sabato 1 settembre 2012
HARVARD SCOPRE CENTOVENTICINQUE COPIONI: "UN TRADIMENTO INTOLLERABILE"
Si tratta - udite udite - di lavori da fare a casa, non in classe. Il rigoroso codice etico che gli studenti si impegnano a rispettare sarebbe quindi stato travolto, secondo l'articolo del "Corriere della Sera", forse anche a causa di una certa assuefazione al copia e incolla internettiano, ovviamente legittimato dal solito intellettuale "moderno". Leggi.
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6 commenti:
In Italia non se ne accorgerebbe nessuno. da noi le università sono da sempre fogne di varia amoralità, compresa quella di carattere familiare, pertanto che sensibilità morale possono avere rettori presidi e i vari consigli di facoltà che quasi sempre ricoprono le loro caiche per scalate massoniche-politiche o per maneggi di qualunque tipo? Si salvano la Normale e Sant'Anna, ma non risulta siano prese a modello dalle altre università e dal ministro, per il quale il problema delle copiature non esiste.
Il problema non sono gli studenti che copiano: il problema è la scarsa professionalità dei Docenti che danno compiti che possono essere copiati......
E quali sarebbero i compiti incopiabili? No, la scarsa professionalità consiste nel far copiare, non scherziamo. Ma Antonello lo sa che non c'è quasi concorso pubblico in cui - di fronte a "sorveglianti" pavidi o complici - non si tirano fuori manuali, codici e quant'altro serve alla bisogna? In questo senso la scuola è davvero maestra di vita...
E ovvio che la mia è un'affermazione paradossale.....
Ma se non voglio far copiare gli studenti, ci riesco perfettamente: è sufficiente che dia ad ognuno un compito personalizzato, cosa che faccio regolarmente per i compiti di fine anno scolastico.
Certo, mi costa tempo e fatica nella preparazione e nella correzione, ma questo è il mio lavoro.
Diverso è naturalmente il caso di "compiti" fatti con il copia-incolla su documenti tratti dalla Rete: in questo caso si pone un altro problema, vale a dire: è più importante l'"originalità" dell'elaborato o sono più importanti le conoscenze generali che uno studente apprende sull'argomento?
E' più importante il fatto che, se assegno un compito su, ad esempio, Le Corbusier, lo studente esprima opinioni assolutamente personali o che mi dimostri, in maniera inequivocabile, di conoscere quello che Tizio, Caio e Sempronio hanno detto sul grande Architetto?
I due casi sono assai diversi: nel secondo caso posso anche copiare dalla Rete, nel primo, ovviamente, no.
Mi pare che nella scuola post '68 si sia data troppa importanza sull'"originalità" e troppo poca sulle "conoscenze".
Discorso interessante, ma lungo e complesso.
Se poi parliamo di "sorveglianti pavidi o complici" allora stiamo parlando di Codice penale, non di istruzione.
CHI INSEGNA LATINO SA CHE I TESTI ANTICHI SONO ON LINE CON RELATIVE TRADUZIONI. I COMPITI A CASA LI FA INTERNET, PERCIO'. TUTTAVIA HO TROVATO FINORA UNA SOLA FALLA. NON è TRADOTTO IL DE MORTIBUS PERSECUTORIBUS, FORSE DI LATTANZIO, DEL 320 D.C. LATINO SCORREVOLE, VISIONE STORICA... QUALCUNO CONOSCE ALTRI INTRADOTTI DELLA RETE? HO DATO UN COMPITO IN CLASSE CON IL D. M. P., DOPO COPIATURE SFACCIATE. RISULTATO: UNA SOLA SUFFICIENZA, 7. AD ANTONELLO, CHE HA FATTO FINTA DI SCHERZARE, VORREI DIRE CHE NON ESISTONO COMPITI PERSONALIZZATI NELLA VITA, MA COMPITI UGUALI PER TUTTI. LA SCUOLA NON E' UNA CROCE ROSSA CHE SPACCI ACQUA FRESCA PER UN FARMACO SALVAVITA.GLI STUDENTI DI SERIE B O C GONGOLANO A FAR PROPRIO IL PENSIERO E LA FATICA ALTRUI ALLA FACCIA DEL PROF.: LA LORO ORIGINALITA' è QUESTA, OGGI.
Perlomeno nella materia che insegno esistono compiti diversi ma di identica difficoltà per tutti.
Se ad esempio, in una Prima, assegno questo compito:
"P.Ort. di un piramide con base esagonale inscritta in una circonferenza di raggio 5 cm, poggiata sul P.O., altezza di 12 cm, sezionata da un piano inclinato di 30° rispetto al P.O. e ┴ al P.V."
è sufficiente cambiare alcuni parametri per avere compiti esattamente della medesima difficoltà, ma che hanno rappresentazioni grafiche completamente diverse.
A questo punto lo studente o sa farlo da solo oppure no, non ci sono vie di mezzo, copiare dal compagno di banco non è possibile.
Inoltre faccio cortesemente presente che, sulla Rete, scrivere in maiuscolo equivale ad urlare ed è considerato quantomeno scortese.
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