COMUNICATO
STAMPA
Il segretario del PD
Bersani ha smentito di voler candidare Profumo o altri ministri tecnici. Ma ha
subito aggiunto: “Non candidare ministri non vuol dire che non saranno più
utili”. Viene quindi confermata in pieno la possibilità che l’attuale ministro
resti a viale Trastevere. Sarebbe a nostro avviso una pessima notizia per la
scuola. Profumo si è distinto per una serie senza precedenti di decisioni
sbagliate e di superficiali prese di posizione. La più nota e recente (un
aumento di 6 ore non retribuite per i docenti della scuola secondaria) se l’è
dovuta rimangiare – senza peraltro dimettersi - di fronte all’insurrezione dei
destinatari. Alla vigilia degli esami di maturità aveva così risposto alla
richiesta di impedire (come sarebbe suo dovere) le copiature: “Non ho la cultura
dei servizi segreti”. Le prove di ammissione al tirocinio per gli aspiranti
all’insegnamento erano piene di errori clamorosi. Senza la minima indagine in
merito si è detto favorevole a dare meno compiti a casa e ha aggiunto che
“bisogna evitare che gli studenti si isolino nella loro cameretta”. Altrettanto
a ruota libera ha esternato sulla didattica della geografia e della religione.
La preselezione per il concorso a cattedre somigliava di più a un esame di
scuola guida che a un concorso statale. Moltissimi e autorevoli docenti
universitari si sono ribellati ai criteri di valutazione del loro curriculum
scientifico. Si potrebbe continuare. Ma ce n’è abbastanza per sostenere che una
sua conferma costituirebbe una danno grave per la scuola, che ha un bisogno
estremo di serietà, responsabilità e vera competenza.
[Come abbiamo spiegato più volte, come gruppo sosteniamo o critichiamo i ministri di turno senza alcuna pregiudiziale ideologica o di schieramento, così come collaboriamo volentieri con chiunque condivida le nostre iniziative indipendentemente da eventuali divergenze su altri temi. Vedi al link http://gruppodifirenze.blogspot.it/2010/04/il-nostro-metodo.html].
[Come abbiamo spiegato più volte, come gruppo sosteniamo o critichiamo i ministri di turno senza alcuna pregiudiziale ideologica o di schieramento, così come collaboriamo volentieri con chiunque condivida le nostre iniziative indipendentemente da eventuali divergenze su altri temi. Vedi al link http://gruppodifirenze.blogspot.it/2010/04/il-nostro-metodo.html].
16 commenti:
1) Bersani ha/avrebbe detto: "Proporrò alla direzione che i ministri non siano candidati, il che non significa che chi ha ben fatto non possa essere ancora utile a questo paese", ha chiarito, "ma se la politica è così nobile mettiamoci dentro tutti quanti anche un po' di stile. Non criticherò nessuno, gli altri facciano quello che vogliono, ma io voglio essere coerente con le scelte che abbiamo fatte mi convenga o no, costasse anche qualcosa un po' di coerenza è necessaria".
sottolineo "chi ha ben fatto"
2) i miei contatti in rete escludono tassativamente la possibilità della conferma di Profumo al Miur da parte di Bersani.
PD. Bersani vuole candidare Profumo, per quali meriti?
Bersani. Nessun ministro del Governo Monti nelle liste Pd
Speriamo che tu dica il vero, ma per intercettare i voti d centro Bersani punta a fare centro portandosi dal centro verso sinistra personalità del centro così da diminure il peso del centro. Spero, con queste mie ipotesi, di non aver fatto centro ma le preoccupazione del Gruppo mi sembrano centrate.
Poiché non siamo nella testa di Bersani e le sue dichiarazioni sono alquanto ambigue, è opportuno un nutrito fuoco di sbarramento da parte degli insegnanti italiani per evitare che un supponente incompetente di tal fatta si insedi di nuovo a Viale Trastevere. Sperando naturalmente che ce ne mettano uno meglio di lui.
Profumo doveva essere il candidato PD alle comunali di Torino. Si mise da parte perchè Fassino era senza posto. Fu ripagato con la nomina a ministro l'anno dopo. Dietro di lui c'è Bersani. Chi non vuole Profumo e la politica del PD, che ha distrutto la scuola e l'univ. a partire da Berlinguer in poi, non voti PD! Ma si sa, il masochismo depressivo degli insegnanti è risaputo. Conoscono il bastone e la carota del padrone. Si piegano a tutto, si adegueranno in massa, con religioso 'spirito di sacrifizio'.
Profumo qui a Roma lo danno ministro perlomeno dell'Università e ricerca. Saranno anche delle chiacchiere, ma Bersani poteva fare a meno di attizzarle. Ci vuole del coraggio a ripresentarlo, ma è pur vero che dietro le 24 ore settimanali vi erano stati all'inzio, molti silenzi ipocriti, della cgil e del pd. Vi conosco mascherine.
Quel Profumo che piace a Bersani
non so chi sia anna e quali input possa avere.
condivido " è pur vero che dietro le 24 ore settimanali vi erano stati all'inzio, molti silenzi ipocriti, della cgil e del pd."
ho avuto la stessa sensazione leggendo notizie e individuando omissioni.
Non possiamo fidarci della frasetta "chi ha ben fatto" detta da Bersani a proposito dei ministri "utili" in futuro. Sta di fatto che per qualche ora il "Corriere" ha dato per scontate le candidature di Profumo e di Balduzzi. Pura invenzione? O qualcuno ha semplicemente equivocato tra candidatura al parlamento e intenzione di metterli nel futuro governo? Mie fonti interne al Pd dicono che è in corso una trattativa con Monti e che Profumo potrebbe far parte del "prezzo" da pagare per un'alleanza col centro. Come sappiamo bene, l'attuale capo del governo ha definito conservatrice e corporativa la reazione degli insegnanti all'ideona di Profumo; in altre parole, lo stima.
BRRRR....
"Mie fonti interne al Pd dicono che è in corso una trattativa con Monti...."
se è così Bersani è ingenuo (e non posso escluderlo) a trattare PRIMA dei risultai elettorali.
allora mi dovrò sposare renzi per continuare ad insegnare non servono più o titoli e le abilitazioni conseguite con selezione e meritocrazia
Anonimo: posso chiedere che mai significa "mi dovrò sposare Renzi per continuare a insegnare"? La frase ammette almeno un'interpretazione gratuitamente offensiva e sarebbe utile chiarirne il senso.
Profumo e Balduzzi, capilista in Piemonte della lista civica centrista
PROFUMO. Il «più qualificato dei rettori» candidato a Torino
di Roberto Ciccarelli – il Manifesto – 4 gennaio 2013 – pag. 2
Il «più qualificato dei rettori» ha trovato una nuova casa. Mario Monti ha invitato personalmente Francesco Profumo a candidarsi come capolista in un collegio di Torino. L'ex ministro dell'Istruzione che ha lasciato il suo incarico con un taglio di 300 milioni di euro al fondo per gli atenei non ha ancora confermato la notizia, mentre Renato Balduzzi, ex ministro della Sanità nativo di Alessandria, ha confermato la sua candidatura all'agenzia Asca. Entrambi sono pronti a guarnire il vassoio del Rotary club che l'ex rettore della Bocconi sta componendo secondo uno schema a tre punte: l'Udc di Casini, il plenipotenziario della comunità di Sant'Egidio e ex ministro Riccardi e il capo della Ferrari Montezemolo.
Come il suo mentore Monti, anche Profumo è salito in politica dopo avere fatto parlare di sé nelle vacanze natalizie. Per giorni ha occupato i pensieri di Bersani che alla fine è stato costretto a smentire la ricandidatura dei ministri «tecnici». Il nome di Profumo in una lista Pd avrebbe scatenato reazioni imprevedibili da parte del mondo universitario e della scuola scottato dal suo governo approssimativo, confusionario, velleitario. Per Profumo è una nuova delusione. Nel 2010 aveva provato a farsi eleggere a sindaco di Torino in una coalizione sostenuta dal Pd. La sua inarrestabile avanzata fu respinta d'autorità da Chiamparino.
Monti ha rimediato all'imbarazzo democrat permettendo a Profumo di cambiare pelle. Da «tecnico» che non avrebbe fatto riforme nella scuola e nell'università «perchè negli anni precedenti ce ne sono state troppe», l'ex rettore del Politecnico di Torino si è riscoperto esponente della «società civile» di Monti. Profumo è ordinario di ingegneria, membro Cda di Unicredit private Bank, del comitato consultivo divisionale di Unicredit private Banking e dell'Advisory Board di Innogest Fund e di Reply. Nella sua dichiarazione dei redditi del 2011 ha denunciato 227.512 euro, è titolare di un pacchetto azionario con investimenti, tra gli altri, in Intesa San Paolo, Monte dei Paschi, Enel e Finmeccanica. Insomma è l'uomo giusto per rappresentare gli interessi della società civile in Parlamento al punto da avere convinto Enrico Bondi, il recruiter ufficiale delle liste Monti, a dirottare su un altro collegio del Nord Andrea Olivero, l'ex presidente delle Acli originario di Cuneo.
Dei suoi 13 mesi passati a Viale Trastevere sarebbe ingiusto ricordare solo i 23 milioni di euro stanziati per fornire un tablet agli insegnanti, invece di dirottarli sull'edilizia scolastica più fatiscente d'Europa. Non parliamo del «concorsone» della scuola, spacciato come l'avvento della cultura del merito e il ritorno al concorso pubblico, che è servito solo a cancellare i diritti acquisiti da 136 mila precari. Pochi ricorderanno invece il conflitto di interessi scatenato da Profumo quando, per due mesi e mezzo, mantenne il doppio incarico da ministro dell'Istruzione e da presidente del Cnr. Invece di dimettersi dal Cnr al momento della nomina da ministro, fece appello all'Antitrust. Oppure quando Profumo, da ministro, fece ricorso contro lo statuto votato dal Politecnico quando ricopriva l'incarico di rettore. Un vero esponente della società civile. Pardon, delle corporazioni che amano passare da una poltrona all'altra, senza mai saltare un giro.
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=1PVY71&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
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