Signor Presidente,
desideriamo
esprimerle la nostra profonda preoccupazione per il fatto che a tutt'oggi non
sappiamo se e come si intenda garantire un inizio del prossimo anno scolastico
in presenza per tutti gli studenti italiani. Anche i risultati delle prove
Invalsi hanno purtroppo certificato il drammatico arretramento dei livelli di
apprendimento causato dall'emergenza della pandemia in tutta la scuola italiana,
in particolare nelle superiori, chiuse per più tempo negli ultimi due anni
scolastici. Noi riteniamo che per sventare il rischio di un altro anno
funestato dal confinamento a casa di bambini e ragazzi sia indispensabile una legge che condizioni all'avvenuta vaccinazione
l'ammissione al lavoro del personale scolastico e la frequenza delle lezioni
agli studenti, con la sola eccezione di coloro per i quali ci siano
controindicazioni mediche.
Sappiamo delle resistenze verso questo tipo di provvedimento, tuttavia confidiamo che Lei saprà richiamare il governo e il parlamento alla necessità di assumersi questa responsabilità verso il paese e verso l'istituzione scolastica, che è così fondamentale per il futuro dell'Italia e in particolare dei suoi giovani cittadini.
Giovanni Maria Flick Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Pietro
Ichino Professore Emerito di Diritto del Lavoro Università
Statale di Milano
Leonardo
Becchetti Ordinario di Economia Università di Roma Tor Vergata
Giovanni
Belardelli Ordinario di Storia delle dottrine politiche Università di
Perugia
Sergio
Belardinelli Ordinario di Sociologia dei processi culturali Università
di Bologna
Marco
Bentivogli Già Segretario generale della FIM CISL, ora Coordinatore
di Base Italia
Carlo
Cottarelli Economista, dirige l'Osservatorio sui Conti Pubblici della Cattolica di
Milano
Enrico
Deaglio Giornalista e scrittore
Riccardo
Del Punta Professore
Ordinario di Diritto del Lavoro Università di Firenze
Andrea
Del Re Avvocato Cassazionista, Vicepresidente Scuola Superiore della
Magistratura
Roberta De Monticelli Già Ordinario di Filosofia della Persona, Università Vita Salute San Raffaele
Giulio Ferroni Professore Emerito di Storia della Letteratura, Università di Roma La Sapienza
Elsa
Fornero Docente di Economia Uni. di Torino, già Ministro del Lavoro
Chiara
Frugoni È stata Docente di Storia medievale a Pisa, Roma Tor
Vergata, Parigi
Carlo
Fusaro Già Ordinario di Diritto pubblico comparato Università di
Firenze
Silvio
Garattini Fondatore e Presidente dell'Istituto farmavologico Mario
Negri
Emanuela
Girardi Presidente di Base Italia
Piero
Ignazi Professore Ordinario di Scienza politica Università di
Bologna
Enrico
Morando Presidente di LibertàEguale, Viceministro dell'Economia
nel Governo Gentiloni
Mauro
Magatti Ordinario di Sociologia generale Università Cattolica di
Milano
Massimo
Pallini Ordinario di Diritto del Lavoro Università Statale di
Milano
Angelo
Panebianco Professore Emerito di Scienza politica Università di
Bologna
Gianfranco
Pasquino Professore Emerito di Scienza politica e Accademico dei
Lincei
Francesco
Perfetti È stato Ordinario di Storia contemporanea alla LUISS di Roma
Adriano
Prosperi Professore Emerito di Storia moderna presso la Scuola
Normale di Pisa
Alessandro
Rosina Professore Ordinario di Demografia Università Cattolica
di Milano
Lucia Valente Professore Ordinario di Diritto del Lavoro Università La Sapienza
Ü Dalla terza riga in ordine alfabetico.
A cura del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità
5 commenti:
In questo paese dalla memoria corta ci si è dimenticati che, oltre alla vaccinazione antivaiolosa, erano obbligatorie quelle antidifterica (legge 6 giugno 1939, n. 891), antitetanica (legge 5 marzo 1963, n. 292), antipoliomielitica (legge 4 febbraio 1966, n. 51), antiepatite virale B (legge 27 maggio 1991, n. 165). E che, al fine di rendere effettivo tale obbligo, in passato erano comminate sanzioni penali nel caso di inadempimento, ed era richiesto di presentare, all'atto dell'iscrizione a scuola, le certificazioni attestanti l'avvenuta vaccinazione, pena il rifiuto dell'iscrizione.
Giovanni Assereto
Lei ha ragione.
Il fatto è che questo non è un vaccino (= virus attenuato che dà immunità), ma un siero genico sperimentale che non garantisce immunità e di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine.
E non si possono obbligare le persone a partecipare a una sperimentazione, tanto meno i minori.
Saluti.
Daniela Giuliani
Quind, se "non si possono obbligare le persone" a vaccinarsi ( evito il suo eufemismo), cosa si deve fare per : riaprire le scuole; non intasare gli ospedali e quindi proteggere il diritto all' istruzione e alla salute di tutti? Non si può obbligare, immagino, queste persone a starsene chiuse in casa, ma si può di fatto obbligare gli altri ad ammalarsi di covid, e a morire di altre patologie per mancanza di assistenza, se gli ospedali sono al completo. Una novità piuttosto tragica questo nostro" nuovo" mondo in cui prevale il diritto di non avere doveri.
I vaccini sono stati preparati in tempi straordinariamente brevi e già sappiamo che non ci sono stati effetti negativi dopo diversi mesi dalla somministrazione. Non era invece immaginabile aspettare magari anni per verificare se ci sono effetti negativi a lungo termine (come teme Daniela Giuliani), data l'estrema gravità della situazione da affrontare. Dunque anche in questo caso non c'è un'opzione senza qualche controindicazione, ma mentre il rischio di ammalarsi di covid è certo, i rischi nel lungo periodo sono solo eventuali.
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