al pargolo interessa giocare al calcio e ai bambini interessa essere bravi a scuola e non delle eterne schiappe o raccatapalle. La scuola, per fortuna, offre la possibilità a tutti di riparare in tempo rispetto a quello che non si sa. E una buona scuola, come un bravo medico o un bravo genitore, di fronte ai problemi evita di fare finta di nulla e li affronta nel migliore dei modi possibile. A leggere, scrivere e a fare altre cose basilari per il futuro si impara in prima elementare e se non lo si è imparato, meglio rimanervi, per evitare ai bambini traumi di ben altra lunga durata.