domenica 14 settembre 2008

SE LE MAESTRE SI VESTONO DI NERO

di Valerio Vagnoli

In alcune scuole elementari della Toscana e in altre parti d’Italia si preannunciano in occasione del primo giorno di scuola pittoresche, ahimé solo all’apparenza, manifestazioni di protesta contro la decisione del ministro Gelmini di tornare alla maestra unica.
Molte maestre hanno deciso di accogliere i bambini vestite di nero, o con il segno del lutto al braccio, per esprimere così la loro drammatica reazione alle decisioni del ministro. Ma coinvolgere i bambini, peraltro degli altri, su questioni del genere ci sembra da irresponsabili.
Cosa penseranno delle loro maestre quei bambini che in famiglia hanno udito da parte dei loro genitori reazioni di convinta adesione, se non di vera e propria esultanza di fronte alle scelte del ministro Gelmini? O, peggio, cosa penseranno dei loro genitori?
Conosco decine di persone, anche legate al mondo della scuola e politicamente vicine alla sinistra riformista e pure radicale, che di fronte alla prospettiva del ritorno della maestra unica hanno espresso reazioni di vera e propria esultanza. Gli stessi sondaggi messi in moto dai giornali mettono in risalto quanto sia diffuso il consenso nei confronti della “nuova” scuola elementare, segno evidente di quanto sia altamente probabile, per queste maestre, la possibilità di mostrare il loro “lutto”a dei bambini che sul problema hanno respirato in casa ben altre riflessioni.
Entrare a scuola vestite di nero non sarà solo un segno di lutto per la riforma Gelmini, sarà un segno di assoluta incuranza del diritto dei bambini a non essere coinvolti in questioni più grandi di loro e apertamente sconfinanti sul piano politico: e quando la politica entra nelle classi delle scuole elementari temo si tinga sempre di nero.

2 commenti:

argo50 ha detto...

Purtroppo è l'ennesima dimostrazione della scarsa sensibilità di queste pseudo insegnanti. Guai a toccare quei diritti acquisiti, dopo anni di lassismo e scarsa responsabilità. Chi si ricorda quella manifestazione a Roma delle maestre che dimostrarono la loro avversione alla Riforma Moratti scioperando con i loro alunni? La cultura di sinistra è questa: qualunque mezzo, qualunque strategia pur di distruggere, o meglio, di non smuovere la melma della palude in cui si dibattono. Speriamo che il ministro non si intimorisca e vada avanti.

Anonimo ha detto...

Non mi sembra un'iniziativa molto felice soprattutto perche' coinvolge anche i bambini e trovo che ci siano modi piu' efficaci per esperimere il proprio dissenso alla ministra.
Penso pero' che la decisione della Gelmini di tornare al maestro unico sia stata presa principalmente per motivi economici piu' che per motivi didattici. Purtroppo la scuola italiana e' lontana anni luce da quella in cui vi era il maestro unico. In particolare rispetto ad allora il livello di preparazione degli insegnanti si e' abbassato moltissimo.
Quindi perche' questa scelta sia efficace per la scuola e per una sua effettiva riqualificazione e' fondamentale che venga fatta una selezione di insegnanti validi.