lunedì 25 febbraio 2013

FRANCESCA PUGLISI, RESPONSABILE SCUOLA DEL PD, RISPONDE ALLE DOMANDE DELLA LETTERA APERTA

Unica per il momento tra i dirigenti nazionali dei partiti, Francesca Puglisi, responsabile per la scuola nella segreteria del Pd, risponde ampiamente alle domande di chi ha firmato la lettera aperta Chi vuole davvero una scuola seria? Un comportamento dialogico senza dubbio da apprezzare, anche per come si conclude la mail di accompagnamento: "Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o incontro". Se tale incontro ci sarà, avremo l'occasione di argomentare le nostre tesi più ampiamente di quanto consentisse la sintesi di un documento del genere. E su alcuni punti in particolare, come ad esempio la valutazione degli insegnanti e la formazione professionale, il dialogo è particolarmente necessario.
Leggi le risposte

50 commenti:

Livio ha detto...

Quello che si spera (alla luce dei sondaggi e penso dei reali risultati) è che il nuovo Governo con il Pd dia la possibilità di dialogo a TUTTI gli insegnanti.
Abbiamo tanto da consigliare per il meglio per una scuola attenta al mondo del lavoro e alla cittadinanza ATTIVA.

Anonimo ha detto...

Il PD mette il carro davanti ai buoi-

Massimo Rossi ha detto...

Apprezzabile è il fatto che Francesca Puglisi abbia accettato questo confronto e risposto alle domande. Alcune sue risposte sono condivisibili, altre no. Del tutto inaccettabile, a mio parere, è quella del biennio unitario alle superiori, una vecchia idea della sinistra che continua ad essere proposta ma che, se applicata, sarebbe un vero disastro, perché non ha senso far studiare le stesse materie e gli stessi argomenti ad alunni profondamente diversi per interessi e attitudini: chi acquisirà una formazione liceale, ad esempio, non può affrontare lo stesso tipo di studio di chi andrà agli istituti tecnici e professionali. Già la scuola media (secondaria di I° grado o come la si vuol chiamare) dovrebbe essere differenziata,a mio avviso, e prevedere materie opzionali sulla base degli studi che si intendono intraprendere. Gli studenti non sono tutti uguali, ed il biennio unico altro non è che una massificazione; oltretutto non risolverebbe il problema della dispersione scolastica, perché chi non ha attitudini o interesse allo studio abbandonerebbe comunque la scuola a 16 anni. In fondo, sempre a mio parere, non è necessario che tutti i cittadini arrivino alla laurea o al diploma; molti mestieri e professioni, pur indispensabili alla società, non richiedono titoli di studio particolarmente elevati, e non vedo quindi la necessità di tenere forzatamente sui banchi di scuola chi non ha alcuna volontà o interesse a rimanervi.

Livio ha detto...

Credo che sulla base degli ultimi risultati elettorali non avendo nessun partito la maggioranza dovrano pensarci diecimila volte prima di imporre qualsiasi riforma alla scuola senza il nostro consenso di operatori della scuola.
Per paradosso la scuola e i suoi operatori sono molto più al sicuro ora che con un partito con maggioranza schiacciante al governo: i politici devono fra loro contrattare tutto. Vedremo se vorranno governare oppure fare una riforma elettorale e far tornare alle elezioni.
Sicuramente la Sinistra o la Destra pur avendo le loro idee dovranno tenere conto di noi o anche stare fermi. Non credo che il Movimento cinque stelle voglia uccidere la scuola pubblica (anzi!), lo credo piuttosto che lo voglia fare la Destra.

Anonimo ha detto...

Io credo la Sinistra.

Andrea ha detto...

Sinistra o destra adesso non potranno più effettuare il suicidio assistito della scuola pubblica e del welfare in nome dell'EUROPA LO HA DETTO!
In queste elezioni i massoni sono stati sconfitti dalla sovranità popolare e gli italiani saranno di esempio per gli altri popoli europei e mondiali.
A breve si parlerà in Storia di "Rivoluzione italiana" associandola alla Rivoluzione francese.

Papik.f ha detto...

Di massoni mi intendo poco, ma se sono vere alcune cose che si dicono in giro c'è da dubitare che in queste elezioni siano stati sconfitti

Massimo Rossi ha detto...

A me le rivoluzioni sono sempre piaciute poco, dovunque le abbiano fatte; ma pensare che in Italia si possa fare una rivoluzione con un buffone come Grillo mi sembra un'aberrazione allucinante. Consegnare il paese a un guitto che sa solo dire "Vaffa..." e "mandiamoli a casa" senza avere nessuna proposta concreta da fare se non promesse assurde come i 1000 euro ai disoccupati, mi sembra il trionfo dell'anarchia, del qualunquismo e dell'incultura.
Non credo che la scuola pubblica si avvantaggi dell'attuale situazione di caos determinata dalle ultime elezioni; penso invece che peggiorerà terribilmente la situazione economica e quindi anche noi ne faremo le spese, forse con stipendi tagliati e con l'ulteriore perdita delle poche risorse che ancora abbiamo. Il successo di Grillo è indicativo dell'insoddisfazione della gente per la politica, ma è un rimedio peggiore del male, perché agli errori dei politici tradizionali sostituisce il nulla cosmico e l'incompetenza più totale.
Sul mio blog ho scritto quello che penso della situazione politica; chi vuol vederlo basta che clicchi sul mio nome, qui in alto.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Trovo davvero rivelatrici le risposte di Francesca Puglisi alle domande 4 e 5, che riguardano rispettivamente la valutazione di docenti e dirigenti e quella degli istituti: "Il sistema di valutazione è stato usato nel modo sbagliato. Per punire o premiare, tra l'altro basandosi su criteri opinabili, come la reputazione individuale";"Il bastone e la carota servono, forse, per addestrare gli animali, non per migliorare la scuola". (Da notare che la prima frase si riferisce al Progetto "Valorizza", dove di punire non si parlava affatto). In tutte e due emerge la refrattarietà alle sanzioni che gran parte della sinistra si porta dietro. Non so se siano un'eredità di un'epoca in cui si consideravano uno strumento in mano al padrone o a uno Stato loro alleato; certo è che si tratta di un riflesso divenuto da decenni disfunzionale proprio allo sviluppo di una società più giusta, dato che serve di fatto a proteggere i furbi, i manigoldi e gli incapaci. Chissà perché nella scuola non deve valere quello che si invoca per gli evasori fiscali, per chi viola le norme sulla sicurezza, per chi inquina o per chi fa colpevolemente morire un paziente. Questo punizionismo selettivo potrebbe forse essere scalfito da una bella serie di casi concreti effettivamente avvenuti in qualche scuola, di cui forse chi non ci vive non ha un'idea adeguata. Già ne abbiamo diversi; ma sarebbe utile raccoglierne altri (evitando riferimenti troppo precisi)con l'aiuto di chi collabora a questo blog con i commenti.

Sandra ha detto...

I ragazzi non si possono trattare alla stregua degli evasori fiscali. Con i primi serve il dialogo e dobbiamo dar loro fiducia prima di sottoporli a punizioni che potrebbero segnarli per tutta la vita.

Giorgio Ragazzini ha detto...

Se Sandra rilegge con un po' più di attenzione la lettera aperta e il mio commento, vedrà che non parlavo affatto di ragazzi.
Neppure a questi, però, si può applicare la logica del dialogo a tutti i costi: se sbagliano in modo grave, è bene (anche per loro)che incorrano in qualche sanzione. E sarei curioso di sapere quali sono quelle che "potrebbero segnarli per tutta la vita".

Andrea ha detto...

Ecco l'ultimo "bastone" ai docenti
(senza la carota) di Monti:

Monti blocca scatti di anzianità 2013. Bloccati anche quelli 2011-12?

Mi auguro che l'on Puglisi e il Pd faccia togliere immediatamente l'ultima disposizione del grande professore e faccia ridare tutti i finanziamenti alla scuola oppure sarà meglio rivolgersi al "buffone" Grillo.

Andrea ha detto...

Monti blocca scatti anzianità 2013. Bloccati anche quelli 2022 2012

Andrea ha detto...

@Massimo Rossi.
Ho letto il tuo ultimo articolo di blog.
In pratica critichi tante cose sostenute e perseguite dal nostro ex ministro Miur Profumo!

Chiara R. ha detto...

Ho letto le risposte di Francesca Puglisi, constatando quanto il PD insista, persista e non desista nel proporre per la scuola il fallimentare donmilanismo aziendalista mediante cui il centrosinistra ha demolito la scuola italiana ai tempi dello scellerato quinquennio di Bassanini, Berlinguer e De Mauro.
Condivido l'opinione di massimo Rossi sulla necessità di anticipare in base alle attitudini la differenziazione dei percorsi di studio e di formazione già a partire dalla scuola media ritengo che questa soluzione (affiancata dalla possibilità di rientro volontario nel sistema d'istruzione in età adulta) sarebbe la più idonea a consentire a tutti di ricevere una preparazione adeguata alle proprie capacità ed aspirazioni: ci sono sempre stati e sempre ci saranno ragazzi che preferiscono fare il cazolaio piuttosto che il geometra o l'ingegnere e oggi sono certamente più ricercati bravi artigiani piuttosto che diplomati e laureati scadenti

Papik.f ha detto...

@Chiara R.: condivido tutto quello che dici.
Per quanto riguarda la richiesta di GR sui casi concreti, ci stiamo lavorando.

Antonello ha detto...

Ieri mattina il Preside, pardon, il Dirigente scolastico è piombato in sala Docenti chiedendo urgentemente un volontario, Docente di ruolo abilitato in una determinata Classe di concorso, per assumere il compito di Commissario e iniziare immediatamente a correggere i compiti di quest'ultimo concorsone.
"Non è prevista" ha spiegato, "l'esenzione dal servizio, ma sarete pagati in ragione di 50 centesimi di euro per ciascun compito corretto....."
L'abbiamo guardato.
E' una persona seria, è arrossito.
Quousque tandem?

V.P. ha detto...

il primo che passa! non è per nulla serio! per fare il commissario basta essere di ruolo?!

Antonello ha detto...

Bé, veramente non proprio il primo che passa, visto che insegno questa materia da trentatré anni e sono abilitato da trenta......

V.P. ha detto...

"Dirigente scolastico è piombato in sala Docenti chiedendo urgentemente un volontario, Docente di ruolo abilitato in una determinata Classe di concorso, per assumere il compito di Commissario e iniziare immediatamente a correggere i compiti di quest'ultimo concorsone."

la mia osservazione è diretta al d.s. e al miur che l'ha autorizzato, in base alla notizia così come è riferita.

Antonello ha detto...

Invece a me è sembrato quanto meno offensivo che, assumendo una mezzora circa per la correzione di un singolo compito, la paga oraria di un Docente italiano possa essere rapportata non dico a quella di un coolie del Bangladesh, ma a quella di un operaio di una fabbrica cinese o indonesiana....
Questo dà perfettamente l'idea della considerazione che la classe politica ha degli Insegnanti.
Spero adesso di essermi sufficientemente spiegato.

V.P. ha detto...

"Questo dà perfettamente l'idea della considerazione che la classe politica ha degli Insegnanti."

perfettamente d'accordo su questo punto. si dovrebbe aggiungere e sottolineare l'auto e altrui lesionismo commesso dai prof che accettano in queste condizioni.

a prescindere dall'esperienza ultratrentennale di antonello (che non era indicata e non è in discussione), mi sembra riduttivo e semplicistico nominare commissario-esaminatore un docente solo in base al ruolo. non sarebbe utile una qualche formazione specifica e qualche verifica attitudinale?

non si risponda che non si poteva fare meglio dati i tempi stretti, la mancanza cronica di soldi, ecc. o che in passato si è sempre fatto così. non si può poi pretendere la qualità e il rispetto lesinando a 0,50 euro.

alessio ha detto...

Concordo in pieno: Che a motivare l'adesione a partecipare alle commissioni vi sia la vocazione di alcuni dei nostri colleghi a fare i caporali? Non ci può essere altra spiegazione salvo prendere in considerazione l'imbecillità che non manca nella nostra categoria.

Livio ha detto...

Infatti è l'imbecillità di tanti colleghi che in nome di un concetto di falsa professionalità chiamata "missione che fa ha fatto sì che la categoria insegnanti è stata presa a calci e pugni da genitori, opinione pubblica, governo.
Fare orecchie da mercante a richieste di aiuto di vari dirigenti ad operazioni di correzione compiti concorsone è un modo per mettere in difficoltà e far dire basta a certe svendite di professionalità.
Cinquanta centesimi per ogni compito corretto? Che se lo corregga chi ha fatto una simile legge ossia monti e ministro profumo oppure berlusconi e gelmini.
Tutti i dirigenti e dipendenti del Miur deportati allo Zen di Palermo, a Librino di Catania, a Scambia.
Bisogna fare come ha fatto Crocetta negli uffici della Regione siciliana: trasferimenti di massa da un assessorato all'altro e permanenza in un luogo per solo una anno.

Enrico D ha detto...

La scontatezza di un volontariato a volte masochistico e acritico ha avuto la sua parte nel far prendere "a calci e pugni" la categoria (va ammesso, purché non lo si confonda con la serietà professionale e non si vada a finire nelle squalificanti piccinerie di qualche collega). Ma, capovolgendo un noto adagio, alla fine la peggior difesa è la difesa; e se non si fanno mai responsabilmente delle proposte di carattere professionale (oltre agli aumenti stipendiali, ai grandi investimenti, all'assunzione dei precari e alla diminuzione degli alunni per classe), alla fine arrivano quelle deleterie.

V.P. ha detto...

"e se non si fanno mai responsabilmente delle proposte di carattere professionale"

ad esempio? e chi le deve fare?

V.P. ha detto...

Esami di Stato, ridotti i compensi dei commissari interni

di A.G. - 02/03/2013

Denuncia della Gilda degli Insegnanti: nell’eventualità in cui esercitano la loro funzione in due classi della stessa commissione, i prof non hanno più diritto ad una diaria maggiorata. Per il sindacato quello del Miur è un comportamento inaccettabile: ci ripensi e ripristini la precedente retribuzione.

Le ristrettezze economiche si fanno sentire su tutto. Anche sui compensi dei docenti impegnati nella maturità. Solo che si tratta di riduzioni, che a detta dei sindacati, vengono adottate a danno dei lavoratori. A sostenerlo, in particolare, è la Gilda degli insegnanti, che ha puntato il dito contro la decisione espressa dal ministero dell`Istruzione, attraverso la circolare 7321/2012, con cui è stato deciso di ridurre i compensi assegnati ai commissari interni, prevedendo pagamenti aggiuntivi soltanto se operano su più commissioni. Una eventualità che tuttavia non comprenderebbe, come stabilito dalla precedente nota del 2007, anche i casi in cui sempre i commissari interni esercitano la loro funzione in due classi della stessa commissione.

"La retribuzione per i membri interni delle commissioni d`esame degli esami di maturità sono totalmente inadeguati rispetto al compito delicato e professionalmente impegnativo svolto dai docenti", esordisce quindi il sindacato autonomo degli insegnanti guidato da Rino Di Meglio. Che poi attacca: "riteniamo inaccettabile questo comportamento dell`amministrazione - conclude la Gilda - e chiediamo un incontro urgente al Miur per discutere del problema, invitando viale Trastevere a rivedere la circolare e a ripristinare la precedente retribuzione per i commissari interni".

Resta da capire se l’amministrazione sia disposta a dare seguito all’appello pubblico della Gilda degli Insegnanti. Considerando il grado di difficoltà economica del momento non è da escludere che i dirigenti di viale Trastevere lo possano anche ignorare del tutto.

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=43912&action=view

Antonello ha detto...

Ho vissuto per lunga parte della mia vita nella c.d. “Ia Repubblica”.
In quell’epoca, tra gli Ingegneri e gli Architetti, era in voga il detto che per fare il progetto di un’opera pubblica erano necessari cinque ingegneri democristiani, quattro ingegneri comunisti, tre ingegneri socialisti, due ingegneri socialdemocratici, un ingegnere repubblicano, un ingegnere liberale e un ingegnere che sapesse redigere il progetto.

La cosa non era affatto lontana dalla realtà.

Quale competenza sarà mai necessaria per correggere un compito oltre al fatto di "saperlo correggere"?
O forse per correggere un Compito di Costruzioni, Tecnologia delle Costruzioni e Disegno Tecnico, Classe di Concorso A016, è necessaria una Commissione formata da uno Psicologo, un Sociologo, un Educatore, un Docimologo, e qualcuno che lo sappia correggere?

Come al solito il "benaltrismo" che ha demolito la Scuola Italiana colpisce ancora.

V.P. ha detto...

GIUSTISSIMO! il prossimo passo sarà dimezzare il compenso a chi ha una sola classe, acciderba!

V.P. ha detto...

dice wikipedia: "Il termine [benaltrismo] indica un'affermazione (tesi benaltrista) formulata nel mezzo o alla conclusione di una discussione, in opposizione sia all'individuazione di un problema sia di una soluzione allo stesso, sostenendo che i problemi sono ben altri. In questo modo l'autore si sottrae a ogni valutazione oggettiva delle posizioni e soluzioni altrui, pronunciando de facto un giudizio di inutilità su ogni risultato raggiunto nel campo, come sulla legittimità della discussione, rimandando sine die la questione."

e questo - credo - vada bene e possa essere accettato.

poi c'è l'accusa o l'attribuzione gratuita e strumentale ad altri di "benaltrismo" che può diventare una scorciatoia o uno sgambetto nelle discussioni.

scrive antonello «Quale competenza sarà mai necessaria per correggere un compito oltre al fatto di "saperlo correggere"?»

ovviamente nessun'altra, ma non sono affatto sicuro che tutti coloro che "sanno correggere" un compito (in quanto docenti di ruolo da decenni), attribuiscono poi ad esso la stessa valutazione. e in un concorso con diversi commissari ciò può avere importanza e conseguenze.

non serve allargare la discussione ai 17 ing., agli psicologi, ai sociologi, agli educatori, ai docimologo o evocare la distruzione della scuola.

Antonello ha detto...

Ahhh...ho capito.....occorre nominare una Commissione d'Esame che valuti la Commissione d'Esame che deve correggere i compiti......
Certamente.

Antonello ha detto...

Per la scelta delle Commissioni suggerirei questo metodo, che per anni ha consentito alla Serenissima Repubblica l'elezione del Doge:
"Venivano poste in un urna un numero di ballotte corrispondente a quello dei nobili presenti,e su trenta di queste veniva segnata la parola "lector". Chi riceveva la ballotta con la scritta rimaneva, gli altri uscivano dalla stanza. Con lo stesso procedimento si sceglievano gli elettori che dovevano a loro volta nominare 40 lectores; questi 40,mediante estrazione venivano ridotti a 12, i quali eleggevano 25 persone ridotte a 5 con un ulteriore ballottaggio. Costoro dovevano eleggere 43 persone,ridotte ad 11 con un'ennesima estrazione. Questi 11 eleggevano i 41 elettori del doge, il quale poteva essere eletto con un minimo di 25 voti."
Semplice, no?

Antonello ha detto...

Nominare d'ufficio i tre Docenti della provincia con maggiore anzianità nella classe di Concorso, con adesione obbligatoria, esenzione dal servizio e remunerazione adeguata no, vero?

Papik.f ha detto...

Esenzione dal servizio? e da quale servizio? E' noto che i professori non fanno niente e, debbono essersi detti al Miur, riconoscere un'esenzione dal servizio implicherebbe negare questo dogma della cultura contemporanea; non sia mai! Per non parlare poi dei costi: meglio finanziare qualche pillola di sapere.

Enrico D. ha detto...

Rispondo a VP su chi deve fare proposte di carattere professionale, facendo anche due esempi.Le potrebbero fare: i sindacati scuola, le associazioni professionali, le assemblee degli insegnanti e i Collegi dei docenti, i gruppi e i movimenti che lanciano raccolte di firme e simili sui social network e via dicendo. Due esempi li posso prendere tra quelli che ogni tanto il Gruppo di Firenze ha trattato su questo blog: la valutazione dei docenti e la deontologia professionale. Parlavo insomma di temi su cui bisognerebbe avere il coraggio di fare proposte, invece d limitarsi a fare le barricate se qualcuno ne parla.

V.P. ha detto...

caro antonello siamo in una discussione, non dobbiamo decidere e deliberare alcunché, non serve esasperare questa discussione né metterla su un binario paradossale.

trovo sconcertante quanto da te riferito il 27.2 e cioè: "il Preside .... è piombato in sala Docenti chiedendo urgentemente un volontario, Docente di ruolo abilitato in una determinata Classe di concorso, per assumere il compito di Commissario e iniziare immediatamente a correggere i compiti di quest'ultimo concorsone."

l'altro estemo è costituito da quanto hai ipotizzato con ironia poco fa: "...occorre nominare una Commissione d'Esame che valuti la Commissione d'Esame che deve correggere i compiti..."

a me sembra che il solo requisito di essere di ruolo, sia pure da x anni, non possa essere sufficiente per essere nominato commissario d'esame in un concorso. sembra anche anomalo che un preside possa reclutare commissari come si scelgono gli operai edili allo smorzo.

trovo poi folle, quasi criminale (per entrambe le parti: miur che la propone e commissari che la accettano) la retribuzione di 0,50 euro per compito corretto o interrogazione effettuata! più dignitoso fare il lavavetri o chiedere l'elemosina!

non è obbligatorio essere d'accordo né addivenire a una sintesi, ma questa è solo la mia opinione.

V.P. ha detto...

per enrico d: intendi qualcosa di diverso e non incluso nelle piattaforme contrattuali? ad esempio:

Gilda 2010-2012

cgil 2010-2012

Livio ha detto...

Mi talmente piaciuto questo intervento che ve lo posto

Utente Susanita in Orizzontescuola su programma sulla scuola del M5s

Qui vi metto uno stralcio dell'intervento che parla di un programma della scuola condiviso e non calato dall'alto.

"Rispondo a Posidonia la quale giustamente ha delle perplessità sul programma per la scuola dei grillini. Il M5s dice che essendo movimento (e non religione o partito ) ha un programma a disposizione dei cittadini e che può essere riformato da loro, perchè non è calato dall'alto, ma da poter discutere. Infatti nel programma del M5s siciliano la scuola è vista diversamente.

http://www.aetnascuola.it/categorie/51-news/10798-il-programma-sulla-scuola-del-movimento-5-stelle-siciliano

Altra cosa, i grillini dicono che il M5s non si trasformerà mai in partito, perchè la politica la devono fare tutti i cittadini con il loro impegno personale con gli attuali e futuri mezzi messi a disposizione dalla tecnologia".

paniscus ha detto...

Antonello ha scritto:

Per la scelta delle Commissioni suggerirei questo metodo, che per anni ha consentito alla Serenissima Repubblica l'elezione del Doge:

(....) dovevano a loro volta nominare 40 lectores; questi 40,mediante estrazione venivano ridotti a 12, i quali eleggevano 25 persone
Semplice, no?



Tu scherzaci: la rigorosissima analisi del protocollo con metodi matematici moderni esiste eccome!

http://www.hpl.hp.com/techreports/2007/HPL-2007-28R1.pdf

Lisa

paniscus ha detto...

Nominare d'ufficio i tre Docenti della provincia con maggiore anzianità nella classe di Concorso, con adesione obbligatoria, esenzione dal servizio e remunerazione adeguata no, vero?
-------------------

Be', francamente penso che anche l'idea di obbligare qualcuno a interrompere il servizio per mettersi a fare un'altra cosa, anche se non vuole, ad anno scolastico già iniziato, e costringerlo a farsi sostituire senza nessuna considerazione per il lavoro che stava portando avanti nelle proprie classi...

...non denoti un grande rispetto per il lavoro dell'insegnante, nemmeno se la cosa fosse pagata benissimo :)

Lisa

V.P. ha detto...

grazie a lisa per la segnalazione relativa allo studio sull'elezione del doge
Electing the Doge of Venice: analysis of a 13th Century protocol

non ho letto le 15 pagine linkate, ma ho capito che tra elezioni e ballottaggi successivi si produceva un filtraggio virtuoso di eventuali simpatie e incapacità.

wikipedia conferma: "Il metodo di elezione del doge era studiato per impedire brogli e corporativismi. Si facevano diverse estrazioni multiple di palline (chiamate balote) da un'urna. Le palline, metalliche e indistinguibili al tatto, venivano estratte con delle manine di legno, delle specie di pinze, e contenevano il nome del votato. Da queste balote deriva la moderna parola "ballottaggio". Si facevano inoltre molte estrazioni a cascata, in modo che fosse impossibile (o almeno che occorresse molta fortuna) per corrompere la giuria o fare giuochi di potere per determinare l'eletto. Con un primo ballottaggio veniva sorteggiata una commissione di pochi membri, i quali con un secondo ballottaggio ne eleggevano un'altra più ampia, e poi una più ridotta, e infine una molto più ampia.

Antonello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Antonello ha detto...

Blogger Antonello ha detto...

Penso di essere un buon insegnante, stando perlomeno a quello che mi dicono i miei ex-alunni una volta entrati nel mondo del lavoro quando dopo anni casualmente li incontro, ma ritengo di essere semplicemente utile, non indispensabile, a differenza di Colleghi che si ritengono unici e irripetibili e pensano salvifica la propria missione.

Un Supplente (..... chi era costui?? ) con le adeguate capacità professionali ( tra l'altro i Supplenti sono oggi tutti abilitati) avrebbe risolto il problema in maniera adeguata. Per quattro anni ho fatto il Supplente temporaneo e penso di non aver rovinato nessun alunno.

Tra l'altro, non si capisce allora perché lo Stato mi costringa, per Legge, fare da Commissario per gli Esami di Abilitazione per la Professione di Geometra e, durante la mia assenza, il Supplente non lo nomina neppure .....

Per concludere, quando sostenni l'Esame di Abilitazione, nel lontano 1984, la Commissione era formata dal Docente Ordinario di Scienza delle Costruzioni della locale Facoltà di Ingegneria con funzione di Presidente e, appunto, da due tra i Docenti più anziani della Provincia, Prof. Arturo Gentili Spinola e Prof. Mario Dessì, dei quali ricordo le enormi capacità umane e professionali.

Nessuno di noi candidati ebbe da fare la benché minima lagnanza per la valutazione ricevuta.

Il Prof. Angelo Berio era poi un luminare della Scienza delle Costruzioni e una Persona che viveva solo per la scienza, sdegnando quanto non fosse ricerca e insegnamento: probabilmente avrebbe svolto questo lavoro anche gratuitamente, ma avrei voluto vedere la sua faccia al sapere che la sua prestazione sarebbe stata pagata 50 centesimi/compito...... una semplice questione di dignità.

Et de hoc satis, almeno da parte mia......

Livio ha detto...

Mi pare che si stia andando molto off topic rispetto all'argomento proposto.
Non si parlava delle risposte date dall'on. Francesca Puglisi alle domande proposte da GdF?
Anche se non sappiamo chi andrà al Miur non sarebbe il caso di continuare il discorso e definire quale tipo di scuola si vorrebbe?
Tutto questo anche considerando i programmi portati avanti dal M5s e dalla Destra.

Livio ha detto...

Una proposta. Vogliamo parlare del programma sulla scuola del M5s?

Programma siciliano sulla scuola del M5s

ed anche:

Programma del M5s generale

• Abolizione della legge Gelmini
• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti
• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via
Internet in formato digitale
• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo
• Abolizione del valore legale dei titoli di studio
• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica
• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti
• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri(obbligatorio in caso di richiesta di
cittadinanza)
• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie
• Investimenti nella ricerca universitaria
• Insegnamento a distanza via Internet
• Integrazione Università/Aziende
• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti

Anonimo ha detto...

Il programma del PD sulla scuola, alla cui stesura avrà sicuramente contribuito Francesca Puglisi, va nella direzione opposta a quella auspicata dai firmatari della lettera. La responsabile scuola del PD fa finta di non capire, ma alle domande 1 e 3 avrebbe più francamente dovuto rispondere "La seconda che hai detto". Infatti nel programma si trovano le seguenti proposte:

1. dare qualche soldo in più agli insegnanti che accettano di restare a scuola al pomeriggio a correggere i compiti (e probabilmente a fare qualche altra cosa che permetta di recuperare i soldi spesi). Questo dovrebbe restituire prestigio sociale ai docenti!

Domande:

- Chi non accetta, non deve più correggere i compiti?

- In caso contrario, si pensa che correggendoli a casa sua, come un libero professionista (pagando di tasca propria il riscaldamento, ecc.),li corregga peggio?

- Stare a scuola come impiegati restituirebbe prestigio sociale ai docenti?

2. Trasformare il docente proprio in un facilitatore. Si dice che non deve più essere un semplice(?) "erogatore" (!) di conoscenza, ma una specie di mediatore culturale (e il mediatore è colui che vende ciò che non possiede ...).

Considerazioni. Perché usare il verbo "erogare" (come se i docenti fossero pompe di benzina) e non "trasmettere" o "donare"? E poi, perché "semplice"? Trasmettere cultura è forse cosa da poco? Se invece si vuole dire che i docenti non possiedono tutta la cultura e che devono dare indicazioni su come approfondire autonomamente alcuni argomenti, allora si è scoperta l'acqua calda.


Altro che riconoscimento della specificità della professione docente. Altro che valorizzazione del lavoro intellettuale in quanto tale. Qui siamo alle solite. Si vogliono trasformare i docenti in impiegati esecutivi e ridurre progressivamente il loro ruolo all'interno della scuola, a vantaggio di altri (agenzie esterne e altra gente che sulla scuola mangia da anni).
Del resto, la visione che ha la CGIL sulla scuola e sui docenti è nota (non pensano neanche che i docenti meritino un'area contrattuale specifica). La lettera è in totale opposizione a questa visione.

V.P. ha detto...

Grillo: l'eletto non può fare ciò che vuole

Mario ha detto...

La cgil......Perché non rende noti gli stipendi dei suoi sindacalisti?

Teo ha detto...

Antonello ha detto...

Nominare d'ufficio i tre Docenti della provincia con maggiore anzianità nella classe di Concorso, con adesione obbligatoria, esenzione dal servizio e remunerazione adeguata no, vero?


Sono d'accordo sull'esonero dal servizio e sulla remunerazione adeguata, ma non vedo proprio perché la mera anzianità di servizio debba costituire un requisito. A mio parere le commissioni di concorso ideali dovrebbero essere presiedute o da un professore universitario o da un dirigente scolastico che abbia scritto pubblicazioni significative nell'ambito della didattica delle sue materie ed essere composte da due docenti in possesso dei tre seguenti requisiti obbligatori:
1)essere stati immessi in ruolo da graduatoria di concorso per titoli ed esami per la specifica classe di concorso ovvero, in caso di immissione attraverso la graduatoria permanente di cui all’articolo 401 del Testo Unico, aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento nella specifica classe di concorso attraverso le Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario (quindi non attraverso concorso riservato).
2) Essere in possesso del titolo di dottore di ricerca o avere una documentata attività di ricerca didattico-scientifica.
3) aver conseguito il titolo di accesso alla classe di concorso per la quale si aspira alla nomina in commissione con il massimo dei voti (con o senza lode nei casi previsti).
In aggiunta ai requisiti obbligatori, avere almeno tre dei seguenti requisiti preferenziali:
a. aver svolto attività di ricerca ovvero di insegnamento nelle Università o nelle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica in Italia o all’estero;
b. aver partecipato a gruppi di ricerca didattica gestiti dall'Università, dalle istituzioni dell’AFAM o da Enti pubblici di ricerca;
c. aver redatto o collaborato alla redazione di testi e manuali scolastici;
d. aver pubblicato ricerche disciplinari ovvero didattico/metodologiche, anche di natura trasversale alle discipline;
e. aver esercitato la funzione di supervisore del tirocinio nei corsi di laurea in scienze della formazione primaria, nelle Scuole di specializzazione all’insegnamento superiore e nei percorsi di cui ai decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 7 ottobre 2004, n. 82 e 28 settembre 2007, n. 137 (o, in futuro, di tutor coordinatore nel TFA);
f. aver insegnato ovvero condotto laboratori didattici presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria, le Scuole di specializzazione all’insegnamento superiore e i percorsi di cui ai decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 7 ottobre 2004, n. 82 e 28 settembre 2007, n. 137;
g. aver prestato servizio in scuole italiane all'estero;
h. essere stato titolare di borse post dottorato o di assegni di ricerca.
i. avere una seconda laurea;
j. avere altre abilitazioni oltre quella necessaria per la nomina in ruolo.
k. avere conseguito perfezionamenti, specializzazioni o master.
l. avere certificazioni linguistiche da B2 in su conformi al quadro europeo di conoscenza delle lingue.

A chi obietta che si tratta di requisiti posseduti solo da pochi docenti, faccio presente che solo nel liceo di Roma dove sono titolare quasi tutti i docenti della mia classe di concorso (A037, Filosofia e storia) li posseggono, come anche molti docenti di latino e greco. Tuttavia, a quanto mi risulta, nessuno di costoro ha presentato domanda per far parte delle commissioni, a causa, probabilmente, dei compensi ridicoli e oltraggiosi previsti, oltre che per la mancata previsione dell'esonero o quanto meno del semiesonero dal servizio. In ogni caso, a me parrebbe giusto che commissioni preposte a giudicare laureati, in massima parte già abilitati e spesso dotati di titoli superiori alla laurea, siano composte da personale che abbia almeno titoli paragonabili a quelli dei candidati stessi.

Manlio ha detto...

non hanno presentato domanda forse perché poco interessati ad esaminare una caterva di aspiranti docenti per disperazione e non per vocazione e preparazione